Vero che essere “campioni d’inverno” conta poco nell’economia di un campionato, visto che le pecore si contano a Maggio, ma indubbiamente il risultato sportivo ottenuto dal Napoli di mister Maurizio Sarri è significativo: nel baillame di un campionato incerto, in cui la squadra favorita (la Juventus) si è auto-inflitta nella fase iniziale un handicap di punti che ha ravvivato i giochi e le “papabili” continuano a essere parecchie (l’Inter, la Fiorentina, probabilmente non la Roma…) la squadra azzurra si è ritagliata il suo spazio, in virtù di un ottimo organico, di un allenatore sui generis efficace come pochi e di una preparazione atletica notevole
In questo primato, che il Napoli ha riconquistato dopo 27 anni di digiuno (chiuse al primo posto il girone d’andata del campionato 1989-90), c’è un po’ di Valdichiana
E’ ampiamente noto, ad esempio, che Sarri non solo è figlio di toscani (e seppur nato a Napoli è cresciuto a Figline Valdarno), ma sopratutto ha allenato la Sansovino, la compagine di Monte San Savino che nel periodo 2000-2003 portò ai risultati migliori di sempre. In sole tre stagioni riuscì infatti a condurre gli arancio-blu dall’Eccellenza fino alla Serie C2, vincendo perfino i playoff e la Coppa Italia di Serie D nel 2003.
Meno noto è però che uno degli artefici degli ottimi risultati degli “azzurri”, il preparatore atletico, viene anch’esso dalla Valdichiana. Ci vuole poco per noi della Valdichiana a ricollegare il suo cognome, Sinatti, a una tradizione sportiva che dura da decenni. E infatti Francesco Sinatti, 30enne nativo di Policiano, è figlio di Fabio e nipote di Moreno e Stefano, tre dei principali animatori del mondo podistico nella provincia di Arezzo. Francesco, che è il più giovane preparatore atletico in serie A, fra gli incarichi svolti prima dell’approdo nel team napoletano vanta anche quello di preparatore atletico del Foiano
In bocca al lupo quindi ai due “chianini” e al Napoli…ovviamente con tutti gli scongiuri del caso, anche per fedeltà alla proverbiale scaramanzia napoletana.
Con la speranza, magari, che i legami con la nostra vallata siano coltivati, magari anche con incontri e occasioni ufficiali
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