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British Blues Exploration, parte prima

Il cosiddetto British Blues rimane uno dei fenomeni più importanti della musica popolare inglese. L’entusiasmo che alcuni giovani musicisti britannici dimostrano per la musica del diavolo svilupperà un fertile movimento musicale che avrà un impatto devastante nella storia del rock. Molti dei grandi gruppi inglesi nati negli anni 60 provengono da questa attivissima scena musicale o ne sono stati almeno influenzati.

Cerchiamo allora di capire quale sono le origini di questo seminale movimento musicale. Sicuramente il blues comincia ad essere conosciuto in Inghilterra già negli anni 30 attraverso le grandi cantanti del classic blues che venivano apprezzate dalla piccola ma tenace congrega di appassionati britannici di jazz. Con la seconda guerra mondiale i contatti con la musica nera si intensificano soprattutto grazie ai dischi portati dai soldati afro-americani di stanza in Gran Bretagna o dai marinai statunitensi che sostavano con i loro mercantili nei grandi porti del Regno Unito. Ecco che nascono cultori inglesi della tradizione folk americana e anche appassionati di country blues. Ma gli adepti britannici più numerosi e costanti rimangono quelli del jazz. In particolare va di moda il jazz tradizionale e lo swing. Poi negli anni 50 si afferma Chris Barber,un grande jazzista anglosassone, trombonista e bandleader che si aprirà sempre di più al blues, aiutandola carriera dimolti musicisti che si sono appassionati a questo genere; a cominciare dalla cantante irlandese OttiliePatterson, classe 1932, che ha una magnifica ossessione per le leggendarie signore del classic blues. E Ottillie tra la fine degli anni 50 ed i primi anni 60 inciderà molte canzoni blues accompagnata proprio da Barber e la sua Jazz Band.

Chris Barber dunque è una figura fondamentale per comprendere le origini del British Blues. Barber alla fine degli anni quaranta inserisce nella sua band di jazz tradizionale un giovane suonatore di banjo, Tony Donegan, appassionato anche di folk e country blues. Poi Tony parte per il militare. Nel 1952, ritornato alla vita civile, forma la Tony Donegan Jazz Band. Con questa formazione il nostro ha l’occasione di aprire un concerto del grande bluesman Lonnie Johnson. Tony rimane folgorato dall’artista afro-americano e decide in suo onore di cambiare il nome in Lonnie. Nel 1953 il cornettista ingleseKenColyersi unisce alla band diChrisBarber. Nasce così la Ken Colyer’s Jazzmen. Barber si ricorda di Donegan e lo chiama per far parte del gruppo. Durante gli intervalli dei concerti, Lonnie Donegan e alcuni membri della bandcominciano a intrattenere il pubblico con brani folk e blues, usando strumenti poveri come il washboard, il basso washtub e la chitarra, in uno stile che ricorda le vecchie jug band afroamericane. Nasce così il famoso genere skiffle. Nel 1954Colyerlascia la formazione che si trasforma nella Chris Barber’s Jazz Band. E’ proprio in quest’epoca che gli intermezzi skiffle di Donegan cominciano ad ottenere sempre più consensi. Così il nostro si convince a registrare una versione veloce diRock Island Line, un brano di Leadbelly che, uscito come singolo per la Decca Records nel novembre del 1955, diventa un grande successo in Gran Bretagna e raggiunge la top ten anche nella classifica americana. Lonnie Donegan a questo punto lascia la band di Barber ed inizia una fortunata carriera solista. Il successo di Donegan lancia lo skiffle come fenomeno musicale di massa in Gran Bretagna. Negli anni 50 nasceranno decine di miglia di gruppi skiffle. Va ricordato che molti dei protagonisti del rock inglese in quegli anni cominciano la loro esperienza musicale suonando proprio in gruppi skiffle. Dai Beatles, a Mick Jagger, da Van Morrison a Jimmy Page, da Roger Daltrey a Ronnie Wood, tanto per fare alcuni nomi eccellenti.

Ma ci sono altri due musicisti che, stimolati dal successo di Donegan, nel 1955 formano un gruppo skiffle: Cyril Davies e AlexisKorner. I nostri, conosciutisi nel 1949 sempre nella Chris Barber’s Jazz Band, prendono una vera e propria sbandata per la musica blues. Davies partito come chitarrista-banjoista impara a suonare l’armonica dopo essere rimasto folgorato da Little Walter. Korner, il riconosciuto padre del British Blues, sa suonare chitarra e pianoforte. Davies nel settembre del 1955 fonda il London Skiffle Club in una stanza al primo piano del Roundhouse, storico pub di Londra.Più tardi Cyril e Alexis Korner decidono che è il momento di lasciare lo skiffle per far conoscere al pubblico inglese il blues. Allora cambiano nome al club che diventa London Blues and Barrelhouse Club e decidono di formare una blues band, la Alexis Korner’s Blues Incorporated. Il club va avanti fino a tutto il 1961 ed ospiterà grandi maestri delle 12 battute come MuddyWaters, SonnyTerry, BrownieMcGhee eMemphis Slim. All’inizio del 1962 i nostri decidono di aprire a Londra un locale per poter suonare liberamente la loro musica. Nasce così l’Ealing Blues Club che diventerà il punto di riferimento di tutto il nascente movimento del r&b britannico. L’8 giugno del 1962 la Alexis Korner’s Blues Incorporated entra negli studi della Decca per registrare R&B From The Marquee. Per molta critica è con questo album che comincia l’era del British Blues.Alla realizzazione del disco partecipano diversi musicisti tra i quali spiccano i nomi del cantante Long John Baldry e del sassofonista Dick Heckstall-Smith. I Blues Incorporated sono un gruppo dalla formazione fluida, una magnifica palestra musicale che accoglie giovani adepti del verbo blues come Charlie Watts, Jack Bruce, Ginger Baker, Danny Thompson e Graham Bond. Le loro leggendarie serate all’Ealing Club di Londra attiraronouna folladi blues fan, alcuni dei quali suonano conil gruppo durante infuocate session notturne. Stiamo parlando della crema del futuro blues rock inglese, ovvero MickJagger, KeithRichards, BrianJones, RodStewart, JohnMayall,Jimmy Page. Anche Eric Burdon ed Eric Clapton sono frequentatori assidui dell’Ealing Club. Poi nell’autunno del 1962 iniziano tensioni fra i due fondatori dei Blues Incorporated. In particolare Davies vuole suonare prevalentemente Chicago Blues, senza le contaminazioni jazz tanto care a Korner. Così l’armonicista nell’ottobre del 1962 forma una sua band denominata R&B All Stars che all’inizio vede nelle sue fila alcuni membri dei Savages, il gruppo che accompagna Screaming Lord Sutchs, personaggio pittoresco del rock britannico. Ci sono Nicky Hopkins al piano, Carlo Little alla batteria e Rick Brown al basso. Per un brevissimo period i R&B All Stars avranno un giovane Jimmy Page alla chitarra solista, ben presto sostituito da Bernie Watson, altro componente dei Savages. All’inizio del 1963 Davies riesce a convincere anche il cantante Long John Baldry ad entrare nella formazione che dal vivo si arricchisce anche di un coro femmnile, leVelvelettes. Il 27 febbraio del 1963 Cyril Davies con questa line-up, escluso Baldry e le Velvettes, registra 4 brani per la PyeRecords che usciranno come singoli. Cyril Davies purtroppo muore pochi mesi dopo l’uscita di questi 45 giri, precisamente il 7 gennaio del 1964. La morte di Davies è una grande perdita per tutto il movimento blues inglese. Ma altri grandi artisti sono pronti a prendere il suo posto. Fra questi c’è un polistrumentista nato nel 1933 a Macclesfield nello Cheshire. Il suo nome è John Mayall. Ancora bambino Mayall rimane abbagliato dalla musica americana, diventando un fan di artisti come Leadbelly, Albert Ammons, Pinetop Smith e Eddie Lang. Il ragazzo ben presto impara a suonare il piano, la chitarra e l’armonica. Dopo aver passato tre anni sotto le armi, il nostro si iscrive al College Of Art di Manchester e comincia a suonare con band locali. Nel 1962 entra a far parte dei BluesSyndicate, la band di r&b più importante di Manchester nata sull’esempio della Alexis Korner’s Blues Incorporated. Ben presto John diventa leader del gruppo ed una sera viene notato da Korner in persona che lo incoraggia a trasferirsi a Londra per intraprendere una carriera musicale da professionista. Questo prestigioso pigmalione introduce John nella fertile scena blues londinese. Mayall forma una sua band, i Bluesbreakers, che alla fine del 1963 diventano un’attrazione fissa del Marquee Club, famoso locale di Londra. Nella primavera del 1964 John entra in studio di registrazione per incidere Crawling Up A Hill, il suo primo singolo con la Decca Records. I Bluesbreakers in quel momento vedono Bernie Watson, ex membro dei R&B All-Stars di Cyril Davies alla chitarra, il futuro Fleetwood Mac John McVie al basso e Martin Hart alla batteria. Da quel momento Mayall intraprende una strepitosa carriera discografica che lo porterà ai vertici del movimento blues inglese. I suoi Bluesbreakers saranno una splendida officina musicale dove cresceranno grandi artisti come Eric Clapton, Peter Green, Mick Taylor che diventeranno protagonisti assoluti del rock inglese.

Un’altra influenza che ha alimentato il movimento del British Blues è il fenomeno del folk revival che vede nel virtuoso chitarrista Davy Graham il suo pioniere. Graham riuscirà a fondere in maniera mirabile la tradizione musicale americana con il folk anglo-scoto-irlandese. Ed ovviamente tra le influenze statunitensi di Davy ci sono i grandi protagonisti del blues. Graham sa creare un personalissimo stile fingerpicking che influenzerà un’intera generazione di chitarristi da John Renbourn a Bert Jansh, da Jimmy Page a John Martyn.

Anche gli eroi del rock’n’roll britannico ebbero un certo impatto nella formazione di questo movimento. Molti famosi rocker inglesi della fine degli anni 50 (Tommy Steele, Cliff Richard, Wee Willie Harris, Billy Fury, Tony Sheridan con i primi Beatles di Amburgo e Johnny Kidd & The Pirates) interpretano brani della tradizione blues e r&b statunitense tanto cari ai loro eroi d’oltre oceano. Molti di questi artisti, dediti a rinverdire in Gran Bretagna i fasti del rock’n’roll, portano, a volte inconsapevolmente, echi di una musica più antica, madre di quella attuale, appunto il blues.

Infine arriviamo alla fertilissima scena r&b britannica, indispensabile per comprendere fino in fondo il fenomeno del British Blues. Questo seminale movimento musicale inglese, nato agli inizi degli anni 60, è capitanato dai Rolling Stones che, partiti come fedeli adepti del blues di Chicago, cominciano ad allargare i loro orizzonti musicali facendosi influenzare da pionieri del rock’n’roll come Chuck Berry e Bo Diddley e da artisti provenienti dalla nascente soul music. Lo strepitoso successo dei Rolling Stones, spinge la Decca Records e tante altre etichette inglesi a far incidere molti gruppi della scena r&b britannica, a volte durati solo il tempo di uno o due singoli. Ma il variegato universo del British r&b presenta artisti e formazioni che si fanno influenzare anche dal jazz come Georgie Fame, Graham Bond, Zoot Money o Brian Auger. Alcuni di questi gruppi provenienti dalla scena r&b avranno un enorme successo anche negli Stati Uniti, dando luogo alla cosiddetta British Invasion. Questi gruppi approfittano dello strepitoso successo americano dei Beatles per andare a conquistarsi la loro fetta di notorietà al di là dell’Oceano Atlantico. Oltre ai Rolling Stones, vanno citati gruppi come Yardbirds, Manfred Mann, Spencer Davis Group, Who, Pretty Things, Animals, Them, Kinks, Moody Blues, Small Faces…

Se volete conoscere la prima parte di questa affascinante storia musicale attraverso i suoi protagonisti più rappresentativi, basta che giovedì 5 marzo 2015 ascoltiate la dodicesima puntata di Rock Machine: British Blues Exploration p.1. Rock Machine è un programma radiofonico condotto e curato da me.

Radio Incontri trasmette sulle frequenze 88.4 MHz e 92.8 MHz, coprendo un’area che comprende le province di Arezzo, Perugia, Siena e Firenze.

Se invece volete ascoltare in diretta streaming la puntata, in onda a partire dalle ore 21, basta andare sulla pagina Rock Machine del sito di Radio Incontri

Massimo Daziani

Storico conduttore di "Rock Machine" su Radio Incontri, trasmissione che ha superato da tempo il traguardo della 100esima puntata, in cui da anni mette a frutto la sua più grande passione: la musica

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Massimo Daziani
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