A inizio Marzo sono partita per una vacanza con mia sorella, alla scoperta di due Paesi che già da tempo desideravo vedere: Oman ed Emirati Arabi. Ho una predilezione particolare per i paesi di cultura araba e non nego che mi piacerebbe andare a viverci per qualche anno. Vedremo… Avendo a disposizione poco più di una settimana abbiamo deciso di fare una crociera con partenza dal porto di Dubai. Dopo un’intera giornata di navigazione siamo approdati nella capitale omanita Muscat, la Mistica.
MUSCAT
L’idea che mi ero fatta negli anni di questa città non ha trovato molto riscontro nella realtà (poi capirete perché) ma devo dire che sono comunque rimasta senza fiato. Il primo impatto che ho avuto con Muscat è stato l’arrivo via mare al porto Sultan Qaboos: semplicemente spettacolare. Una città bianca che si affaccia sul mare, con i suoi minareti che si stagliano verso l’alto come a voler toccare il cielo, e alte pareti rocciose che fanno da cornice. Per arrivare dal porto fino alla Grand Mosque, abbiamo attraversato praticamente tutta la città. La città così come la vediamo oggi è frutto della ricchezza derivata dalla scoperta del petrolio 40 anni fa. Della città nomade e beduina, de “Le mille e una notte” non rimane praticamente nulla. Parlando con la popolazione locale ho avuto modo di capire un pò di più della storia di questo Paese. L’attuale sultano Qaboos salito al trono nel 1970 , ha veramente cambiato le sorti della nazione e rivalutato il ruolo della donna, dandole il diritto all’istruzione e alla guida.
- Le aree verdi. Nonostante la città sorga tra le rocce e ai margini del deserto è piena di aree verdi con palme e aiuole ben curate. La guida locale che ci ha accompagnato per tutta la giornata ci ha spiegato come tutta l’acqua necessaria sia all’irrigazione che all’uso nelle abitazioni, venga ricavata da un processo di purificazione e desalinizzazione dell’acqua marina.
- La popolazione. Solo il 50% dei residenti sono Omaniti, il resto della popolazione viene da fuori soprattutto da India e Sri Lanka.
- Le automobili. Il concetto di utilitaria non fa proprio parte della cultura locale. Gli Omaniti amano le automobili grandi, stile americano. Purtroppo non ho visto nemmeno una Fiat (ma molte Ferrari e Lamborghini). Fate attenzione se decidete di viaggiare in Oman in macchina: la macchina deve essere sempre pulita altrimenti si viene multati dalla pulizia locale.
- Lordo=Netto. In Oman praticamente non esiste tassazione e l’istruzione è gratuita fino all’università.
- Pulizia. Differentemente da altri paesi arabi che mi era capitato di vedere in passato, in Oman la pulizia regna sovrana nei luoghi pubblici e lungo le strade.
- Abito tipico. I veri Omaniti (e soltanto loro dal momento che è vietato indossare questo abito se non si ha il passaporto locale) indossano tuniche solitamente bianche con una nappa sulla spalla nella quale viene messo del profumo. Le donne invece fuori da casa indossano una tunica solitamente nera che deve coprire anche i capelli.
- Spiagge. La cultura araba impone un abbigliamento molto rigoroso alle donne, pertanto stare in costume è permesso solo all’interno dei resort.
Al tramonto abbiamo lasciato Muscat e ho ancora negli occhi l’immagine della città che si allontana mentre nel cielo iniziano a intravedersi le prime stelle.
FUJARAH
Dopo una notte di navigazione siamo arrivati a Fujarah dove ci siamo concesse una giornata di mare all’interno del Rotana Beach Resort distante circa 20 minuti di taxi dal porto.
KHASAB
E’ conosciuta anche la Norvegia dei Paesi Arabi perché è caratterizzata da un lunghissimo fiordo che è possibile visitare grazie alle caratteristiche imbarcazioni locali, i dhow. L’escursione porta fino alla Telegraph Island dove è possibile fare il bagno nelle magnifiche acque del golfo Persico.
Next stop Abu Dhabi e Dubai!