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C’è triplete e triplete…

Nel mondo dello sport, quando si compie una triplice impresa, si parla di Triplete. Di questo termine si abusa, soprattutto, nel calcio: dal 2009 ad oggi, ci sono stati ben quattro triplete: due volte il Barcellona, una volta il Bayern Monaco e una volta l’Inter, in rigoroso ordine alfabetico, mentre nei precedenti 54 anni solo in altrettante occasioni si era verificato questo evento, oltremodo, sensazionale: Celtic Glasgow, PSV Eindhoven, Manchester United e Ajax erano state le protagoniste. Per dire com’è strano il calcio, squadre ultra titolate come Milan e Real Madrid non hanno mai raggiunto questo traguardo, pur avendo una bacheca piena zeppa di trofei.                                                                         

Ma quest’anno, oltre al Barcellona, c’è un’altra squadra che ha ottenuto questo storico risultato, ma non nel mondo del calcio, bensì in quello del pallone arancione a spicchi: e non è Milano ad averlo ottenuto o, per chi non seguisse assiduamente il basket ma sapesse solo della storicità di certe squadre, vi dico che non è nemmeno Siena che in molti sanno che fine abbia fatto, e non è neppure la storica Scavolini Pesaro o Varese o Cantù, ma è una piccola squadra di provincia: la Dinamo Sassari, che nel corso di un anno si è portata a casa Coppa Italia, Supercoppa Italiana e Campionato, sconfiggendo in semifinale la più titolata, almeno sulla carta, Milano, e in finale un’altra squadra cosiddetta di provincia, la Grissinbon Reggio Emilia, sconfitta nella serie finale per 4 – 3, dopo un’epica vittoria in gara 6 dopo 3 tempi supplementari e la vittoria decisiva, in casa loro, in gara 7, all’ultimo secondo, con un finale degno dei migliori film gialli.

Una squadra, quella di Sassari, non certo composta da giocatori sconosciuti: basti pensare che il quintetto titolare è composto da giocatori stranieri, per lo più americani, ma con un ingaggio decisamente inferiore a quello dei giocatori, ad esempio, dell’Armani Jeans Milano, e con un allenatore in panchina, quel Romeo Sacchetti che ha fatto di una squadra sconosciuta la squadra più titolata d’Italia. Certo, la prossima stagione sarà molto più difficile di questa, ma intanto in quest’annata, i ” pecorai “, com’erano stati ” simpaticamente “ definiti, hanno fatto andare indigesto il loro tipico formaggio sardo. Il risotto alla milanese, cara Armani Jeans, il prossimo anno bisognerà proporlo un po’ più saporito.

Stefano Steve Bertini

 

Stefano Bertini

Laureato in Scienze Politiche, ha oltre 10 anni di esperienza come giornalista. Nel tempo, oltre a dirigere questo sito, ha collaborato con molte testate sia locali che sportive spaziando fra on-line, carta stampata, radio, TV. "Steve", come ormai lo chiamano tutti, é uomo di grandi passioni e a quella per lo sport e le sue mille storie da raccontare unisce l'amore incondizionato per il cinema poliziottesco. E' per questo che in quanto a versatilità, stoicità e capacità di adattamento ci piace definirlo come una sorta di Sandro Ciotti, mixato con Mario Poltronieri e Enzo G. Castellari. In salsa chianina, ovviamente.

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Stefano Bertini
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