DUE BUONE ED UTILI NOTIZIE… ANCHE PER LA VALDICHIANA
1- La Regione Toscana, attraverso gli assessori all’agricoltura Gianni Salvadori e all’ambiente ed energia Anna Rita Bramerini, si è rivolta con una lettera ai ministri dell’Ambiente e alle Politiche Sociali Stefania Prestigiacomo e Francesco Saverio Romano per chiedere di considerare le sanse di oliva vergine come “sottoprodotti” in tutte le fasi di trattamento che permettano il loro utilizzo di mercato e di inserirle anche, a tutti gli effetti, tra le bioamsse combustibili nel caso in cui vengano destinate ad uso energetico.
La questione del riutilizzo e della possibile valorizzazione delle sanse di oliva vergine, prodotte dai frantoi oleari, è particolarmente sentita in Toscana, in quanto la filiera olivicola-olearia riveste una notevole rilevanza, sia dal punto di vista economico e produttivo, sia per le insostituibili funzioni ambientali, paesaggistiche e di tutela del territorio svolte dall’olivicultura. Quindi, in questo caso, potrebebro essere bruciate per produrre energia elettrica e calore.
2-Il Consiglio dei Ministri in data 28.7.2011 ha definitivamente approvato lo schema di D.P.R. per la semplificazione degli adempimenti amministrativi delle Piccole e Medie Imprese, in relazione a scarichi di acque reflue e impatto acustico. Per l’entrata in vigore dell’atto del governo n°369, sarà necessario attendere la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del provevdimento. Oltre ad introdurre l’autocertificazione in enmtrambi le discipline di tutela ambientale, il provvedimento stabilisce dei nuovi criteri per l’assimilazione delle acque industriali alle acque reflue domestiche, ed esenta le attività poco rumorose dall’aobbligo di presentare la docuimentazione di impatto acustico
PROGRESSO, REPRESSI O CRISI?
L’Italia detiene il primato mondiale di auto private pro-capite (corrispondente a 1,66 persone per vettura nel 2010) per un totale di 36,4 milioni di veicoli circolanti che percorrono in media circa 13.000 Chilometri annui, il 26% in più della media europea. Va da sé che la graduale riduzione delle emissioni provenienti dai tubi di scarico delle auto rappresenti un fattore centrale per il raggiungimento di tutti gli obbiettivi sui cambiamenti climatici, oltre alla premessa necessaria che il mezzo privato dovrebbe essere ridotto sempre di più a favore di quello pubblico, meglio se su rotaia. Nel 2010 i trasporti sono stati i responsabili del 24% delle emissioni totali di gas serra, di cui il 58% si produce proprio nell’ambiente del trasporto passeggeri su strada.
RISPARMIO ENERGETICO …..E BUONE PIETANZE
Un’azienda di NEW YORK propone un sistema per costruire serre idroponiche sui tetti dei supermercati, utilizzando il calore di dispersione degli edifici per coltivarci ortaggi. Il trasporto si azzera, si riducono i consumi energetici per la produzione agricola e l’uso del suolo, oltre ad un notevole risparmio idrico. Un esempio innovativo di agricoltura urbana. Si calcola che se tutti i tetti di New York fossero trasformati in orti, si riuscirebbe a coprire quasi il doppio dei consumi di vegetali dell’intera città, eliminando il trasporto e le emissioni di CO2 collegate a tale attività.
ANCORA RISPARMIO
Entro fine anno i consumatori italiani, del regime di maggior tutela, pagheranno l’elettricità con la tariffa bioraria. Una misura di gestione della domanda che rende più efficiente il sistema elettrico con grandi potenzialità di risparmio su emissioni e combustibile. Grazie alla bioraria, l’autorità stima che, se l’insieme delle famiglie italiane spostasse il 10% dei consumi nelel fasce 2 e 3, si otterrebbe un riduzione di 450 mila tonnellate l’anno di CO2. In termini economici, si risparmierebbero circa 9 milioni di Euro l’anno per minori emissioni di CO2, circa 80 milioni per il costo del combustibile e opltre 120 milioni per il costo degli impianti. E gli utenti, a patto che cambino abitudine di consumo, risparmierebbero circa 200 milioni l’anno di Euro. Allora perchè non provarci?
IMMAGAZZINARE L’ENERGIA DEL SOLE …….SI PUO’
Immagazzinare l’energia del sole nei legami chimici per usarla quando serve e non solo quando c’è. Quello dell’accumulo dell’energia è sempre stato un problema fondamentale per fonti enmergetiche discontinue e non modiulabili come il solare. Nuove buone notizie da questo fronte arrivano dal Massachussets Institute of Technology dove da tempo si sta studiando una molecola capace di assorbire l’energia termica del sole, conservarla e rilasciarla su richiesta, anche dopo anni, per poi essere ricaricata. Il nuovo materiale è stato ottenuto grazie alle nanotecnologie usando nantubi di Carbonio in combinazione con un composto chiamato azobenzene ed è migliore di qualsiasi elemento fino ad oggi conosciuto. Finalmente si potrà usare l’energia solare anche di notte e quando è nuvolo!
IL FOTOVOLATAICO A FILM SOTTILE SCOPRE LA STAMPANTE INKJET
Le stampanti a getto d’inchiostro consentono ormai ad ogniuno di stampare in casa con una macchina da poche decine di euro. Ora questa tecnologia potrebbe rivoluzionare anche il mondo del fotovoltaico e specialmente quallo a film sottile. Nei laboratori della Oregon State University hanno scoperto un modo per creare celle fotovoltaiche del tipo CIGS proprio con una stampante a getto d’inchiostro: un nuovo procedimente riduce del 90% lo spreco delle preziose materie prime e che, di conseguenza, promette una drastica riduzione nei costi di produzione. Le celle CIGS, a base di rame, indio gallio e selenio, infatti , sono le più efficaci tra quelle usate nella produzione di moduili a film sottile. La tecnologia delle stamapanti a getto d’inchiostro può essere usata pre creare pattern precisi con sprechi di materiale ridotto al minimo. Nessuno finora era riuscito a realizzare una cella di tipo CIGS con questa tecnologia. La cella stampata alla Oregon per ora ha un’efficienza del 5% ma il progetto arriva a stampare celle con efficienza almeno al 12%, cosa che le renderebbe commercialmente competitive. Ma le premesse della stampante a getto d’inchiostro non si fermano alla CIGS: il team sta studiando anche altri composti da poter applicare con questo sistema abbattendo ulteriormente i costi. Quello che si sta cercando di fare nei laboratori della Oregon è proprio tentare di aggirare questi problemi. La prospettiva a lungo termine è poi quella di riuscire a STAMPARE LE CELLE SOLARI DIRETTAMENTE SUI MATERIALI PER L’EDILIZIA.