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Bomber di provincia (11): Marco Nappi

Ventiquattro anni di carriera, diciassette casacche, prestiti infiniti, un giocatore che ha sempre dato l’anima sul campo, magari non sempre con la necessaria lucidità, ma se in 24 anni giochi 614 gare nei soli campionati mettendo a segno 141 goal, allora un brocco non sei: oggi leggerete del ” romano de Roma Marco Nappi.

Elencare tutte le squadre in cui ha giocato è pressoché impossibile, però posso dirvi che Nippo ( uno dei suoi infiniti soprannomi ) Nappi ha iniziato la sua carriera nella squadra dilettantistica dell’Urbe Tevere per chiuderla, sempre fra i Dilettanti, nel Sestri Levante. In mezzo, Spal, Udinese, Ternana fra le altre. I locali si ricorderanno di una sua breve militanza in maglia amaranto nel 1987/88, con 36 apparizioni e 8 reti che, però, non serviranno a salvare la squadra toscana dalla retrocessione in serie C1. Non positivo fu il suo rapporto con l’allora tecnico Valentin Angelillo: “Mah, un conto è essere stato un grande calciatore – ed Angelillo in qual caso è stato enorme -, un conto saper allenare ed interagire con un gruppo di tot giocatori “.( cit. calcionews24 )

Ma soprattutto a Genova, sponda rossoblù,  Firenze e Bergamo, Nappi  lascia ottimi ricordi. A Genova, questo è il suo ricordo, più benevolo rispetto ad Angelillo, di Franco Scoglio e Bruno Giorgi:

«Col Professore ho avuto un rapporto di odio/amore, detto in senso buono per carità… A volte mi accusava di essere un po’ troppo libero nelle mie interpretazioni tattiche, di offuscargli gli schemi: io sbuffavo da giovincello ribelle ma poi, crescendo, ho capito che aveva ragione lui. Allenando mi rivedo molto nei metodi di Scoglio. Su Giorgi poco da aggiungere sulla sua grandezza umana e tecnica: mi ha fatto esordire sia in Serie A che in Europa, si è fidato di me e di uomini come lui forse hanno davvero buttato via lo stampino… ( calcionews24 ). E’ stato proprio al Genoa che Nappi, romano de Roma, ha lasciato il cuore: idolo dei tifosi, che realizzarono una maglietta con disegnata sopra una zanzara, uno dei suoi tanti nomignoli. Al suo arrivo al Grifone nel 1988, i tifosi gli regalarono un braccialetto con scritto: Nappi days…

Ma perchè il soprannome ” foca monaca? “ Perché il 3 aprile 1990, in campo neutro a Perugia, con la maglia della Fiorentina, in una partita di Coppa Uefa contro il Werder Brema, si fece 40 metri palleggiando con la fronte e insaccando nella porta dei tedeschi.

Sicuramente più genuino rispetto a tanti suoi ex colleghi, una volta che segnò al Genoa, la squadra da lui più amata, esultò senza, in ogni caso, mancare di rispetto a nessuno. “Non sopporto chi non esulta quando gli capita di segnare ad una sua ex squadra. Voglio dire: per me è solo una moda condita da tanta ipocrisia. Una volta ho fatto gol al Genoa, ma non per questo mi sono privato del mio bel giro di campo con le braccia alzate…” ( cit. calcionews24 )

Capitolo solidarietà: molto amico di Stefano Borgonovo, nel 2009, dopo che seppe della malattia che lo aveva colpito, organizzò un’amichevole di beneficenza  ” Uniti contro la SLA “ fra Genoa e Sampdoria. Ci vollero ben sette mesi per organizzarla, ma alla fine, nonostante le difficoltà, ci riuscì.

Capitolo allenatore, abbastanza travagliato: ” Sì, essere stato esonerato due volte in un anno dal Comprensorio Montalto Uffugo è stato come vincere la coppa del mondo (due uomini della dirigenza della squadra calabrese sono recentemente finiti in manette nel corso dell’operazione ‘Dirty Soccer’, NdR). Ovviamente questo è il calcio che mi fa  schifo, ma a volte la passione e la voglia di allenare ti portano a fare scelte poco meditate. D’ora in avanti, però, non sarà più così: prima di accettare una nuova offerta, ci rifletterò a dovere. Non si può partire, lasciare la famiglia, andarsene a 1200 chilometri di distanza e respirare un’aria del genere…» ( cit. calcionews24 )

La Foca Monaca, Nippo Nappi, Nappi Days. Tanti soprannomi, un solo Marco Nappi.

Stefano Steve Bertini

Stefano Bertini

Laureato in Scienze Politiche, ha oltre 10 anni di esperienza come giornalista. Nel tempo, oltre a dirigere questo sito, ha collaborato con molte testate sia locali che sportive spaziando fra on-line, carta stampata, radio, TV. "Steve", come ormai lo chiamano tutti, é uomo di grandi passioni e a quella per lo sport e le sue mille storie da raccontare unisce l'amore incondizionato per il cinema poliziottesco. E' per questo che in quanto a versatilità, stoicità e capacità di adattamento ci piace definirlo come una sorta di Sandro Ciotti, mixato con Mario Poltronieri e Enzo G. Castellari. In salsa chianina, ovviamente.

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Stefano Bertini
Tags calcio

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