Banchetti nella giunta di Utilitalia, colosso di aziende di servizi pubblici.
Roberto Banchetti, Presidente di Estra, è stato nominato nella Giunta di Utilitalia, la nuova associazione che rappresenta le imprese di servizi pubblici locali. E’ nata dalla fusione di FederUtility che riuniva le aziende di energia, gas e acqua con Federambiente che associava quelle che si occupano di igiene ambientale.
Una scelta dettata dalla volontà rendere ancora più forte il ruolo delle imprese di servizi pubblici nel contesto economico e ambientale del nostro paese. Quella che si è costituita è un’associazione di 577 imprese che occupano 90.000 addetti complessivi. Il valore della produzione è pari a 40 miliardi di euro all’anno. Appare evidente che Utilitalia è destinata ad avere un ruolo decisivo nelle politiche, sia nazionali che locali, sui servizi pubblici per i cittadini, sullo sviluppo dell’economia e sulla tutela dell’ambiente e del territorio.
Mosca olearia e alluvioni il DL agricoltura dà fondi alle aziende danneggiate
Nel provvedimento anche fondi per le aziende non assicurate ammesse alle compensazioni e per settore olivicolo toscano. Con le misure prese con il decreto legge agricoltura presentato ieri in Consiglio dei ministri, si procede sulla strada auspicata e si predispongono procedure e strumenti efficaci per affrontare le emergenze che sta vivendo il settore olivicolo italiano. L’accesso al fondo di solidarietà nazionale per le imprese agricole che hanno subito danni a causa delle piogge alluvionali 2014 e delle infezioni di organismi nocivi ai vegetali. Ma l’intervento più importante è senza dubbio quello a favore delle aziende non assicurate che vengono per la prima volta ammesse alle compensazioni previste per i danni subiti.
In Italia il blocco anti OGM non cederà
L’opinione della Fondazione Italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica sul via libera all’import di 17 prodotti OGM in Europa(Rinnovabili.it) – Dopo il cambio del sistema di autorizzazione per le importazioni di prodotti OGM, la Commissione Europea ne ha approvati 17 la scorsa settimana. Il fronte del no in Italia è ancora compatto, ma secondo Luca Colombo, segretario generale di FIRAB (Fondazione Italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica), è necessario guardare con attenzione ai dettagli della nuova normativa. Infatti, Bruxelles lascia agli Stati membri una libertà di movimento che è solo di facciata: essi potranno bloccare (Opt-out) i prodotti OGM già autorizzati dal’EFSA (European Food Safety Agency) solo dopo aver certificato che provocano un «rischio grave». Il divieto sarà accettato solo se i governi saranno capaci di addurre motivazioni differenti da quelle già prese in considerazione dall’agenzia europea. Articolo Roma, 28 aprile 2015
Trionfa il riciclo alla Re Car Race Junior
Esultanza, partecipazione, sensibilità per il tema del riciclo. Questi gli ingredienti che hanno permesso alla Re Car Race Junior di sconfiggere la pioggia. Nemmeno la pioggia ha fermato la Re Car Race Junior, l’eco grand prix in cui si sono sfidate le auto costruite con materiale di recupero dalle scuole di Roma. Presso l’impianto comunale Fulvio Bernardini si sono radunati gli alunni di 5 scuole medie della capitale, che hanno partecipato al progetto costruendo le loro Re Car nelle scorse settimane. Ad assisterli nel compito sono stati i loro professori, coadiuvati da un supervisore inviato dall’organizzazione dell’evento, a cura dell’associazione Compagnia del Clownotto. Qualcuno ha scelto una sedia da ufficio dotata di ruotine, altri uno skateboard, altri ancora un passeggino, un triciclo o un carrello della spesa. Intorno al “telaio” è stata costruita una carrozzeria utilizzando legno, carta di giornale, bottiglie di plastica, tappi di sughero e una moltitudine di colori.
Tre proposte italiane contro il cambiamento climatico
Eliminare i composti di fluoro, dimezzare lo spreco alimentare, darsi metodi comuni di valutazione. Così si affronta il cambiamento climato. L’Italia mette in campo tre proposte per affrontare il cambiamento climatico alla COP 21, la conferenza UNFCCC di Parigi sulla quale si alzerà il sipario a fine novembre. Questo è l’obiettivo dell’incontro tenutosi ieri alla Camera dei Deputati, organizzato dalla fondazione Centro per un futuro sostenibile di Francesco Rutelli. È stato un palcoscenico dal quale riepilogare lo stato dei negoziati e lanciare tre possibili soluzioni complementari alla riduzione della CO2. Le ha elaborate un gruppo di esperti (scienziati, economisti, giuristi) italiani: Carlo Carraro, Alessandro Lanza, Antonio Navarra, Francesca Romanin Jacur e Riccardo Valentini. I cinque hanno deciso di convergere su tre macroaree di intervento, sulle quali si potrebbe lavorare anche al di fuori delle trattative condotte in seno alle Nazioni Unite. Questo permetterebbe di attaccare la concentrazione di emissioni da lati diversi, contribuendo anche in modo significativo alla loro riduzione. Le tre proposte dell’Italia: 1-Accelerare l’eliminazione di alcuni gas, i composti di fluoro, che contribuiscono per il 18% all’effetto serra. «Essi sono oggetto del Protocollo di Montreal – ha spiegato Alessandro Lanza, del Centro Euromediterraneo sui Cambiamenti Climatici ed ex dell’IPCC – e parallelamente alle azioni sulla riduzione di CO2 si potrebbe agire su di essi». Il clima, promette, ne beneficerebbe parecchio. 2. Agire con maggior decisione sul fronte della riforestazione, dell’agricoltura e dello spreco alimentare. Secondo Riccardo Valentini, membro del Consiglio strategico del Centro Euromediterraneo e collaboratore IPCC, si potrebbero sviluppare infrastrutture verdi, soprattutto in ambito urbano, in grado di sequestrare carbonio e compensare una parte delle emissioni. Inoltre, sarebbe possibile dimezzare lo spreco alimentare, che farebbe risparmiare 250 milioni di tonnellate di CO2 soltanto in UE. 3. Rendere più efficace l’accordo in preparazione per Parigi sul piano giuridico. Francesca Romanin Jacur, professoressa di International Environmental Law all’Università degli studi di Milano, propone di «indicare sia l’obiettivo a lungo termine, quello dei 2 °C, sia target intermedi. Sarà fondamentale, inoltre, il loro riesame periodico e automatico, una condivisione delle regole di contabilizzazione», in modo da avere strumenti standard per valutare i progressi.
L’Europa dice sì ai biocarburanti di seconda generazione
Avevamo obiettivi molto più alti, sia in termini di riduzione delle emissioni di gas serra, sia di progresso tecnologico. Se l’Europa non avanza, si sarà lasciata indietro. Abbiamo anche il problema sistemico della minoranza di blocco in seno al Consiglio, che si sviluppa a volte in una dittatura della minoranza, con gli Stati membri che hanno paura del futuro. Un progetto di legge per fissare un tetto massimo alla produzione di biocarburanti derivati da colture agricole e per accelerare il passaggio a fonti alternative è stato votato dal Parlamento europeo. Il piano mira a ridurre le emissioni di gas a effetto serra, derivanti dal crescente utilizzo di terreni agricoli per le colture impiegate per la produzione di biocarburanti. Parliamo insomma della volontà di utilizzare in maniera più spinta carburanti di seconda generazione e questo a seguito di quanto disposto dal progetto di legge che ha come obiettivo quello di fissare un tetto massimo alla produzione di biocarburanti derivati da colture agricole.
Batterie ricaricabili più performanti grazie alla trasformazione del polistirolo.
Arriva dagli Stati Uniti una nuova tecnica di riciclaggio del polistirolo espanso per trasformarlo in micro-fogli e nanoparticelle di carbonio per gli anodi delle batterie al litio. In occasione del summit dell’American Chemical Society, ricercatori della Purdue University, hanno presentato i risultati del loro studio sulla trasformazione delle palline di polistirolo, in micro-fogli e nanoparticelle di carbonio. Per realizzare l’anodo nelle batterie agli ioni di litio viene normalmente utilizzata la grafite, che secondo i ricercatori della Purdue University, nell’Indiana, nel giro di qualche anno potrà essere sostituita dal recupero delle palline di polistirolo utilizzate per gli imballaggi, riuscendo ad ottenere gli anodi con un processo di riscaldamento tra i 500 e i 900 gradi, attraverso due processi paralleli che richiedono o no l’aggiunta di un catalizzatore.
Eurostat: nel 2013 ogni cittadino europeo ha prodotto 481 kg di rifiuti urbani
481 kg la media pro-capite di rifiuti urbani prodotti da ciascun cittadino europeo nel 2013, il 43% viene riciclata o compostata. Ogni cittadino europeo, nel 2013, ha prodotto in media 481 kg di rifiuti urbani, l’8,7% in meno rispetto ai dati registrati nel 2002, la media pro-capite, allora, si attestava a 527 kg. Il trend è in diminuizione dal 2007. La produzione di rifiuti urbani varia significativamente nei diversi paesi membri, si va da meno di 300 Kg pro capite in Romania, Estonia e Polonia, che risultano i paesi con meno rifiuti urbani prodotti, fino ad arrivare a 747 kg in Danimarca, nazione con il maggiore quantitativo di rifiuti urbani, seguita da Lussemburgo, Cipro e Germania, con una quantità di poco superiore ai 600 kg, fino ad arrivare ad Irlanda, Austria, Malta, Paesi Bassi e Grecia con un intervallo tra 500 e 600 kg a persona. Le modalità di trattamento dei rifiuti cambiano, anche in modo sostanziale, da paese a paese. Nel 2013 il 31% dei rifiuti urbani prodotti in Europa finisce in discarica, il 28% viene riciclato,il 26% incenerito, ed il 15% compostato. Nel tempo la quantità di rifiuti urbani riciclati e compostati è aumentata, passando dal 18% nel 1995 al 43%, registrato nel 2013. Ciò significa che un terzo, o più, dei rifiuti urbani è stato riciclato, anche in questo caso le percentuali variano da paese a paese: in Slovenia la percentuale si attesta al 55%, in Germania al 47%, in Belgio ed Irlanda al 34%, in Svezia al 33%. Per quanto riguarda le altre modalità di trattamento, vediamo che circa la metà dei rifiuti urbani è stato incenerito, in Estonia si è inviato all’ inceneritore fino al 64% dei rifiuti urbani prodotti, in Danimarca il 54%, in Svezia il 50%. La più alta percentuale di rifiuti urbani destinati alla discarica si registra in Romania, con il 97% dei rifiuti urbani smaltiti con questa modalità, seguono Malta con l’88%, la Croazia con l’85%, Lettonia con l’83% e la Grecia con l’81%. L’attività di riciclaggio e compostaggio, insieme, aumentano il loro peso, nel 2013, raggiungono quota 65%, anche qui con variazione da nazione a nazione, circa i 2/3 dei rifiuti prodotti in Germania vengono compostati o riciclati, più della metà in Slovenia (61%), 59% in Austria e 55% in Belgio.
Siena partecipa all’European Green Leaf Award 2015
È l’unica città italiana fra le otto europee Direttamente da Bruxelles arriva un prestigioso riconoscimento per Siena e le sue politiche Smart city sul fronte della tutela ambientale. La città è, infatti, l’unica italiana a partecipare all’European Green Leaf Award 2015 tra le otto concorrenti europee, con popolazione compresa tra 50mila e 100mila abitanti, che si contenderanno l’ambito titolo conferito dalla Commissione Europea. Si tratta di un nuovo premio introdotto nell’ambito della tradizionale “competizione” per la Capitale verde d’Europa.È grazie alla nostra adesione all’Osservatorio nazionale Smart city dell’Anci e alla pianificazione di azioni virtuose in ambito di sostenibilità ambientale, mobilità urbana, biodiversità, tutela delle risorse idriche e lotta agli sprechi che abbiamo raggiunto questo traguardo così importante. Siena è sempre più una città sostenibile e intelligente che percorre la strada dell’innovazione per creare occupazione e crescita. Nel prossimo mese di giugno sarà decretata la città vincitrice in occasione di una cerimonia che si terrà a Bristol, nel sud-ovest dell’Inghilterra. Le altre sette partecipanti all’European Green Leaf Award 2015 sono Inverness (Scozia), Lappeenranta (Finlandia), Ludwigsburg (Germania), Mikkeli (Finlandia), Mollet del Vallès (Spagna), Strovolos (Cipro) e Torres Vedras (Portogallo).