In questi giorni sono in arrivo cambiamenti per quello che riguarda il Catasto, con il governo che ha riformato in modo abbastanza drastico questa istituzione. La decisione è arrivata soprattutto per facilitare la valutazione delle rendite dei beni immobili, in modo da rendere il sistema sulle tasse sulla cassa più equo, ed evitare un eccessivo sbilanciamento nella classificazione.
I cambiamenti entreranno in vigore il prossimo 27 marzo e si inizia con modifiche sulle commissioni censuarie, gli organismi che dovranno avere sotto controllo le rendite catastali; per il momento però non sembrano previste modifiche per quello che riguarda la burocrazia, già però abbastanza alleggerita dal web.
Come cambia il valore degli immobili
Il valore patrimoniale non sarà più calcolato allo stesso modo di prima: se precedentemente un immobile era valutato secondo i metri quadri, ora questi saranno sostituiti dai vani utilizzati. Saranno applicati i cosiddetti coefficienti correttivi al valore di mercato con un algoritmo che terrà conto anche del luogo in cui si trova l’immobile, la presenza di scale o ascensori, il tipo di impianto, etc…
In questo modo si calcoleranno gli immobili a destinazione catastale ordinaria, che fanno parte delle categorie una volta denominate A, B, C, mentre sarà diverso per la categoria D, cioè alberghi, capannoni industriali, teatri, etc., per i quali sarà applicato una modalità di stima diretto, con parametri specifici per l’occasione, oppure con metodo standardizzato. I gruppi immobiliari infatti non saranno più suddivisi in molte categorie ma solo in due gruppi: O per ordinari, ed S per quelli speciali; gli appartamenti per esempio faranno parte della categoria “O/1”, e per disciplinare l’individuazione degli immobili di lusso.
La rendita catastale viene invece ricavata dal valore medio dei redditi di locazione, e al valore sarà applicata una riduzione dovuta alle spese annuali assieme a quelle di manutenzione, adeguamenti tecnici o assicurazione.
Gli immobili che avranno un interesse storico-artistico otterranno sconti che arrivano fino al 30% delle rendite; le chiese invece, anche con la nuova riforma, non pagheranno tasse, poiché considerati immobili “improduttivi”.
Non cambiano invece i servizi e le istituzioni e le pratiche burocratiche, con l’Ufficio del Territorio e delle Entrate che dovrà fornire ai cittadini i servizi e le documentazioni per quello che riguarda compravendite e contratti. Ovviamente da qualche anno questa condizione è leggermente migliorata grazie all’uso del web, e la possibilità di ottenere documentazioni come la visura catastale, è diventato più semplice grazie a siti come Pratiche.it.
Le commissioni censuarie: ecco la sezione per i terreni
L’Agenzia delle Entrate fornisce chiarimenti sulle novità sulla nuova suddivisione delle commissioni. Saranno infatti suddivise in 106 commissioni locali e una centrale, con sede nella Capitale; per ognuna ci sarà diverse sezioni a seconda della materia catastale che andranno a giudicare: catasto edilizio urbano, di riforma del sistema estimativo e per il catasto terreni.
Alle commissioni sarà quindi dato il potere di revisionare il sistema estimativo del catasto fabbricati, e soprattutto alle commissioni locali toccherà validare le funzioni statistiche gli ambiti in cui bisognerà applicarli. Saranno inoltre le stesse commissioni censuarie locali alla designazione dei componenti, nel rispetto dei requisiti specifici.
I componenti saranno scelti dai Tribunali e dovranno essere almeno il doppio rispetto ai componenti previsti: il Direttore Regionale provvederà alle nomine con apposito decreto, dando comunicazione al Presidente del Tribunale.
Il compito delle commissioni sarà quello di valutare le nuove rendite catastali sia per immobili che per i terreni e di uniformarle ai valori di mercato.
Cambiano le valutazioni per i terreni
Dal 2015 come abbiamo già avuto modo di vedere cambieranno le valutazioni e si passerà anche a notare la valutazione degli immobili a destinazione ordinaria, che cambierà a seconda delle caratteristiche edilizie dell’immobile, dell’anno e dell’ubicazione. Per la rendita catastale degli immobili la rendita sarà calcolata sulla base dei redditi da locazione medi e su altri fattori come le locazioni e le spese di manutenzione.
Per i terreni sarà un po’ diverso, con le commissioni che approveranno i quadri in base alla qualità delle classi dei terreni e delle tariffe fatte dai comuni che dovranno tenere conto della rivalutazione dei terreni nel 2015.