Da ieri, le cose non sono certamente cambiate, quindi quello che facevamo ieri ed un mese fa, più o meno l’ abbiamo fatto anche oggi, magari mangiando anche e bisbocciando un po’ di più e magari, perché no, guardando anche uno dei tanti film che ultimamente mi diletto a guardare per voi ma anche per me ed anche per quegli intelligentoni che sono andati da una casa ad un’altra stando chiusi anche lì. Ma bando alle ciance e preparatevi a leggere di un film che io definirei “ train, rape, love and revenge movie “, ambientandosi la storia su un treno, essendoci una serie di stupri, con anche una storia di amore ed una immancabile vendetta. Il regista è Ferdinando Baldi, il film si intitola “ La ragazza del vagone letto “, l’ anno in cui è stato girato è il 1979, il cast non rientra fra quelli di altissima qualità, vi basti sapere che gli attori più noti, almeno per me, sono la comunque splendida Silvia Dionisio, il buon caratterista Venantino Venantini e l’ affascinante Zora Kerowa.
Passeggeri bizzarri salgono a bordo di un treno: una coppia scoppiata, una coppia con padre pervertito ed affascinante figlia diciottenne al seguito, un ingegnere con perversioni pornografiche ed il suo assistente, una coppia di anziani con lei gravemente ammalata che deve andare a curarsi in Svizzera, un poliziotto con un giovane detenuto politico ammanettato, tre ragazzi scapestrati, David, Elio e Nico, una squillo di alto bordo ed un controllore accondiscendente. I tre scapestrati iniziano a dare i primi segni di follia prima nel vagone in cui si trovano, poi nel vagone ristorante suscitando le ire di molti passeggeri, ma non di Anna, Zora Kerowa, che si indigna maggiormente per il prigioniero ammanettato, e di Helene, la ragazza diciottenne, con le due che sembrano provare una certa attrazione per i giovani banditi. Intanto, Giulia, la squillo di alto bordo, interpretata da Silvia Dionisio, si concede all’ ingegnere ed al padre pervertito che le vuole far indossare la camicia da notte della figlia. La situazione, al ritorno dal vagone ristorante, degenera con il poliziotto che tenta di far tornare la calma ma che viene tramortito ed al quale viene rubata la pistola con cui i tre prendono il comando delle operazioni. La tensione corre sul filo ed i tre costringono Giulia ad avere continui rapporti sessuali con loro e con alcuni dei passeggeri fra i quali il detenuto politico, Pierre, che si rifiuta di avere un rapporto costretto confidandosi con la ragazza ma venendo poi pestato a sangue. Nel frattempo, Anna ed Helene si concedono con piacere ai loro carnefici i quali, successivamente, “ intrattengono “ i passeggeri con una partita a dadi con la quale decideranno chi di loro avrà il piacere di andare a letto con Giulia. Ad un certo punto, il treno rallenta fino a fermarsi ed i tre perdono il controllo chiudendo i passeggeri in un unico scompartimento. Pierre prende coraggio e scende dal treno ingaggiando un’ aspra lotta con Nico, che riuscirà a far finire sotto un treno in arrivo. Dopo che il convoglio è ripartito, riuscirà a buttare giù dal treno in corsa David che, nel frattempo, aveva ucciso, pur senza volerlo, l’anziana signora. Resta solamente Elio che ha preso in ostaggio Giulia, Pierre si precipita per salvarla, ma Elio gli spara, ferendolo; avvicinandosi il bandito per ucciderlo, Pierre riesce ad accoltellarlo mortalmente, salvando tutti e venendo poi curato amorevolmente dall’ ormai sua Giulia.
Linea molto alta di tensione, alcune scene di sesso abbastanza spinte, qualche similitudine, ma non troppe, con “ L’ ultimo treno della notte “, con quasi tutti i protagonisti da “ chi non è senza peccato scagli la prima pietra “ in un film che si fa guardare, non tanto per la recitazione di attori non propriamente hollywoodiani, bensì per una storia non propriamente comune ed abbastanza interessante che merita di essere vista.
Stefano Steve Bertini