Categories Ambientiamoci

Ambientiamoci, novità in materia di ambiente ed energie

Un conferimento errato costa caro: fermi macchina a ripetizione

Una decina di giorni fa l’impianto di selezione del multimateriale della REVET è incappato in una giornata no: continui fermi macchina e manutentori chiamati a intervenire ogni volta per risolvere il problema, che non era altro che un conferimento errato da parte di un cittadino (o più probabilmente di un’azienda).

In un contenitore del multimateriale (impossibile capire da quale parte della Toscana provenisse) erano infatti state gettate alcune bobine di film plastico, probabilmente scarti di produzione di qualche azienda. Conferimento errato perché non si trattava di un imballaggio, ma conferimento soprattutto costoso perché una volta arrivate nell’impianto le bobine si sono aperte e il nastro si è attorcigliato in più punti dell’impianto, causando appunto i fermi macchina, l’interruzione della produzione e di conseguenza un danno economico rilevante. Un caso emblematico che spiega bene quanto sia importante fare una raccolta differenziata corretta, perché la raccolta differenziata è uno strumento, mentre l’obiettivo finale è il riciclo e la ricollocazione sul mercato dei materiali riciclati. Bottiglia Vasetto per un riciclo perfetto non a caso dice la pubblicità!

Buoni consigli per la produzione del buon fertilizzante organico

Preferire vini con tappi di sughero a quelli in plastica, verificare la dicitura ‘compostabile’ sullo shopper e leggere etichette e confezioni per accertarsi che siano prodotti che possono “tornare alla terra senza causare inquinamento e aumento dei rifiuti”. Sono alcuni degli ‘Eco-consigli per una buona raccolta differenziata dell’umido e per far bene alla terra grazie al compost, fertilizzante organico’ che il Consorzio Italiano Compostatori (CIC) ha svelato in occasione della Giornata Mondiale della Terra celebrata il 22 aprile scorso. Infatti oltre agli scarti di frutta e verdura, base per un ottimo compost, anche i tappi di sughero, resti di cibo secco degli animali, fiori appassiti o morti, carta usata di fazzolettini o tovaglioli possono essere compostati; le materie prime per la produzione del terriccio compostato sono tutti gli scarti, residui ed avanzi di ogni tipo organico biodegradabile. Vanno invece evitati rifiuti non biodegradabili, o contaminati da sostanze tossiche o nocive.

In palio per aziende virtuose 300mila euro. Scadenza 30 giugno

Un imballaggio eco-sostenibile per un minor impatto ambientale. Così, il Conai, Consorzio Nazionale Imballaggi con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente lancia la 3/a edizione del “Bando Conai per la prevenzione – Valorizzare la sostenibilità ambientale degli imballaggi” che premia le soluzioni di packaging più innovative e ecosostenibili immesse sul mercato dalle aziende nel biennio 2014-2015. Il bando – spiega Conai – è rivolto alle aziende consorziate che hanno rivisto il packaging in termini di ‘innovazione e sostenibilità ambientale’ (riutilizzo e riciclo, risparmio di materia prima, ottimizzazione logistica). Le proposte, da inviare entro il 30 giugno su www.ecotoolconai.org., saranno valutate con l’Eco-Tool Conai (analisi d’impatto ambientale): risparmio idrico, energetico e riduzione di CO2. In palio ci sono 300.000 euro: 60.000 per i più virtuosi di ogni filiera (acciaio, alluminio, carta, legno, plastica, vetro), e 10.000 al progetto più significativo a livello tecnico/progettuale.

Cnr, con i 3 miliardi abitanti delle città, l’emergenza rifiuti è planetaria

Continua inarrestabile fino a diventare un’emergenza planetaria, la crescita dei rifiuti solidi urbani (Rsu) prodotti nelle città dove ormai vivono tre miliardi di persone che producono 1,2 kg pro-capite di spazzatura al giorno (0,64 kg dieci anni fa). Dal 2010 per la prima volta, spiega una nota del Cnr, la maggior parte della popolazione mondiale vive in una città e questa percentuale continua a crescere. Cento anni fa vivevano in un’area urbana 2 persone su 10, nel 1990 meno di 4, entro il 2050 si stima che saranno 7 su 10. La quantità di Rsu sta crescendo anche più velocemente: si è passati dai 0,68 miliardi di tonnellate prodotte nelle città 10 anni fa agli 1,3 miliardi di oggi, e se ne prevedono 2,2 miliardi nel 2025 (1,42 kg per persona). Un’attenzione particolare viene data dalla Conferenza ai Paesi svantaggiati, dove la questione, spiega Mario Malinconico, ricercatore dell’Istituto dei polimeri, compositi e biomateriali del Cnr, “si ripropone in maniera più urgente e drammatica, creando spesso delle emergenze sanitarie”.

LA TARIFFA PUNTUALE SUI RIFIUTI. REGOLAMENTO MINISTERIALE IN VISTA
Con l’entrata in vigore della Legge 147/2013, l’assetto del prelievo sui rifiuti è stato collocato nell’ambito della disciplina dell’imposta unica comunale con il riconoscimento di una discrezionalità importante che consente ai comuni di adottare sia un tributo, denominato TARI, sia un corrispettivo, denominato TARIP. La TARI è una tassa che opera sulla base di un sistema presuntivo che collega il prelievo al parametro della superficie, con adattamenti diversi. La TARIP è un corrispettivo di natura patrimoniale scelto dal legislatore italiano per tradurre l’obbligazione di pagamento rispetto al servizio reso, nell’ambito della raccolta trasporto e smaltimento del rifiuto prodotto. LA TARIFFA PUNTUALE. Il comma 668 dell’articolo 1 della legge 147/2013 dà facoltà ai comuni che hanno realizzato sistemi di misurazione puntuale della quantità dei rifiuti conferiti al servizio pubblico, di applicare, in luogo della Tari, una tariffa avente natura corrispettiva. Lo strumento normativo risiede nell’articolo 52 del D. Lgs 446/97, norma cardine di riconoscimento della potestà regolamentare ai Comuni, confermata dalla legge madre sul federalismo fiscale 42/2009. Il decreto non è stato ancora approvato, nonostante i numerosi tentativi di stesura di bozze che tentano di dare una forma ai possibili sistemi di misurazione in grado di collegare la tariffa da pagata con il servizio reso per i rifiuti prodotti.

Dal biogas 4 volte più metano di quello delle trivelle in mare

L’Italia è in ritardo di 7 anni nel recepimento della normativa che permetterebbe di usare l’energia che si può ricavare dagli scarti organici delle città e delle industrie. “Uno spreco intollerabile”, accusa Assorinnovabili. “I ritardi del governo ci costano 12 mila posti di lavoro”. Mentre si discute sul metano che viene pescato bucando il mare davanti alle coste, un potenziale di metano 4 volte maggiore viene sprecato perché non recepiamo la normativa europea sull’inserimento del biogas nella rete di distribuzione. La Germania lo ha fatto e ha creato una rete che vale 100 mila posti di lavoro. Noi siamo fermi da 7 anni. In queste condizioni per le nostre imprese diventa difficile competere. La Germania, l’Olanda e altri paesi europei hanno applicato la normativa da 5 anni traendo molti benefici. Noi siamo al palo, completamente bloccati dai ritardi burocratici. Il biogas si ricava dalla fermentazione della frazione organica dei rifiuti, delle potature, degli scarti del circuito agroindustriale. Negli ultimi anni la quota di umido raccolta nelle case è cresciuta: si è arrivati a oltre 5 milioni di tonnellate in 1.500 Comuni. Ma grandi quantità di energia vengono buttati via perché non conviene far fermentare i residui del ciclo di lavorazione del pomodoro o delle arance o dei formaggi se il biogas ottenuto non può essere immesso in rete. Per farlo occorre purificarlo secondo norme che l’Europa ha indicato ma l’Italia non ha recepito. Il Consorzio italiano biogas calcola che il nostro paese potrebbe disporre di biogas sufficiente a coprire il 13% del fabbisogno nazionale. Secondo il Consorzio, se la situazione venisse sbloccata si otterrebbero 12 mila posti di lavoro, in particolare al Sud, per gestire le discariche e il ciclo degli impianti agro industriali. Questi occupati verrebbero da investimenti nei nuovi impianti di trattamento per il biogas, ma questi impianti sono bloccati da un altro decreto fermo da due anni: quello sulle fonti rinnovabili non fotovoltaiche che dà più incentivi agli inceneritori che all’energia pulita. Se il governo si mettesse in regola, otterremmo un contributo energetico significativo anche perché molto flessibile: il vero patrimonio italiano da sfruttare è questo e magari non quello che sta sotto il mare.

Fare il pieno con i rifiuti. Funziona ma non si può

Fare il “pieno” alla propria auto utilizzando solo i rifiuti come combustibile. Oppure il letame e le deiezioni animali. Non è uno scherzo, e neppure un’utopia da ecologista incallito. Tecnicamente funziona, ma la legge ancora non lo consente. È invece un fatto che il biometano (gas derivato dal biogas dopo un processo di raffinazione e purificazione) può ridurre del 23% le emissioni di CO2 rispetto ai motori a benzina e del 15% rispetto a quello a gasolio sui mezzi pesanti. In Italia però mancano ancora la normativa e i decreti attuativi affinchè sia possibile metterlo in rete e venderlo come carburante per autotrazione. Un modello virtuoso in grado di rilanciare non solo l’agricoltura, ma anche il sistema economico e industriale italiano. Che al momento è un’occasione persa. E un ritardo strutturale che penalizza il nostro Paese, sempre alla disperata ricerca di nuove soluzioni per rendere la mobilità su ruote meno inquinante, ma alle prese con una burocrazia che sembra remare in senso contrario.

Dalla capsula e dal caffè si fanno compost e funghi

Non solo una capsula biodegradabile che ritorna nel ciclo naturale, ma un progetto unico per coltivare funghi dai fondi di caffè. Lifegate-È il ciclo che si chiude, quello pensato da Lavazza col lancio sul mercato della nuova capsula compostabile. Realizzata in Mater Bi, plastica biodegradabile prodotta da Novamont, la capsula può essere conferita con i rifiuti organici e dopo un adeguato processo industriale, diventare compost. La ricerca, durata cinque anni, ha portato a presentare il nuovo prodotto in occasione di Fa’ la cosa giusta lo scorso marzo. Ricerca che ha permesso di mettere a punto un materiale speciale, estremamente resistente alle alte temperature – si toccano infatti i 90 gradi durante il processo che sprigiona la bevanda in tazza – e capace di mantenere allo stesso tempo inalterate aroma e caratteristiche del caffè.

Minambiente in biomassa anche i grassi degli animali

Italia Oggi – I grassi animali verranno inseriti nell’elenco delle biomasse a uso combustibile. Questi materiali potranno essere destinati alla combustione negli impianti produttivi anche al di fuori della normativa vigente in materia di rifiuti. Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha firmato il decreto che inserisce alcuni prodotti, costituiti prevalentemente da grassi di origine …

Stop al pesticida glisofato»

SUL GLIFOSATO arriva l’Alt di Legambiente. «E’un pericoloso pesticida usato in agricoltura – spiegano – è tossico per gli esseri umani e inquinante per l’ambiente». La Commissione europea ha deciso di rinviarne pochi giorni fa il rinnovo dell’autorizzazione all’uso, e l’Italia, oltretutto uno dei maggiori utilizzatori di questo diserbante utilizzato tradizionalmente per eliminare le erbacce che crescono lungo i fossati, finalmente sembra essere contraria. «Il glifosato è un pesticida pericoloso – ha spiegato Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente – sia per la salute umana che per l’ecosistema. È assurdo, oltretutto, che un prodotto così tossico venga utilizzato in Maremma, che rappresenta ormai da anni un vero e proprio distretto di agricoltura di qualità e del biologico. Il rinvio della Commissione europea è un segnale importante arrivato grazie all’opposizione di molti stati membri, tra cui l’Italia, e soprattutto di tanti agricoltori che vogliono puntare sull’agricoltura di qualità, sulla difesa della salute dei cittadini e sulla salvaguardia ambientale».

Valter Lupetti

Share
Published by
Valter Lupetti

Recent Posts

Omaggio a Benny Goodman ed Artie Shaw

Si sa come Umbria Jazz, in ormai dieci lustri, abbia portato a Perugia e dintorni,…

1 anno ago

La Valle del Gigante Bianco 2023

Convegni, tavole rotonde, degustazioni enogastronomiche, mostre fotografiche e documentali tutto dedicato all'animale simbolo della Valdichiana:…

2 anni ago

Cortona e l’inflazione… qualche decennio fa (“Anche oggi broccoletti e patate”)

“E io vado a mangiare dallo zio Ernesto!!” Scommetto che se solo avesse un ospitale…

2 anni ago

LUXURY SPAS 2023 VIAGGIO TRA BENESSERE E LUSSO

È uscita la nuova guida di Condé Nast Johansens per una vacanza in una delle…

2 anni ago

I Cattivi del Poliziottesco

Nel genere da me e da tanti altri amato c’ è sempre stata la contrapposizione…

2 anni ago

<strong>Libri Top Ten e Lo Scaffale</strong>

TOP TEN   Mussolini il capobanda. Perchè dovremmo vergognarci del fascismo         di Aldo Cazzullo,…

2 anni ago