Rifiuti, Sei Toscana attiverà «servizi di raccolta differenziata compatibili per ogni territorio»
Anche quest’anno i primi due fine settimana di settembre ospitano a San Gusmè (nel Comune di Castelnuovo Berardenga) la Festa del Luca, dove ieri non è mancato il tradizionale convegno dedicato alla sostenibilità ambientale, con un occhio particolare all’economia circolare. La tavola rotonda dedicata al tema Bioeconomia e biodistretti nell’economia circolare: sviluppo economico, urbanistica e ambiente per un futuro sostenibile è stata l’occasione per Sei Toscana – l’azienda che ha in carico la gestione dei rifiuti urbani nei 104 Comuni dell’Ato Toscana Sud – di confrontarsi sui quanto seguirà dopo l’approvazione del piano industriale.
Proprio pochi giorni fa, il Consiglio di amministrazione ha approvato all’unanimità le linee guida del nuovo piano industriale che ha l’obiettivo, tra le altre cose, di voler fornire un contributo tecnico ad Ato e alle amministrazioni per arrivare alla definizione del Piano d’Ambito, il documento strategico che consentirà di programmare l’attività nel medio periodo e di effettuare delle scelte durature sulle attività e sui servizi. L’approvazione rappresenta un passaggio propedeutico alla realizzazione di tutte le attività previste, sia in termini di servizio che di gestione, volte a raggiungere una progressiva integrazione territoriale dei servizi e un deciso incremento della raccolta differenziata e del recupero di materia, raggiungendo in tal modo gli obiettivi previsti dalla Regione Toscana e dall’Unione europea. Il tutto in un contesto territoriale dalle molte peculiarità, a partire da una densità abitativa molto bassa (71 ab/kmq, con picchi pari addirittura a 49 ab/kmq), e spaziando – in un’area che copre circa la metà dell’intera superficie regionale – dal mare alla montagna. Le linee guida confermano l’intenzione della società di attivare servizi di raccolta differenziata compatibili per ogni territorio, integrando diversi sistemi di raccolta: dal domiciliare, il cosiddetto porta a porta, a quello stradale e di prossimità. Sotto questo aspetto è previsto e confermato il progressivo utilizzo di sistemi di conferimento ad accesso controllato, proseguendo il percorso volto ad arrivare ad un sistema di tributo puntuale nel prossimo futuro, ossia far pagare all’utenza per ciò che effettivamente produce in termini di quantità e qualità dei rifiuti conferiti.
Rapporto Coop: Internet, ambiente e rinnovabili nel “futuro che unisce” gli italiani
Il rapporto fra gli italiani e l’ambiente è in continua evoluzione. Come osserva il rapporto Coop 2018, presentato ieri in anteprima digitale, il concreto avanzare delle problematiche legate all’inquinamento e dei cambiamenti climatici sta contribuendo a cambiare l’attenzione per l’ambiente, che «diviene centrale nei valori, nei comportamenti e nelle abitudini degli italiani»
«Più che nel resto d’Europa, nel nostro Paese sembra essere maturata una forte sensibilità verso il tema “green”, al punto – si legge nel rapporto Coop – che l’ambiente nel comune sentire è vissuto come la chiave del benessere individuale: ben 9 italiani su 10 (dati Eurobarometro) ritengono, infatti, che vivere in un ambiente salubre sia una condizione fondamentale per conseguire una elevata qualità della vita. Si tratta di una percentuale significativamente superiore agli altri Paesi (segue la Francia con l’83%, la Germania staziona più indietro con una quota pari al 72%) che documenta come in Italia si è passati dalle semplici buone intenzioni ad una coscienza ecologica diffusa».
Ipsos, altro che fake news: l’Italia è il Paese più ignorante al mondo
Secondo un’analisi sviluppata dal 2014 al 2017 da Ipsos, la terza più grande compagnia globale attiva nelle ricerche di mercato, è l’Italia il Paese più ignorante al mondo. In senso tecnico: non conosciamo la realtà che ci circonda, essendo le nostre percezioni le più lontane dai fatti rispetto a quelle di tutti gli altri Paesi analizzati.
Lo studio in oggetto sarà dettagliato in un libro di prossima pubblicazione (The perils of perception:
why we are wrong about nearly everything), firmato dal direttore Ipsos nel Regno Unito Bobby Duffy, che andrà presto a dirigere il Policy Institute del King’s College di Londra. Il tutto si fonda su un’amplissima base di dati: 28 domande e 50mila interviste condotte in 13 Paesi, quelli inseriti fin dall’inizio da Ipsos all’interno della serie d’indagini Perils of perception, volta a indagare la distanza tra percezione dei cittadini e realtà dei fatti circa molti temi dalla grande rilevanza sociale. Dai livelli d’immigrazione a quelli della criminalità, dalla felicità dichiarata ai tassi di disoccupazione. Un confronto dal quale l’Italia esce con le ossa rotte. In media gli italiani pensano ad esempio che il 49% della popolazione in età lavorativa sia disoccupato, quando in realtà al momento della domanda il dato era al 12%; crede che il 30% della popolazione sia composta da immigrati, e invece è il 7%; immagina che il 35% degli italiani sia affetto da diabete, quota che invece non supera il 5%.
Niente auto per una settimana, FIAB lancia una sfida in occasione della settimana europea per la mobilità
– In occasione della Settimana Europea della Mobilità (16-22 settembre), FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta lancia la sfida #carfreeweek e invita tutti a provare a muoversi per un’intera settimana senza utilizzare la propria auto.
Per partecipare all’iniziativa #carfreeweek è sufficiente scegliere per tutti gli spostamenti quotidiani – e in particolare per i tragitti abituali in città – alternative sostenibili come l’andare a piedi, in bicicletta o muoversi con i mezzi pubblici, anche in forma intermodale (per esempio “treno + bici” nei percorsi dei pendolari).
FIAB invita a condividere sui social la propria settimana senz’auto utilizzando l’hashtag #carfreeweek per raccontare, attraverso un diario di post e foto, tutto quello che succede muovendosi senza auto.
Inoltre, un’immagine ufficiale dell’iniziativa è disponibile sul sito www.settimanaeuropeafiab.it, per chi desidera personalizzare la propria copertina Facebook ( http://www.settimanaeuropeafiab.it/documenti/2018/copertina%20FB-carfreeweek.jpg )
Ancora più divertente sarà vivere la #carfreeweek insieme ad amici, colleghi e famigliari. Insieme è possibile lanciare la sfida promuovendo iniziative ed eventi “senza auto” in tutto il mese di settembre (una pedalata aziendale, un aperitivo in bicicletta, ecc.). Appuntamenti che è possibile caricare nel calendario della Settimana Europea della Mobilità in Bicicletta promossa da FIAB, per coinvolgere tante persone.
Per info: www.settimanaeuropeafiab.it
L’aumento della CO2 sarà causa di carenze alimentari per milioni di persone
Tra i suoi molteplici effetti negativi, il cambiamento climatico ha anche quello di impoverire gli alimenti. É questo il risultato a cui sono giunti alcuni ricercatori americani di Harvard. Lo studio, da poco pubblicato su Nature Climate Change, dimostrerebbe come l’aumento delle emissioni di CO2 dovute alle attività umane riduca il potere nutrizionale di diversi cibi di cui ci nutriamo.
Gli studiosi hanno accertato che l’aumento dei livelli di CO2, che nell’arco dei prossimi 30-80 anni dovrebbe superare l’allarmante soglia dei 550 ppm, impoverisce alimenti base come il riso e il grano, causando una sensibile diminuzione del loro potere nutrizionale. A causa di ciò entro il 2050 si calcola che avranno carenza di zinco 175 milioni di persone ne mondo, mentre a 122 milioni verranno a mancare le proteine.
La ricerca della Harvard T.H. Chan School of Public Health ha preso in considerazione la CO2 globale prodotta dalle attività umane e ha analizzato le colture di 151 paesi in ambienti in cui la concentrazione di CO2 è di 550 parti per milione. Potrebbero invece essere 1,4 miliardi le donne in età fertile e i bambini sotto i 5 anni ad avere carenze di ferro ridotta del 4% o più.
Secondo la ricerca sono tanti gli alimenti in cui la produzione di ferro, zinco e proteine si ridurrebbe tra il 3-17% se coltivati in ambienti in cui la concentrazione di CO2 in atmosfera è di 550 ppm.
vLo smog riduce le capacità cognitive. Lo studio su 20mila cittadini cinesi
L’inquinamento atmosferico ha un impatto estremamente negativo sulle capacità cognitive che, peraltro, peggiora con l’età. Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista PNAS e condotto da un team internazionale di ricercatori tra Usa e Cina (http://www.pnas.org/content/early/2018/08/21/1809474115) La ricerca ha coinvolto qualcosa come 20 mila individui in Cina, dai 10 anni in su di entrambi i sessi, ma ha una rilevanza globale visto che il 95% della popolazione mondiale respira aria insalubre.
I livelli di inquinamento a cui ciascun partecipante è stato esposto sono stati misurati in base al suo indirizzo di residenza. I ricercatori hanno tenuto conto di diverse molecole inquinanti e del particolato fine, quello che penetra più facilmente nelle vie respiratorie. Tutto il campione è stato sottoposto a una serie di test per valutarne le abilità matematiche e linguistiche ed è emerso che queste abilità erano tanto più inferiori quanto maggiore era l’esposizione ad agenti inquinanti, inoltre che l’impatto negativo dello smog aumenta con l’età dell’individuo. “Il nostro campione ci ha permesso di esaminare anche l’impatto dell’inquinamento sull’età delle persone. I nostri risultati in relazione all’età degli individui sono innovativi” – ha spiegato uno degli autori del lavoro, Xi Chen della Yale School of Public Health, secondo riportato online da BBC Health.
L’inquinamento atmosferico causa sette milioni di morti premature all’anno, ma il danno sulle facoltà cognitive delle persone è ancora poco noto. Uno studio recente ha rilevato che l’aria tossica è legata ad una “mortalità estremamente elevata” in persone con disturbi mentali e la mette inoltre in relazione con l’aumento delle malattie mentale nei bambini, mentre un’altra analisi ha rilevato che coloro che vivono vicino a strade molto trafficate hanno un maggiore rischio di demenza. Questo nuovo lavoro allarga ancora di più l’orizzonte. Tra l’altro ha rilevato che l’inquinamento atmosferico ha anche un impatto a breve termine sull’intelligenza, cosa che potrebbe avere conseguenze importanti sottolineano i ricercatori, ad esempio per gli studenti che devono sostenere esami di ammissione cruciali nei giorni di maggior inquinamento. Aarash Saleh, uno specializzando in medicina respiratoria nel Regno Unito e attivista della campagna “Medici contro Diesel”, ha dichiarato al Guardian: “Questo studio si aggiunge alle prove che dimostrano che l’esposizione all’inquinamento atmosferico può peggiorare la nostra funzione cognitiva. Il traffico stradale è il più grande contributore all’inquinamento atmosferico nelle zone residenziali e i governi devono agire con urgenza per rimuovere veicoli fortemente inquinanti dalle nostre strade”.
A Cagliari verde pubblico irrigato da acque reflue depurate
Dopo l’ottenimento dei via libera ambientali il Comune di Cagliari sta per avviare i lavori di realizzazione dell’infrastruttura per l’utilizzo di acque reflue depurate per irrigare le aree verdi della città
Sfalci e potature fuori dai rifiuti, in arrivo riallineamento a norme Ue
La norma del Dlgs 152/2006 che ha ampliato i residui vegetali esclusi dalla disciplina dei rifiuti si riallinea al diritto Ue secondo quanto prevede il Ddl “Legge europea 2018” esaminato dal Governo il 6 settembre 2018.
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