Il primo marzo, da qualche anno, è la giornata dello sciopero dei migranti: “24 ore senza di noi”. Molti in realtà non possono farlo, per tanti motivi. Però si può fare un esercizio: immaginiamo che per le prossime ventiquattr’ore non ci siano. non ci siano per prendere il bambino a scuola, per accudire la nostra nonna, per pulire le nostre case, né per assistere i pazienti in ospedale; non ci siano a farci il caffè al bar, non raccolgano i pomodori che arrivano sulla nostra pizza, non portino avanti la produzione nelle fabbriche, né creino nuovi posti di lavoro con le loro attività commerciali.
Ecco, l’esercizio è consigliatissimo soprattutto a chi ancora vota e sostiene partiti xenofobi. perché quando sentite dire “rimandiamoli a casa loro”, non sono solo parole razziste: è anche una truffa, perché questo paese, senza “loro”, non starebbe in piedi.
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