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{rokbox title=| :: |}images/stories/ambientiamoci.jpg{/rokbox}MENSE BIOLOGICHE…. ARRIVANO I SOLDI DELLA REGIONE
Grande successo del Bando Regionale che prevedeva il finanziamento di progetti che favorivano la somministrazione di cibi “agriqualità” nelle mense scolastiche: sono stati accolti 76 progetti dei 125 presentati. I cittadini Toscani preferiscono che i loro figli vengano alimentati nelle mense scolastiche con cibi biologici, tipici e tradizionali. Questo progetto ha un duplice obbiettivo: il primo è quello di incrementare il consumo di cibi genuino prodotto sul territorio e di far conoscere e diffondere la qualità e la tipicità di cibi che in Toscana vantano livelli di eccellenza, il secondo quello di dare un sostegno ai produttori locali , la cosidetta “filiera corta” e di dare impulso all’innovazione.

Si registra che tra i comuni della Valdichiana che hanno ricevuto il finanziamento sono presenti il Comune di Sinalunga (1.512,00 Euro) ed il Comune di Chiusi (4920,00 Euro). Coplimenti.

SINALUNGA ATTIVA
Il 20 Novembre dalle ore 17 alle ore 20 in Piazza Garibaldi a Sinalunga sarà presente un “banchino” con volontari del Circolo Legambiente “Foenna” che inviteranno i cittadini a sottoscrivere la petizione per la proposta di legge di iniziativa popolare “sulle energie rinnovabili e sul no al nucleare”. Sarà presente anche il punto di informazione sullo sviluppo dello sfruttamento delle energie rinnovabili per la produzione di energia elettrica. L’iniziativa si inserisce nell’ambito dell’iniziativa messa in atto da legambiente denominata “100 Piazze per clima”.

LA CRISI ….INVENTA UNA NUOVA MODA
La grave crisi economica che colpisce il mondo intero ci aiuta? Un paradosso o realtà? E’ di moda il riciclo dell’abito usato: dal 2005 ad oggi si è infatti registrato un incremento del 34%. Si ricicla per risparmiare, per divertirsi, per ribellarsi all’usa-e-getta che, per seguire la moda, riempi armadi e cassetti di tessuti sintetici, colori improponibili, fogge bizzarre destinate a diventare inguardabili nel giro di poche settimane. Ma si ricicla anche per inquinare di meno: ogni anno in Italia si consumano 15 Chilogrammi di materiale tessile a testa tra vestiti e arredamento e quel che non si usa fino in fondo finisce in discariche e inceneritori.Gli abiti figurano al secondo posto, dopo i vecchi mobili, tra gli oggetti che le persone sono disposte a comprare di seconda mano. E dopo la dichiarazione che anche il Principe del Galles si veste con abiti usati e riciclati acquistati nei mercatini della vecchia Londra tutto questo sta diventando… MODA!

ADDIO BUSTE DI PLASTICA?

Dal 1° Gennaio 2011 sarà vietato, anche nel nostro paese, l’uso delle buste di plastica per i nostri acquisti, sarà possibile usare soltanto le cosidette “Bioschopper”. Di fronte al fatto che nel nostro paese si “consumano” ogni anno oltre 200.000 tonnellate di sacchetti in plastica pari ad un fatturato di oltre 600 Milioni di Euro e con un’occupazione di oltre 4.000 lavoratori nel settore contro le, forse, 14.000 tonnellate di polietilene (meno resistente e più caro) per realizzare le bioschopper, alcune associazini del settore hanno sollevato perplessità su questa decisione rifacendosi al fatto che la direttiva della Comunità Europea UE94/62 recita “PREVENZIONE DELLA PRODUZIONE DI RIFIUTI DA IMBALLAGGIO” . Siamo sicuri che questo vuol dire rinunciare al sacchetto di Plastica?


SALUTE A TAVOLA E AMBIENTE

L’Italia e la Comunità Europea sono in prima fila per respingere l’attacco delle colture O.G.M. (organi geneticamente modificati) in difesa della nostra produzione agricola, ma anche e soprattutto per evitare rischi alla salute dei cittadini. Ma non è finita: oggi appaino all’orizzonte nuovi rischi, “LE NANOPARTICELLE”. Queste particelle misurano pochi milionesimi di millimetro e aiutano a esaltre i sapori riducendo la presenza di sali e grassi negli alimenti. Ma quelle a base di Titanio e Silice, dicono alcuni studi, potrebbero danneggiare l’intestino. L’Europa corre ai ripari in modo esauriente? Alla fine l’europarlamento è intervenuto ed ha stabilito che sulle etichette degli alimenti d’ora in poi dovrà essere indicata la presenza di ingredienti in forma nanometrica, cioè sostanze ridotte in particelle della misura di pochi milionesimi di millimetro. Tutto questo sarà sufficiente?

Redazione

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