Nella città dell’idrogeno arriva l’auto alimentata ad idrogeno
La Toyota, nota casa automobilistica Giapponese lancerà a Dicembre la prima auto alimentata ad Idrogeno: si chiamerà Mirai (“Futuro”). L’auto potrà arrivare fino a 180 Km/orari emettendo in atmosfera solo vapore acqueo. Una lunga riflessione dovrebbe farla l’industria automobilistica italiana in primis per il mancato sviluppo di questa tecnologia mentre un grosso disappunto dovrebbe arrivare dagli aretini che per primi hanno compreso l’importanza dell’utilizzo di questo importante prodotto naturale.
Pubblicato il Piano nazionale per la ricarica dei veicoli elettrici
Con quasi due anni di ritardo, è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il “Piano nazionale infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica”. Secondo quanto stabilito dal Dl 83/2012 (Decreto Crescita), “al fine di garantire in tutto il territorio nazionale i livelli minimi uniformi di accessibilità del servizio di ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, … è approvato il Piano nazionale infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati a energia elettrica”. Il documento doveva essere emanato entro il 12 febbraio del 2013 e, invece, è stato approvato dal Ministero delle Infrastrutture nel luglio del 2013 e pubblicato in Gazzetta solo ieri 2 dicembre 2014, in allegato al Dpcm 26 settembre 2014. Il Piano, che dovrà essere aggiornato al 30 giugno di ogni anno, definisce le linee guida per garantire lo sviluppo del servizio di ricarica dei veicoli alimentati a energia elettrica nel territorio nazionale e prevede due fasi principali:• una prima fase di definizione e sviluppo si colloca nell’arco temporale che va dal 2013 al 2016; e ha come obiettivi generali:
– l’introduzione di una dimensione minima di veicoli elettrici,
– l’introduzione di un’infrastruttura di base di colonnine di ricarica pubbliche e private,
– la concertazione e la definizione di standard tecnologici,
– la definizione, lo sviluppo e implementazione di politiche volte a favorire lo sviluppo della mobilità elettrica,
– incentivo allo sviluppo tecnologico.
• la seconda fase, che si colloca nel periodo 2017-2020, sarà di consolidamento degli standard di diffusione su larga scala dei veicoli elettrici. Ha come obiettivi:
– l’emanazione di norme comuni e condivise tra gli Stati membri dell’Unione europea,
– la diffusione su larga scala di veicoli ad alimentaizone elettrica (puri e ibridi Plug In),
– il completamento e il consolidamento della rete di infrastrutture di ricarica pubblica (e privata),
– incentivo allo sviluppo tecnologico.
Per il finanziamento del Piano nazionale, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti mette a disposizione quasi 15 milioni di euro per l’anno 2015.
Digestato e effluenti di allevamento, si avvicina disciplina “agronomica”
Via libera dalla Conferenza delle Regioni al decreto che detta i criteri per la produzione e l’utilizzazione agronomica del digestato e “guida” le Regioni sull’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento e delle acque reflue. Il provvedimento, presentato dal MinAmbiente e dal MinAgricoltura e licenziato dalla Conferenza delle Regioni del 27 novembre 2014, attua l’articolo 52 del “Dl Crescita” (Dl 83/2012) e definisce le caratteristiche e le modalità di impiego del digestato equiparabile ai concimi chimici, nonché le modalità di classificazione delle operazioni (dalla disidratazione alla essiccatura). Secondo quanto anticipato dallo stesso MinAmbiente in un comunicato stampa del 27 novembre, la norma prevede la bipartizione del digestato: agrozootecnico o agroindustriale. I criteri e le norme tecniche generali per l’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento e delle acque reflue, attesi da quasi 9 anni, arrivano in attuazione dell’articolo 112 del “Codice ambientale”. Una volta ufficiali, le Regioni avranno 180 giorni di tempo per adeguarsi alle novità, come la “flessibilità della collocazione temporale del periodo obbligatorio di 60 giorni di divieto di spandimento degli effluenti” anticipata dallo stesso MinAmbiente.
Rumore, immissioni moleste anche da impianto “a norma”
Accertato che le immissioni rumorose moleste superano la normale tollerabilità ai sensi dell’articolo 844, Codice civile scattano responsabilità e risarcimento danni, non rilevando che l’impianto che produce il rumore sia “a norma”. Lo ricorda la Cassazione nella sentenza 31 ottobre 2014, n. 23283. Per i Supremi Giudici l’articolo 844, Codice civile è norma a tutela della proprietà che consente la cessazione del comportamento lesivo e il connesso risarcimento dell’eventuale danno da fatto illecito ex articolo 2043, Codice civile. La normativa pubblicistica a tutela della salute e dell’ambiente è irrilevante nei rapporti tra privati, sicché non conta che l’impianto di riscaldamento da cui, nel caso di specie, venivano i rumori fosse “a norma di legge”. Se la Corte accerta che le immissioni sono intollerabili ai sensi dell’articolo 844, Codice civile scatta in automatico (il danno da immissioni è “in re ipsa”) la responsabilità ex articolo 2043, C.c. e il connesso risarcimento del danno.
CONAI, diminuiscono dall’1 aprile 2015 i contributi ambientali per gli imballaggi in acciaio e legno
Il Consiglio di Amministrazione CONAI, sentito il parere dei Consorzi Ricrea e Rilegno, ha deliberato la diminuzione dei Contributi Ambientali per gli imballaggi in acciaio e legno e, conseguentemente, per alcune procedure forfetarie. La riduzione sarà operativa a partire dal 1° aprile 2015. Il Consiglio di Amministrazione CONAI, sentito il parere dei Consorzi Ricrea e Rilegno, ha deliberato la diminuzione dei Contributi Ambientali per gli imballaggi in acciaio e legno e, conseguentemente, per alcune procedure forfetarie. La riduzione sarà operativa a partire dal 1° aprile 2015. Il Contributo per l’acciaio passerà dagli attuali 26,00 Euro/ton a 21,00 Euro/ton, il Contributo per il legno da 8,00 Euro/ton a 7,00 Euro/ton. Si tratta di un importante segnale di riduzione dei costi per oltre un milione di imprese Consorziate – produttrici e utilizzatrici di imballaggi – che permetterà di garantire comunque il ritiro dei rifiuti urbani di imballaggio sull’intero territorio nazionale ed il riconoscimento ai Comuni dei corrispettivi previsti dal nuovo Accordo Quadro ANCI-CONAI (400 milioni di Euro stimati nel 2014). Grazie all’attività di CONAI e dei Consorzi di filiera, che hanno sostenuto e dato impulso alla valorizzazione dei materiali di imballaggio provenienti dalla raccolta urbana, oggi in Italia 3 imballaggi su 4 vengono recuperati, erano 1 su 3 nel 1998. Negli ultimi 15 anni è completamente cambiato lo scenario del recupero: nel 1998 veniva valorizzato il 33,2% degli imballaggi immessi al consumo, oggi ne viene recuperato il 77,5%.
Si sa come Umbria Jazz, in ormai dieci lustri, abbia portato a Perugia e dintorni,…
Convegni, tavole rotonde, degustazioni enogastronomiche, mostre fotografiche e documentali tutto dedicato all'animale simbolo della Valdichiana:…
“E io vado a mangiare dallo zio Ernesto!!” Scommetto che se solo avesse un ospitale…
È uscita la nuova guida di Condé Nast Johansens per una vacanza in una delle…
Nel genere da me e da tanti altri amato c’ è sempre stata la contrapposizione…
TOP TEN Mussolini il capobanda. Perchè dovremmo vergognarci del fascismo di Aldo Cazzullo,…
View Comments
Caro Valter condivido con Te il rammarico sulla questione dello sviluppo della tecnologia sull'idrogeno per alimentazione di motori, che se non vado errato oltre alla Toyota anche la Mercedes sta provando motori ad idrogeno e a quanto mi risulta il problema non sarebbero i motori bensì le stazioni per il rifornimento e la loro sicurezza. Comunque le case automobilistiche tedesche sono quelle che stanno producendo il maggior numero di auto a GPL, Metano ed elettriche, per cui non ci dobbiamo rammaricare se poi acquisteranno quote considerevoli di mercato e di esportazioni di autoveicoli. Le uiltime due aziende acquistate dai tedeschi, sono la MV Augusta che fa motori ed elicotteri e la Ducati che con un suo motore bicilindrico, la Wolkswagen realizzerà un'auto da città molto economica. Arezzo come dicevi è stata la prima città al mondo a realizzare una rete ad idrogeno per uso industriale !! Proprio perchè l'Italia non ha gas e petrolio, dovrebbe incentivare la ricerca e lo sviluppo dei motori ad energie alternative e di sicuro abbiamo anche i migliori cervelli in materia al mondo...che andranno a lavorare all'estero! Vacci a capire qualcosa. Un saluto.