{rokbox title=| :: |}images/stories/ambientiamoci.jpg{/rokbox}BASTA COL PETROLIO?
Apriamo questa rubrica con la tragedia ambientale che si sta consumando da giorni al largo del golfo del Messico. Forse una delle tragedie più gravi verificata: oltre 60.000 barili al giorno di petrolio grezzo fuoriescono dal suolo marino e, cosa grave, non si conoscono al momento strumenti efficaci per limitarla o interromperla tanto è vero che i tecnici della BP hanno dichiarato la loro impotenza e si sono sentiti costretti a rivolgersi agli internauti affinché si possano apprendere sistemi efficaci per interrompere l’afflusso. Forse questa tragedia potrebbe essere l’occasione, come lo fu Chernobil per il nucleare, per iniziare a pensare di sospendere le trivellazioni in mare di un prodotto destinato a finire. E’ l’ora di mettere in campo mezzi e strumenti alimentati da prodotti alternativi al petrolio.
APPELLO UMANITARIO ALL’ENEL PER LA PATAGONIA
Il mondo economico e l’ambiente è sempre più nelle mani delle grandi multinazionali. Il più grosso conflitto ambientale-energetico della storia del Cile ha un decisivo risvolto italiano: ENEL. L’enel, acquisendo la quota di maggioranza dell’Azienda ENDESA è diventata proprietaria dell’azienda HYDROAISE’N, proprietaria di diritto dell’acqua e promotrice di un progetto che prevede la costruzione di n°5 dighe nel cuore della Patagonia cilena, nei fiumi Baker e Pascua, duemilatrecento chilometri a sud di Santiago del Cile. Progetto che andrebbe a contaminare una delle poche zone naturali rimaste intatte nel mondo. Inoltre l’energia elettrica prodotta sarebbe trasferita mediante un elettrodotto altrettanto lungo, una fila di tralicci senza precedenti, fino a Santiago. L’opera è legale, in Cile l’acqua è stata privatizzata ai tempi della dittatura ( e nel frattempo anche i governi di sinistra, che si sono susseguiti negli anni, si sono ….. dimenticati di modificare la norma), ma eticamente è una situazione insostenibile, chiediamo ad Enel di trovare il modo di restituire questa concessione al popolo cileno e che l’esperienza cilena ci serva per non commettere anche da noi l’errore di voler privatizzare l’acqua.
ELETTRICITA’ ALCOLICA
In Brasile è stata inaugurata la prima centrale elettrica in grado di funzionare sia a gas che a bioetanolo, cioè quell’alcool ottenuto per via vegetale e non attraverso processi di sintesi chimica. L’ambiente ne beneficia in quanto le emissioni in atmosfera di Biossido di Carbonio sono ridotte sensibilmente.
PARTE LA BONIFICA DI GELA?
L’E.N.I. (ente nazionale idrocarburi) sarebbe finalmente pronta ad iniziare i lavori di bonifica della discarica di fosfogessi di Gela in Sicilia. La bonifica di 6 milioni di metri cubi di materiale costerà oltre 70 milioni di € ma porterà sicuramente due buone notizie,la prima per la salute: i fosfogessi, residui della produzione di fertilizzanti, sono pericolosi contaminanti e costituiscono un rischio per la salute pubblica. La seconda per l’ambiente: al posto della discarica ci sarebbe in progetto la costruzione di una centrale solare fotovoltaica da 5 MW.
L’ISOLA AUTOSUFFICIENTE
Samso è una piccola isola dell’arcipelago Danese dove il 100% del fabbisogno energetico dei 4.000 abitanti è soddisfatto sfruttando l’energia prodotta da 21 turbine eoliche. Oltre all’aspetto ecologico, ve ne è anche uno economico: dal 1997 ogni residente possiede una quota di proprietà delle turbine e guadagna soldi dal surplus di produzione degli impianti.
CAR SHARING…..QUALCOSA SI MUOVE.
Questo servizio ormai notevolmente sviluppato in diversi paesi europei e del mondo stenta a decollare in Italia, ma la buona notizia è che da oggi è attivo presso l’aeroporto di Linate a Milano. Per usufruire del servizio basta essere iscritti a un car sharing di qualsiasi altra città. I passeggeri che arrivano a Linate potranno scegliere fra tre diversi modelli di auto ecologiche, godendo inoltre di tutta una serie di vantaggi: non si paga l’eventuale garage, la sosta nelle strisce blu e l’Ecopass per entrare in città.
LA BUONA NOTIZIA
Un’indagine dell’ISFOL (istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori) conferma che attenzione all’ambiente significa anche incremento dell’occupazione. In 15 anni, infatti, il numero dei lavoratori nel settore verde è aumentato del 41% passando da 263.900 unità a 372.100. E in più di 7 casi su 10, il contratto è pure a tempo indeterminato. Con questi numeri la green economy si candida per essere la nuova frontiera della crescita economica del XXI secolo. Inoltre si è verificato, oltre che un incremento dei corsi di formazione e di aggiornamento in questa materia, si è verificato un vero e proprio boom nelle specializzazioni in materie legate all’ambiente. Nell’anno 2008/2009 negli atenei italiani si sono attivati ben 500 master di I e II livello.