Da domani chi abbandona a terra i mozziconi di sigaretta sarà multato
Chi getta le ‘cicche’ per strada rischia di pagare da 30 a 300 euro. Lo prevede il ddl sulla Green economy già pubblicato in Gazzetta ufficiale che entrerà in vigore al termine di due anni di iter parlamentare, il ddl sulla Green economy (la legge 28 dicembre 2015 n. 221, pubblicata in GU il 18 gennaio 2016).
Tra i 79 articoli della legge ci sono pure alcune misure di civiltà, come appunto le multe a chi getta le ‘cicche’ per strada. L’articolo 40, infatti, stabilisce che ogni Comune deve provvedere a “installare nelle strade, nei parchi e nei luoghi di alta aggregazione sociale appositi raccoglitori per la raccolta dei mozziconi dei prodotti da fumo”, mentre toccherà a produttori e ministero dell’Ambiente attuare campagne di informazione per “sensibilizzare i consumatori sulle conseguenze nocive per l’ambiente derivanti dall’abbandono dei mozziconi”. Il divieto è esteso anche ai rifiuti di piccole dimensioni, come scontrini, fazzoletti di carta e le perniciose gomme da masticare, che non potranno più essere abbandonati “sul suolo, nelle acque, nelle caditoie e negli scarichi”. Che fine faranno i soldi delle multe incassati dai Comuni? Il 50 per cento resterà nelle casse degli enti comunali, mentre la parte rimanente andrà in un Fondo che finanzierà le attività di sensibilizzazione e l’installazione dei raccoglitori. Quanto alle possibilità di riciclo dei mozziconi, le soluzioni in campo sono diverse: le cicche di sigaretta come biomassa da cui ricavare calore ed energia. Inoltre, l’acetato di cellulosa dei filtri opportunamente rigenerato può essere riutilizzato per produrre pannelli termo-fonoassorbenti per l’edilizia oppure usare il cocktail di sostanze tossiche presenti nei mozziconi come antiossidanti per acciai speciali, in pratica come ‘antiruggine’. Nel testo ci sono anche le regole sui nuovi pacchetti che saranno in vendita da maggio. Per il 65% della loro superficie saranno coperti immagini molto forti – di persone incoscienti al pronto soccorso, di parti del corpo aggredite dalla malattia, di morti nella bara – e da frasi che illustrano senza giri di parole i rischi legati al fumo: “provoca l’ictus”, “aumenta il rischio di cecità”, “può uccidere il bimbo nel grembo materno”. Su ogni confezione sarà anche inserito il numero verde antifumo dell’Istituto superiore di sanità (800.554.088). Intanto, da subito, nelle auto dove ci sono puerpere o bambini non si potrà fumare, come anche fuori dagli ospedali pediatrici. Saranno inasprite le sanzioni per chi vende ai minorenni: la seconda volta che un tabaccaio viene sorpreso a farlo scatta la revoca della licenze. Grande attenzione alle sigarette elettroniche, in particolare quelle che prevedono l’uso di nicotina, sia riguardo alla vendita agli under 18 che alla pubblicità in trasmissioni radio e tv e su giornali e riviste a loro dedicati. Poi ci sono norme che cercano di porre freno al commercio di contrabbando e a quello online dall’Italia verso altri Stati e viceversa. Paese ci sono poco più di 10 milioni di fumatori, il 60% dei quali sono uomini. Chi cerca di smettere, nell’80% dei casi fallisce. Secondo il ministero alla Sanità il fumo provoca tra i 70 e gli 83mila morti all’anno, un quarto dei quali riguarda persone tra i 35 e i 65 anni.
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