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Cinema Estate: nuove uscite e il film consigliato!

NUOVE USCITE:

Viaggio a Tokyo

Una storia semplice che diviene una parabola senza tempo sulle stagioni della vita e sulla generosità d’animo: il capolavoro di Ozu.

Regia di Yasujiro Ozu. Con So Yamamura, Chishu Ryu,Chiyeko Higashiyama, Kuniko Miyake.

L’incomunicabilità tra genitori e figli è la base di questo film del maestro giapponese. Due vecchi fanno un viaggio a Tokyo per vedere i propri figli. Questi pensano bene di spedirli per il weekend in un posto per turisti. Durante il viaggio di ritorno la madre muore.

 

Naruto – La torre perduta

Regia di Masahiko Murata. Genere Animazione, Ratings:Kids+13, produzione Giappone, 2010.

Il Ninja malvagio Mukade sta per essere catturato da Naruto e il suo team quando convoca il potere delle Linee Temporali – un antico canale sotterraneo del chakra. Naruto viene imprigionato dal chakra e rispedito indietro nel tempo nella città di Loran, conosciuta per le sue mille torri. Lì incontra il futuro Quarto Hokage, Minato Namikaze, in una missione top-secret e la Regina di Loran, Sara, il cui governo è minacciato da Mukade. Riuscirà Naruto a tornare nel suo tempo e può un incontro casuale nel passato salvare il futuro?

 

Mobile Suit Gundam – The Origin I

Il primo capitolo di una tetralogia che si rivolge soprattutto ai fan e a soddisfare la loro curiosità sulla genesi di una delle serie più amate.

Regia di Takashi Imanishi. Genere Animazione, Ratings:Kids+13, produzione Giappone, 2015.

0068 U.C. (Universal Century): la Repubblica Autonoma di Munzo è in subbuglio per l’attentato al suo capo, Zeon Deikun, ordito dalla famiglia rivale Zabi. Questi ultimi assumono il controllo politico e militare della nazione, offrendosi di ospitare gli eredi Deikun per potersene in realtà sbarazzare agevolmente. Il generale Ramba Ral, tuttavia, organizza un piano che permetta ai piccoli Casval e Artesia di fuggire sulla Terra e salvarsi.

 

Ted 2

Dotato di tempi comici e trovate impeccabili, il secondo Ted perde per strada la sua parte più seria.

Regia di Seth MacFarlane. Con Liam Neeson, Mark Wahlberg, Amanda Seyfried, Morgan Freeman, Seth MacFarlane.

In crisi con sua moglie Tami-Lynn, Ted pensa bene di avere un figlio con lei, sperando che un nuovo nato possa riavvicinarli. Per farlo dovrà ricorrere all’inseminazione artificiale, dopo diverse richieste e tentativi di aggiudicarsi del seme “famoso”, la scelta del donatore ricadrà sull’amico di una vita: John. Nel compilare tutta la documentazione necessaria però il governo si accorgerà di non aver mai legiferato sullo status di Ted. È un essere umano o una proprietà? Un processo lo deciderà e la casa di giocattoli Hasbro ha tutto l’interesse che la sentenza affermi che Ted è una proprietà. In quel caso infatti sarebbe una sua proprietà e potrebbe riprenderselo, aprirlo, scoprire come mai vive e infine replicarlo in serie.

 

Contagious – Epidemia mortale

Un duello che tratta il soggetto zombie in maniera intimista, elude qualsiasi muta splatter e minacciosa e converge sull’individualità del morto vivente.

Regia di Henry Hobson. Con Arnold Schwarzenegger,Abigail Breslin, Joely Richardson, Laura Cayouette, J.D. Evermore.

Una terribile epidemia ha colpito gli Stati Uniti, trasformando le persone in zombie. Un virus misterioso consuma la carne di uomini, donne e bambini fino a ridurli in mostri da abbattere. Affetti dalla malattia sono costretti alla quarantena in ospedale o presso i loro cari che vegliano sulla trasformazione e poi sono costretti a congedarsi traumaticamente. Maggie, sedicenne orfana di madre, è aggredita e contagiata. Deciso a proteggerla ad ogni costo, il padre, contadino della Louisiana con fucile e spalle larghe, la riconduce a casa dopo la fuga e condivide con lei le sue ultime settimane di vita. Ma Wade in cuor suo spera ancora di poterla salvare, di poterla sottrarre a quella metamorfosi dolorosa. Contro di lui il tempo e la polizia, che veglia sulla cittadinanza ed è decisa a preservare la sicurezza degli scampati.

 

Big Game – Caccia al Presidente

Big Game è un film con due anime e ciò costituisce al contempo la sua forza e la sua debolezza.

Regia di Jalmari Helander. Con Samuel L. Jackson, Onni Tommila, Ray Stevenson, Victor Garber, Felicity Huffman.

Il Presidente degli Stati Uniti è in volo verso la Finlandia per un pre-vertice del G8 quando l’Air Force One viene fatto oggetto di un attentato. Un gruppo terroristico lancia da terra dei missili che colpiscono l’aereo e i caccia che lo scortano. Il Capo della Sicurezza costringe il Presidente ad entrare in una capsula di salvataggio che viene espulsa prima che il velivolo precipiti atterrando in una foresta, Qui viene trovata dal tredicenne Oskari che sta vivendo il suo rito iniziatico da cacciatore armato di arco e frecce. I due dovranno far fronte a un diverso tipo di caccia in cui interpretano il ruolo di prede anche se Oskari non dimentica la sua missione.

 

Ruth & Alex – L’amore cerca casa

Il film fotografa una generazione che accarezza l’idea del cambiamento per ozio anziché per convinzione. Delicato e furbetto.

Regia di Richard Loncraine. Con Morgan Freeman, Diane Keaton, Cynthia Nixon, Claire van der Boom, Korey Jackson.

Ruth è un’insegnante in pensione, che non ha perso il gusto delle cose, Alex, suo marito, è un pittore maturo, che ha goduto di un discreto successo. Ruth e Alex sono innamorati come il primo giorno, di quarant’anni prima, quando varcarono avvinghiati la soglia del loro appartamentino di Brooklyn, allora considerato un quartiere periferico. Oggi che la zona è di moda, e la casa vale una fortuna, Ruth e Alex Carver stanno pensando di venderla e ricominciare altrove. Affidano perciò la pratica alla nipote, un’agente immobiliare, e osservano il bizzarro mondo di possibili acquirenti invadere di colpo la loro pacata routine.

 

Crushed Lives – Il sesso dopo i figli

Una serie di siparietti e commenti “scientifici” fanno da cornice al racconto delle problematiche legate all’arrivo del “bambino meraviglia”, che spesso entra nell’intimità di coppia come un carroarmato.

Regia di Alessandro Colizzi. Con Walter Leonardi, Nicoletta Romanoff, Bob Messini, Euridice Axen, Jacopo Cullin.

Un film sul sesso prima, durante e dopo i figli. Sesso o qualcosa che gli assomigli, qualcosa che in effetti col sesso non c’entra niente e finisce per diventare quasi l’opposto: qualcosa di veloce, goffo, a volte grottesco, sempre sul baratro del fallimento. E non per le défaillances degli organi in gioco, ma per quel piccolo terrorista che scientemente, giorno dopo giorno, piccona l’affiatamento e la solidità della coppia, che s’insinua caparbiamente al centro degli ignari genitori sino a sfaldarne completamente le ragioni stesse dalla loro esistenza come coppia.

 

Macbeth

Un’opera dall’impianto sobrio, filologicamente robusta e corretta.

Regia di Roman Polanski. Con John Stride, Francesca Annis,Jon Finch, Martin Shaw, Terence Bayler.

La storia è nota, ed è sempre “la storia narrata da un idiota, piena di strepito e furore, e che non signi-fica nulla”. Polanski, che si avvicina alla tragedia di Shakespeare dopo Welles e Kurosawa, ne accentua la follia e la profila d’orrore, dà a ogni strepito un’eco ferina, e ci conduce ipnotizzati fino in fondo al suo cul-de-sac, scenario di rovina e di sangue. Non ci sarà nulla dopo, non c’è stato niente prima; né nobiltà, né storia né palcoscenico, solo il più cupo dei giochi al massacro, nella nebbia d’una stecchita Scozia barba-rica. Come dissero all’epoca sia estimatori che detrat-tori, un film di Roman Polanski prima ancora che un film da Shakespeare: forse per tanta arroganza, resta il più estremo, il più impressionante, il vero capolavo-ro tra tutti i Macbeth visti al cinema.

 

Napolislam

Un atto di ascolto umile e silenzioso, un film che ha atteso per anni sul campo che un mondo si rivelasse.

Regia di Ernesto Pagano. Genere Documentario.

Viva, pulsante, animata da sentimenti veri e veraci, Napoli è ‘accomodata’ da secoli sotto o’ manto d”a Madonna, come recita un’antica preghiera. Le divinità femminili in Campania hanno avuto ed hanno da sempre una decisa e netta preponderanza rispetto a quelle maschili, definendo il carattere prevalentemente matriarcale della società e della cultura campana. Del resto risalendo indietro nel tempo Napoli fu fondata, secondo la tradizione mitologica, nel luogo esatto in cui naufragò il corpo di Parthenope, sirena vinta da Ulisse.

 

Bota Café

Regia essenziale ma non priva di grazia poetica per un ritratto di vite allo sbando sopravvissute all’orrore in epoche diverse.

Regia di Iris Elezi, Thomas Logoreci. Con Flonja Kodheli,Fioralba Kryemadhi, Artur Gorishti, Tinka Kurti, Alban Ukaj.

Durante il Comunismo gli abitanti di un villaggio dell’Albania sono stati prelevati dalle loro case e internati nel mezzo del nulla, quando non fucilati per attività contro il partito durante la dittatura di Henver Hoxa e gettati in una palude quotidianamente scandagliata in cerca dei corpi dei dispersi. In mezzo a quella landa desolata si staglia contro il nulla il Boca Café, cinematograficamente reminescente di quel Bagdad Cafè presso cui si incontravano assortite solitudini, ma il tono della narrazione non ha nulla a che vedere con la commedia, perché è permeato di malinconica ironia. Anche nel Boca Cafè si incontrano tre anime perse – il proprietario, Beni, un trafficante quarantenne, e le due cameriere: l’amante 25enne di Beni, Nora e la cugina dell’uomo, Juli, orfana di madre e assai legata alla nonna che l’ha cresciuta.

 

FILM CONSIGLIATO:

Violette

I tormenti interiori di Violette Leduc sono tradotti dalla Devos in sguardi, gesti, reazioni che non vanno mai sopra le righe.

Regia di Martin Provost. Con Emmanuelle Devos, Sandrine Kiberlain, Olivier Gourmet, Catherine Hiegel, Jacques Bonaffe’.

Violette Leduc era figlia di una cameriera e di un uomo che non l’ha mai riconosciuta, un’illegittima, una “bastarda” dal titolo del suo libro più famoso. Diventata amica di Maurice Sachs e poi di Simone De Beauvoir scoprì di avere un grande talento che riversò in una scrittura diretta, dolorosa, in cui il desiderio femminile veniva raccontato senza pudori borghesi. Il suoi romanzi più noti, l’autobiografico “La bastarda” e “Teresa e Isabella” sull’amore lesbico fra due adolescenti anche questo ispirato alla sua giovinezza, sono stati pubblicati in Italia ma attualmente fuori catalogo. L’uscita quest’estate del biopic Violette di Martin Provost, distribuito da Movies Inspired, potrebbe essere l’occasione per il pubblico italiano di riscoprire quest’autrice che negli anni Sessanta rivoluzionò il modo di raccontare la sessualità.

“In realtà anche i francesi l’hanno un po’ dimenticata. Oggi è conosciuta tra gli intellettuali ma non al grande pubblico. – spiega Martin Provost a Roma per presentare il film in anteprima al festival Rendez- vous –  Violette è stata la prima donna a scrivere attraverso l’autofiction. L’incontro nel dopo guerra con Simone De Beauvoir che l’ha incoraggiata e aiutata l’ha resa una grande scrittrice. Il film racconta la difficile traversata attraverso la solitudine, la sofferenza, le difficoltà materiali fino al grande successo del suo romanzo “La bastarda”.

Lucia Pareti

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Lucia Pareti

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