Anche l’assessore Regionale della Toscana Federica Fratoni chiede chiarimenti sull’utilizzo dei fanghi in Agricoltura
Dopo l’accertato sversamento di alcuni rifiuti speciali non depurati e utilizzati come fertlizzanti su alcuni campi di grano e mais in alcune località della Provincia di Pisa, dove la procura della repubblica ha aperto un inchiesta per risalire agli autori ed alla qualità dei fanghi sversati, l’assessore all’ambiente della Regione Toscana Federica Fratoni, nel riferire l’accaduto in Consiglio Regionale, ha chiesto
un parere urgente, al ministro all’ambiente, per raggiungere un chiarimento a livello normativo nazionale e, possibilmente anche a livello europeo per, in ogni caso, ottenere un riallineamento con il Testo Unico Ambientale. La norma deve essere riaggiornata anche alla luce del Testo Unico Ambientale: il problema sono le sostanze inquinanti bioaccumulabili non prviste dalla legge del 92. Se i fanghi sono un rifiuto recuperabile mediante utilizzo al suolo, deve essere verificato che l’impiego non determini un rischio di una potenziale contaminazione dei campi.
Perchè questi ritardi del governo e del parlamento italiano?
Il cambiamento climatico non è un’opinione, un imbroglio o una cospirazione. È una realtà fisica. I combustibili fossili hanno fornito energia alla Rivoluzione Industriale ma la combustione di petrolio, carbone e gas ha anche causato la maggior parte dell’aumento storico nei livelli atmosferici dei gas serra che intrappolano calore. Questo aumento di gas serra sta cambiando il clima della Terra. Il 12 Dicembre 2015 si è discusso di tutto questo nel COP 21 a Parigi e da allora, il Consiglio dei Ministri alle ore 18:30, 4 ottobre doveva votare ilDISEGNO DI LEGGE: Ratifica ed esecuzione dell’Accordo di attuazione della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, adottato a Parigi il 12 dicembre 2015 (ESTERI E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE – AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE, ed invece : L’Italia ratificherà l’Accordo di Parigi nel 2016, prima della COP22 di Marrakech, con una legge in predisposizione tecnica da parte del Ministero dell’Ambiente e del Ministero degli Affari Esteri – dichiara l’On. Chiara Braga alla conferenza stampa sul libro “Il Mondo dopo Parigi”. Ed ancora si attende? Perchè?
Intanto:
E’ stato pubblicato ieri in GU il DPCM applicativo dell’articolo 35, quello con le previsioni dei nuovi inceneritori Allego il testo, e le 3 tabelle citate nello stesso – quella fondamentale è la Tabella C Ricordo che sino ad ora c’erano solo le Bozze, e su quelle avevamo sviluppato le nostre osservazioni critiche(e le Regioni avevano fatto le loro) ma….
Puliamo il mondo: proseguono le iniziative di Sei Toscana e Legambiente nei comuni dell’Ato Toscana sud
Proseguono le iniziative e gli incontri di Sei Toscana, a fianco di Legambiente e delle amministrazioni comunali della Toscana del sud, per la ventiquattresima edizione di Puliamo il mondo, la più grande azione di volontariato ambientale che coinvolge ogni anno l’intero pianeta. Sono circa una cinquantina i comuni dell’Ato Toscana Sud che hanno aderito alla giornata con varie iniziative: dalla pulizia di parchi e giardini, passando per lezioni in classe sino alle visite agli impianti ed alle strutture di raccolta presenti sul territorio. La scorsa settimana a Siena è stata effettuata la pulizia del parco Unità d’Italia in via di Pescaia, mentre a Monteriggioni per l’occasione è stata inaugurata una casina Olly per la raccolta differenziata dell’olio alimentare esausto. Ad Arezzo invece, Legambiente e Comune hanno coinvolto i cittadini nella pulizia del Parco del Pionta e a Cortona alcune scuole hanno visitato i centri di raccolta comunali. In provincia di Arezzo coinvolti anche i comuni di Loro Ciuffenna, Capolona, Terranuova e Lucignano. Le iniziative di questa edizione si concluderanno la settimana prossima in provincia di Grosseto. Sei Toscana e Legambiente, assieme alle amministrazioni comunali, incontreranno gli alunni delle scuole elementari di Valpiana, Prata e Massa Marittima e di Monterotondo Marittimo. Proprio a Monterotondo i ragazzi saranno coinvolti in un “gioco ecologico” con il conferimento di rifiuti di diversa natura nei cassonetti giusti e poi visiteranno il centro di raccolta del proprio comune per conoscere e vedere da vicino l’attività e l’importanza che la struttura ha nella gestione dei rifiuti del territorio.
Corri con “La Grande Macchina del Mondo”!
Hai tempo sino al 22 ottobre per iscriverti a uno dei più importanti progetti di educazione ambientale a livello nazionale. Se sei un insegnante del territorio gestito dal Gruppo Hera hai tempo sino a sabato 22 ottobre per prenotare il tuo speciale itinerario di educazione ambientale che Hera offre gratuitamente alle scuole, da oltre 7 anni, sui temi della sostenibilità ambientale.
Sul sito www.gruppohera.it/scuole puoi iscrivere facilmente on line la tua classe di ogni ordine e grado: da quelle dell’infanzia alle secondarie di II grado. In pochi click, in modo semplice e veloce, potrai scoprire tutte le proposte su acqua, ambiente ed energia e scegliere gli itinerari più adatti al tuo programma scolastico.
Il progetto, che coinvolge ogni anno oltre 80.000 studenti e 6.600 insegnanti, è il frutto del lavoro di alcune tra le più quotate realtà nazionali operanti nel campo della didattica ambientale, tra cui spicca tra i coordinatori la lumaca. Il risultato sono metodologie didattiche innovative che favoriscono il protagonismo e il coinvolgimento attivo dei ragazzi come i laboratori scientifici e teatrali, i play decide, il cooperative learning, l’esperienze di storytelling, le tecniche e le strumentazioni della classe 2.0, i photo contest e tante altre attività, con l’obiettivo di contribuire a costruire nei giovani quelle competenze necessarie a formare una cultura ambientale solida e consapevole, ma anche una sensibilità verso il territorio e il pianeta che ci ospita.
Per tutti i docenti, soprattutto per quelli che non riusciranno ad accedere ai laboratori visto l’altissimo numero di richieste, Hera ha previsto gli “Educational box” sul sito http://www.gruppohera.it/scuole, veri e propri contenitori di notizie, dispense, argomenti, link e curiosità che possono essere utili a creare autonomamente un percorso di approfondimento con i propri alunni.
Se iscrivi la tua classe entro 22 ottobre, potrai partecipare anche agli speciali concorsi della Grande Macchina del Mondo: “Cop21 Do it green!” per le scuole dell’infanzia e primarie , “La Grande Macchina Del Mondo è …” per le scuole secondarie di 1° grado, “Per fare un albero…” per le scuole secondarie di 1° grado di Rimini e provincia e “Differenzia la tua scuola” per le scuole del circondario imolese e faentino.
Per informazioni:
www.gruppohera.it/scuole
ViviSlurp: la ricetta di stagione
Arrivano i frutti d’autunno! Torta di ricotta, cioccolato e pere, preparazione 10 minuti, cottura 30 minuti. La pera è un frutto dalla polpa morbida, carnosa e dolcissima, ricca di vitamine e di principi nutritivi. Consumata cruda o spremuta in succhi, è un piacevole nutrimento che giova anche all’intestino, allo stomaco e al fegato. Non ha controindicazioni e può essere somministrata anche ai bambini molto piccoli, sotto forma di frullati o succhi.
Dal punto di vista botanico le pere sono falsi frutti (come la mela e la nespola): il vero frutto è infatti costituito dal torsolo, mentre la porzione commestibile è il ricettacolo carnoso rivestito dalla buccia fibrosa.
INGREDIENTI:
1 rotolo di pasta sfoglia
2 pere + 1 per la decorazione
300 g di ricotta fresca
50 g di gocce di cioccolato
1 noce di burro
3 tuorli d’uovo
100 g di zucchero
Cannella in polvere
L’ECO-RICETTA DI STAGIONE:
Sbuccia le pere, privale del torsolo, tagliale a cubetti e rosola in una padellina con il burro, un cucchiaio di zucchero e la cannella. In una ciotola lavora bene i tuorli con il resto dello zucchero, unisci la ricotta e le gocce di cioccolato e in ultimo le pere cotte (raffreddate). Poni la pasta sfoglia nella tortiera foderata di carta forno, versaci il composto con le pere e la ricotta, liscia la superficie, decora con la terza pera tagliata a fettine sottili e spolverizza con un cucchiaio di zucchero semolato. Inforna in forno a 180° per circa mezz’ora.
L’arte del riciclo in cucina
Se dal rotolo di pasta sfoglia vi avanzano alcuni pezzetti, non buttateli: cotti in forno, spolverizzati con sale e un trito di erbe aromatiche (anche secche), diventeranno ottimi salatini!
La Cina verso la conquista del mercato dell’auto elettrica: scenari e sfide
Pechino sta accelerando la costruzione di una rete di colonnine pubbliche per ricaricare le vetture a zero emissioni. Previsti 5 milioni di mezzi elettrici nel 2020. Le metropoli al centro del cambiamento tra nuove infrastrutture, riduzione dei costi, incentivi e lotta allo smog.
Veicoli elettrici e colonnine, sul decreto DAFI le osservazioni di RSE
Le osservazioni di RSE al decreto di recepimento della Direttiva europea sui carburanti alternativi (DAFI) nel corso di una audizione in Senato con le Commissioni riunite Lavori pubblici e Industria. Intanto RSE sta elaborando per il governo una road map della mobilità sostenibile.
Garanzie finanziarie per rilascio AIA, in vigore il decreto su energia, rifiuti e acqua
È entrato in vigore oggi, 11 ottobre, il decreto 26 maggio 2016 che indica i “Criteri da tenere in conto nel determinare l’importo delle garanzie finanziarie” per il rilascio dell’Autorizzazione integrata ambientale. Il testo.
Rincari in bolletta da sospetta speculazione MSD: Enel e Sorgenia nel mirino dell’Antitrust
L’AGCM ha disposto l’avvio di due procedimenti istruttori, uno nei confronti di Enel e l’altro nei confronti di Sorgenia. Per guadagnare dal dispacciamento avrebbero violato la normativa sulla concorrenza nella gestione degli impianti nell’area di Brindisi.
ANIE rinnovabili: nel 2016 fotovoltaico italiano in crescita
La nuova potenza fotovoltaica installata nei primi otto mesi del 2016 raggiunge circa 250 MW, registrando un aumento del 34% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Idee per una Finanziaria green secondo Legambiente
Quindici proposte per la prossima Legge di Bilancio 2017 con interventi soprattutto sulla fiscalità, a parità di gettito, che riguardano energia, economia circolare, beni comuni, riqualificazione edilizia, manutenzione del territorio e mobilità sostenibile. Qualche dettaglio su ecobonus e autoproduzione da rinnovabili.
Una finanziaria più green pensata per rilanciare l’Italia, con interventi fattibili e nell’interesse generale, senza nuove tasse o nuovo debito pubblico. È quella presentata da Legambiente alla Camera come idee per una legge di bilancio 2017.
Ci sono 15 proposte per la prossima finanziaria grazie alle quali potrebbero essere risparmiati anche 2 miliardi di euro l’anno. Gli interventi riguardano energia, economia circolare, beni comuni, riqualificazione edilizia, manutenzione del territorio, clima e mobilità sostenibile.
Per ottenere questi risparmi, spiega Legambiente, bisogna cancellare rendite e privilegi di cui beneficiano coloro che gestiscono cave, acque di sorgente, concessioni balneari, estrazione di gas e petrolio, agendo dunque anche sulla fiscalità.
Si spiega che oggi complessivamente tra accise su energia e trasporti, Iva su beni e prodotti, lo Stato attualmente incassa 150 miliardi di euro che, a parità di gettito, vanno ridistribuiti sulla base di logiche di tutela ambientale.
Nel documento (vedi allegato in basso) presentato da Legambiente per ogni proposta viene sintetizzata la situazione attuale nei diversi campi da affrontare. Questi i settori di intervento:
Attività estrattive
Riciclo e riutilizzo dei rifiuti
Iva su beni e prodotti a basso impatto ambientale
Sorgenti di acque minerali
Concessioni balneari
Ecobonus per le ristrutturazioni edilizie
Bonifiche dei suoli
Consumo di suolo e riqualificazione edilizia
Recupero terreni agricoli e boschi abbandonati
Tassazione trasparente sull’energia
Autoproduzione da fonti rinnovabili
Royalties sulle trivellazioni
Autoveicoli
Autotrasporto
Autostrade
Vediamo qui solo alcune delle proposte in campo energetico ad iniziare dall’ecobonus per le ristrutturazioni edilizie.
Su questo aspetto Legambiente chiede una revisione delle detrazioni per la riqualificazione energetica e antisismica del patrimonio edilizio attraverso incentivi legati al miglioramento delle prestazioni energetiche e all’adeguamento antisismico realizzati negli immobili.
Per la parte energetica si passerebbe da due famiglie di incentivi (50% di detrazioni per ristrutturazioni senza obiettivi energetici, 65% per quelle certificate) a un sistema premiale in funzione del salto di classe energetica realizzato.
Per la parte sismica si avrebbe una detrazione pari al 65% per gli interventi di adeguamento sismico, e la stessa detrazione si dovrebbe prevedere per la sostituzione dei tetti in amianto con impianti fotovoltaici.
Inoltre, attraverso un’estensione per tre anni degli incentivi e la loro trasferibilità alle imprese e alle ESCo che realizzano gli interventi, si supererebbe il problema di accesso agli incentivi da parte delle famiglie a basso reddito.
Si ricorda nel documento che secondo le stime del Cresme le detrazioni fiscali determinano, comunque, un saldo positivo per lo Stato grazie agli investimenti e alla fiscalità diretta e indiretta che generano.
Tassazione dell’energia
Sul tema della tassazione dell’energia si chiede soprattutto di rimodulare le accise sui prodotti energetici sulla base di criteri ambientali e, a parità di gettito, secondo un criterio proporzionale alle emissioni di gas serra medie relative al loro consumo.
In questo modo si potrà disincentivare l’uso delle più inquinanti centrali a carbone, spingendo le fonti rinnovabili e rendendo competitive anche le più moderne e meno inquinanti centrali a gas. Inoltre, nell’ambito della riforma si dovranno abolire tutte le esenzioni alle accise sui prodotti energetici e i sussidi alle fonti fossili presenti nelle bollette.
Autoproduzione da rinnovabili
Sull’autoproduzione da fonti rinnovabili Legambiente chiede che venga rivista la fiscalità sull’autoconsumo da rinnovabili in modo da spingere investimenti nel settore.
La modulazione del pagamento degli oneri di sistema dovrà essere rivista sulla base del tipo di fonte utilizzata e delle emissioni di gas serra prodotte, nel rispetto dei principi stabiliti dall’UE, e almeno il 75% del gettito degli oneri di sistema dovrà provenire dalla componente variabile, in modo da spingere la convenienza economica per investimenti in autoproduzione da rinnovabili, ad esempio fotovoltaico.
Inoltre si dovrà consentire la distribuzione di energia da fonti rinnovabili all’interno degli edifici e nelle aree produttive.
In una nota in calce al documento si spiega che è il Parlamento italiano che può legiferare per introdurre queste innovazioni che dovrebbero presentare le caratteristiche dei sistemi di distribuzione chiusi (SDC) come definiti dall’articolo 28 della direttiva 2009/72/CE.
La cessione dell’energia elettrica sarebbe regolata da contratti di vendita diretta tra privati sulla base di accordi bilaterali nel rispetto delle condizioni di sicurezza e stabilità del servizio.
La produzione elettrica deve essere esclusivamente da fonti rinnovabili e da cogenerazione ad alto rendimento e integrata con sistemi di accumulo; comunque strutturata in modo da evitare sbilanciamenti e, al contrario, poter rendere servizi di dispacciamento.
Con il gestore di rete sarà definito un contratto di immissione in rete con individuazione di una tolleranza massima nell’energia non autoconsumata e una riduzione della potenza impegnata in prelievo rispetto alla situazione precedente la installazione degli impianti di produzione.
Le ragioni sono nella opportunità di promuovere innovazioni nella gestione energetica delle imprese, promuovendo gestioni e produzioni condivise, per ridurre consumi e costi.
Attraverso la produzione e distribuzione di energia prodotta da rinnovabili direttamente alle utenze poste in aree limitrofe, si riducono i costi per il sistema e si possono spingere investimenti oltre che negli impianti rinnovabili, anche nella gestione integrata dell’energia (elettricità e calore, efficienza, accumulo, ecc.).
Un sistema di questo tipo è integrato con la rete e porta vantaggi, ma riduce la potenza impegnata e le oscillazioni rispetto a produzione e consumi, attraverso il ruolo dell’accumulo e la possibilità di sottoscrivere contratti di prelievo e immissione programmabili.
In particolare – si sottolinea – questa modalità consentirebbe di azzerare le eccedenze immesse nella rete pubblica da parte degli impianti da fonti rinnovabili e per la cogenerazione di dare la necessaria simmetria fra utenze elettriche e utenze termiche, che con l’attuale disciplina invece non può essere raggiunta, visto che non si può avere più di una utenza elettrica.
In conclusione queste proposte di Legambiente vogliono indicare che anche nel breve periodo si possono mettere in campo soluzioni per rilanciare l’economia, senza rinviare gli investimenti destinati a ricerca, istruzione e all’innovazione ambientale. Lo strumento è soprattutto quello di individuare nel bilancio dello Stato gli enormi sprechi e le distorsioni fiscali a danno dell’ambiente, oltre alle rendite di posizione che impediscono una corretta gestione di beni naturali e comuni.