Probabilmente non si erano mai visti prima, sul palcoscenico del Teatro Signorelli, dei nudi “artistici” come quelli messi in scena ieri sera da Angela Finocchiaro e dalle sue coprotagoniste di Calendar girls! Se l’ intento della Compagnia teatrale e della regista Cristina Pezzoli era quello di ricordarci che ci si può spogliare con ironia e divertimento per una giusta causa e che si può essere seducenti ad ogni età, il messaggio è arrivato forte e chiaro!
E’ lo stesso messaggio che negli anni novanta mandarono all’Inghilterra e al mondo le sei amiche dello Yorkshire, ( a cui si sono ispirati un film nel 2003 sceneggiato da Tim Firth e successivamente la commedia scritta da lui stesso) , membri dell’organizzazione di volontariato Women’s Institute , che si inventarono un calendario “alternativo” per raccogliere i fondi destinati all’ ospedale nel quale era morto di leucemia il marito di una di loro.
Teatro esaurito e tanta curiosità fra il pubblico cortonese.
Grande attesa per la performance di Angela Finocchiaro nei panni di Chris, fioraia dalle smanie di protagonismo, leader del gruppo e ideatrice del calendario, interpretata, nella versione cinematografica, da Helen Mirren. Per lei un personaggio inusuale e una sfida con l’humour inglese da cui esce sicuramente vincente insieme all’intero cast di attori.
Quattrocento anni circa, in sei!
Angela Finocchiaro ,Ariella Reggio, Laura Curino, Matilde Facheris, Corinna Lo Castro e Carolina Torta hanno tenuto il ritmo di una commedia lunga, a tratti anche malinconica, dove il tema della morte per leucemia diventa lo spunto per sorridere, per sperare , per aprire uno spiraglio di luce nella sofferenza della malattia.
Un po’ lenta la partenza, si recupera dal secondo tempo in poi. Bella la parte musicale. Allestimento scenografico semplice ed essenziale. Da sottolineare l’interpretazione di Ariella Reggio. Nella commedia è Jessie, maestra in pensione, graffiante ultrasettantenne, che si “spoglia” con garbo ed ironia ( a dispetto della sua età!) riuscendo a convincere anche la più pudica del gruppo a posare per il calendario.
Finale a sorpresa con l’ultimo “streap” delle protagoniste sullo sfondo di un cielo terso su una collina punteggiata da girasoli.
Girasoli tanto amati dal marito di Annie, morto di leucemia, così difficili da coltivare nello Yorkshire eppure caparbiamente cresciuti su quella collina a simboleggiare la vittoria della luce, della speranza e della solidarietà sull’ oscurità della malattia.
Vale la pena di ricordare che lo spettacolo della Finocchiaro sostiene l’attività benefica dell’AIL (Associazione Italiana Leucemie) questo per preciso volere di Firth che, fin dalla prima produzione inglese della commedia, ha voluto che ogni rappresentazione di Calendar girls nel mondo fosse legata ad una raccolta fondi a favore della Leucemia.