In Cina le auto elettriche crescono del 700%. La rivoluzione della mobilità contro lo smog
Auto elettriche e non solo: l’agenzia ufficiale cinese Xinhua ha annunciato che da gennaio a luglio la produzione di veicoli ad energia nuova è aumentato del 280% su base annua grazie alle misure di sostegno del governo.
Le cifre non sono altissime per un Paese enorme e popolato come la Cina, ma i veicoli a “nuova energia”, come le definiscono nel Celeste impero, nei primi sette mesi del 2014 hanno raggiunto le 25.946 unità e il ministero dell’Industria e delle tecnologie dell’informazione e soddisfatto: La produzione delle auto elettriche ha fatto un balzo di circa il 700% per raggiungere le 13.829 unità e la produzione dei veicoli ibridi è moltiplicata per 11 per arrivare a 5.027 unità. Si tratta dei primi risultati delle misure di incentivazioni dei veicoli ad “energia nuova”, messi in atto dalla Cina e che comprendono esoneri fiscali, sovvenzioni all’acquisto e obblighi per i dipartimenti governativi ad accrescere gli acquisti di auto ad energie rinnovabili per risparmiare energia e lotta allo smog.
Ci saranno anche città italiane?
La Commissione Europea ha lanciato la ricerca della “Capitale verde europea” per il 2017, dopo aver recentemente scelto Lubjana per il 2016. L’omonimo premio è assegnato a città all’avanguardia nel proporre modalità di vita urbana rispettose dell’ambiente. Questo premio annuale è stato istituito per invitare le città europee a mettere in mostra le proprie credenziali ambientali per diventare luoghi più gradevoli e salubri in cui vivere, lavorare o recarsi in vacanza. In altre parole, città vivibili.Possono candidarsi per il titolo oltre 400 città europee di oltre 100.000 abitanti. Una Capitale verde europea si distingue per ambiente più pulito, nuovi posti di lavoro e investimenti, ma anche un aumento del turismo, una migliore reputazione a livello internazionale e maggiori sponsorizzazioni per progetti ambientali. Le città possono candidarsi online all’indirizzo www.europeangreencapital.eu. Il 20 ottobre 2014 scade il termine per la presentazione delle domande per il 2017. Il premio è assegnato da una giuria europea affiancata da un gruppo di esperti di fama mondiale di diversi settori ambientali (vedi dettaglio processo di valutazione). La città vincitrice sarà proclamata nel mese di giugno 2015.
Saranno assegnate tre borse di studio. Le domande vanno presentate entro il 30 settembre 2014.
L’Ecoistituto del Veneto Alex Langer e la Fondazione ICU – Istituto Consumatori Utenti ripropongono anche per il 2014 il Premio Ecologia Laura Conti dedicato alle tesi di laurea.Il premio è ormai giunto alla quindicesima edizione e continua nell’obiettivo di valorizzare tesi di laurea di neo laureati, lavori spesso pregevoli ma che troppe volte rimangono negli archivi delle Università.Il Premio riconosce con una borsa di studio le tesi migliori e le rende note attraverso la pubblicazione di testi specifici e di articoli, oltre che nell’organizzazione di convegni ed eventi di divulgazione. Gli organizzatori sottolineano come questo sia il modo migliore anche per mantenere vivo il ricordo di Laura Conti, la più grande divulgatrice ambientale italiana. Possono concorrere al premio tesi di laurea che trattano vari argomenti, il risparmio e lotta agli sprechi, i Parchi e l’ecoturismo, il consumo sostenibile, la mobilità intelligente, i rifiuti, le energie rinnovabili, l’educazione ambientale, la storia dei movimenti ecologisti e consumeristila legislazione ambientale e tanti altri temi legati all’ambiente e ai consumi. Sono ammesse tesi di tutti i livelli, compresi i Master, discusse nelle Università italiane, negli anni accademici dal 2005-2006 in poi, inviate entro il 30 SETTEMBRE 2014 presso la sede dell’Ecoistituto e della Fondazione ICU. Il 1° premio è di 1.000,00 euro, il 2° premio è di 500,00 euro , il 3° premio è di 250,00 euro. La giuria è composta da Michele Boato, Tito Cortese, Anna Ciaperoni, Paolo Stevanato, Franco Rigosi. La scheda di partecipazione e maggiori informazioni si possono trovare su www.ecoistituto-italia.org
Finalmente è operativo il Fondo di Garanzia della Regione Toscana per progetti di Energie Rinnovabili e Risparmio Energetico, fruibile da parte di Famiglie, Imprese, Enti Locali, Associazioni Onlus, Società Sportive.
Dopo un percorso burocratico che grida davvero vendetta, è diventata oggi operativa. Il Bando è a sportello, tutto telematico. Chi ha i requisiti accede automaticamente, senza graduatorie. Non ci sono finanziamenti, la Regione fornisce garanzie sui mutui bancari per gli investimenti. Per tutte le informazioni, rimandiamo al numero verde di FidiToscana, 800327723, e all’email info@toscanamuove.it per avere dettagli, riferimenti e modulo di partecipazione.
Gli scarti delle lavorazioni agricole e forestali possono essere bruciati
Non sono da considerarsi dei “rifiuti” e pertanto si potranno bruciare e non ci sarà bisogno di autorizzazioni e di ordinanze dei Comuni. Naturalmente, tutto questo è possibile soltanto al di fuori del periodo ad “alto rischio” per gli incendi boschivi, che in Toscana termina quest’anno, salvo proroghe, il 31 agosto prossimo. La novità è contenuta nella legge 116 dell’11 agosto 2014, di conversione del decreto legge 91, che era stato emanato ad inizio estate (24 giugno 2014), che è entrata in vigore e ne cambia radicalmente le previsioni. Una novità positiva della Regione Toscana. L’abbruciamento controllato dei residui agroforestali, come ad esempio le potature, è una normale pratica agricola disciplinata nell’ambito della normativa forestale regionale. La nuova legge afferma che la raccolta e “abbruciamento” in piccoli cumuli e in quantità giornaliere non superiori a tre metri steri per ettaro dei materiali vegetali agroforestali effettuati nel luogo di produzione costituiscono normali pratiche agricole consentite per il reimpiego dei materiali come sostanze concimanti o ammendanti”, e non attività di gestione dei rifiuti. Permane il “divieto di abbruciamento nei periodi di massimo rischio per gli incendi boschivi, dichiarati dalle Regioni e nel caso in cui i Comuni e le altre amministrazioni competenti in materia ambientale sospendano, differiscano o vietino la combustione dei materiali vegetali all’aperto in caso di condizioni meteorologiche, climatiche o ambientali sfavorevoli e in tutti i casi in cui da tale attività possano derivare rischi per la pubblica e privata incolumità e per la salute umana.
Settimana Europea per la riduzione dei rifiuti
Il Comitato promotore nazionale SERR (composto da Ministero dell’Ambiente, Federambiente, Provincia di Torino, Provincia di Roma, Legambiente, AICA, ANCI, E.R.I.C.A. Soc. Coop. ed Eco dalle Città), annuncia le date ufficiali della sesta edizione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, che quest’anno si terrà dal 22 al 30 Novembre 2014. La “Settimana” è un’iniziativa nata all’interno del Programma LIFE+ della Commissione Europea, con l’obiettivo primario di sensibilizzare le Istituzioni, gli stakeholder e tutti i consumatori circa le strategie e le politiche di prevenzione dei rifiuti messe in atto dall’Unione Europea, che gli Stati membri devono perseguire. Anche quest’anno l’obiettivo sarà quello del massimo coinvolgimento di Pubbliche Amministrazioni, Associazioni e Organizzazioni no profit, Scuole e Università, Imprese, Associazioni di categoria e Cittadini che potranno proporre azioni volte alla riduzione dei rifiuti, a livello nazionale e locale. Novità di quest’anno: le adesioni saranno esclusivamente on-line sul sito www.ewwr.eu fino al 10 ottobre. Seguite le istruzioni per le iscrizioni sul sito www.envi.info. In particolare, il tema di questa edizione sarà la lotta allo spreco alimentare e come sempre, nel creare la propria azione ci si potrà sbizzarrire: dal cucinare con gli avanzi al laboratorio di compostaggio con gli scarti organici, dagli eco-acquisti al laboratorio di riuso e riciclo con i bambini e gli adulti. L’obiettivo strategico per affrontare il problema dei rifiuti non è quello di trovare nuovi modi per smaltirli ma di evitare di produrli, riutilizzando tutte le materie prime, innescando processi produttivi come l’eco-design in cui già dalla progettazione si pensi al loro riciclaggio e al riutilizzo dei materiali. E’ un modo per tutelare le nostre risorse naturali ma anche per costruire una società che privilegia i valori della giustizia sociale e della civiltà. Per avere un’idea di cosa è già stato fatto negli anni passati, è possibile consultare la pagina www.menorifiuti.org, mentre informazioni più dettagliate su com’è strutturata la SERR sono disponibili sul sito www.ewwr.eu.
Istat: rapporto ambiente urbano 2014 in chiaro scuro
Pubblicato il rapporto IStat sulla Qualità dell’ambiente urbano 2014.
Ecco le maggiori tendenze: Nel 2013, per il secondo anno consecutivo, si riducono i tassi di motorizzazione nei capoluoghi di provincia: 613,2 autovetture (Arezzo 674,8 e Siena 673,9) e 132,7 motocicli ogni mille abitanti (rispettivamente -0,9 e -0,6% nel confronto con l’anno precedente 2012). Più marcato il calo della domanda di trasporto pubblico locale, che scende da 201,1 a 188,6 passeggeri annui per abitante (Arezzo 49,1 e Siena 257,3). Si diffondono le iniziative a favore della mobilità sostenibile: cresce l’offerta di car sharing, presente in 23 città (soprattutto al Nord) e quella di bike sharing, attivato in 66 città. Dei 116 capoluoghi, 36 dispongono di almeno 34 km di piste ciclabili. Si conferma il trend di miglioramento della qualità dell’aria per le polveri sottili: rispetto al 2012 diminuisce da 52 a 44 il numero di capoluoghi dove il valore limite per la protezione della salute umana previsto per il PM10 viene superato per più di 35 giorni. Miglioramenti si riscontrano al Nord (da 37 a 32) e, in proporzione, soprattutto al Centro (da 9 a 6). Nel Mezzogiorno si evidenzia un peggioramento in Campania (da 2 a 4 dei capoluoghi della regione).
In 17 capoluoghi sono state attuate politiche di limitazione della circolazione del traffico privato di tipo sia emergenziale (a seguito di superamenti dei valori limite di un inquinante), sia programmato (a scopo preventivo o di riduzione progressiva delle emissioni); 28 capoluoghi hanno limitato la circolazione solo con blocchi programmati. Sono 88 i comuni che nel 2013 hanno effettuato attività di misurazione del rumore finalizzate alla verifica del rispetto dei valori limite imposti dalla normativa (erano 91 nel 2012).Nel 47,9% dei controlli è stato riscontrato almeno un superamento dei limiti dell’inquinamento acustico (-5,1 punti percentuali rispetto al 2012).Nel 2013, il verde urbano pubblico rappresenta il 2,7% del territorio dei comuni capoluogo di provincia, oltre 577 milioni di m2 (+0,7% rispetto all’anno precedente) che corrispondono ad una disponibilità media di 32,2 m2 per abitante.Ricadono in “aree naturali protette” oltre 3.200 km2 del territorio dei capoluoghi (pari al 15,8%). In 43 comuni è stata individuata una rete ecologica, a tutela del mantenimento della biodiversità anche in ambito urbano. Sono 57 le amministrazioni che hanno attivato orti urbani da dare in gestione ai cittadini.
Premio nazionale sulla prevenzione dei rifiuti
La gestione sostenibile dei rifiuti comincia dalla fase prioritaria dalla riduzione della produzione, come prevedono le norme comunitarie e nazionali. Gestire correttamente i rifiuti vuol dire in primo luogo intervenire a monte su produzione, distribuzione e consumo dei beni. È questo il messaggio che Legambiente e Federambiente tornano a lanciare insieme con la seconda edizione del Premio nazionale sulla prevenzione dei rifiuti. Obiettivo del Premio è individuare, promuovere e diffondere le buone pratiche nazionali, valorizzare le esperienze più rilevanti, innovative, e stimolare un’ampia riflessione sul tema che accompagni il percorso d’implementazione del Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti approvato lo scorso anno. Il concorso è rivolto ad amministrazioni ed enti pubblici e privati, imprese, istituti scolastici e operatori del terzo settore (associazioni, cooperative, Onlus) che abbiano realizzato sul territorio nazionale iniziative di prevenzione dei rifiuti attualmente ancora in corso, o concluse non prima del 1° gennaio 2014. La partecipazione al premio è gratuita.Per partecipare al Premio occorre inviare la scheda di partecipazione debitamente compilata alla segreteria organizzativa ( prevenzionerifiuti@federambiente.it), entro il 20 ottobre 2014. Le candidature saranno valutate da una commissione costituita da rappresentanti di Federambiente, Legambiente, ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico, ISPRA, rappresentanti del mondo dell’università e della ricerca, della Camera e del Senato, delle Regioni e dell’ANCI. Tutta la documentazione e la scheda di partecipazione si trovano su www.federambiente.it e www.legambiente.it. La segreteria organizzativa ( tecnico@federambiente.it, tel. 0695944111) è a disposizione per ulteriori informazioni.
La Toscana è “Riciclona”, 27 comuni premiati dal rapporto di Legambiente. Mancano i comuni delle provincie di Siena ed Arezzo
Sono 27 i comuni toscani nella top ten della classifica nazionale sulla raccolta differenziata dei rifiuti. C’è almeno un “Riciclone” in ogni regione, secondo il rapporto Comuni Ricicloni 2013 realizzato da Legambiente, ma continua il trend positivo per la Toscana che, nella classifica nazionale, sale all’ottavo posto con 27 comuni (erano 21 lo scorso anno) e una percentuale del 9,4% rispetto al 7,3% al 2013. Per quanto riguarda i dati in base alle categorie, Monsummano Terme è il migliore tra i comuni toscani sopra i 10.000 abitanti con un indice di buona gestione di 72,89 e una percentuale di raccolta differenziata del 85,0%. Vincitore per regione e categoria, in questo caso sotto i 10.000 abitanti, anche Gambassi Terme con un indice di buona gestione del 66,68 e una percentuale di raccolta differenziata dell’89,5% e per il dato di 0,92 kg di rifiuti urbani procapite (media giornaliera) ovvero con una produzione di rifiuto secco indifferenziato inferiore a 75 Kg/abitante /anno. Oltre ai “Comuni Ricicloni”, ci sono i “Comuni Rifiuti Free”, quelli cioè che debbono smaltire solo 75 kg di rifiuti residui procapite all’anno, dove vale il principio del “chi inquina paga” e in discarica finisce solo quello che non è possibile recuperare in alcun modo. In Toscana esempi di straordinario virtuosismo sono: Empoli (FI) con i suoi 48mila abitanti, Fucecchio (FI) e Monsummano Terme (PT) che superano di gran lunga i 20mila abitanti. Fra i comuni premiati, anche Piombino grazie alla sua raccolta differenziata degli imballaggi in acciaio. Piombino fa parte del bacino di raccolta della società Revet, con cui Ricrea (il Consorzio Nazionale Riciclo e Recupero Imballaggi Acciaio) ha convenzione per la raccolta degli imballaggi che vengono selezionati presso una piattaforma di selezione e avviati ad un operatore collegato al consorzio per la successiva valorizzazione e invio in acciaieria. La raccolta pro capite, grazie alla campagna di comunicazione locale realizzata da RICREA in collaborazione con SEI Toscana e Revet nella primavera del 2013 a mezzo affissioni e spot televisivi ha permesso un aumento del 30% rispetto l’anno 2012.