Rifiuti in calo anche nel 2013: l’Ispra fotografa l’Italia nel suo rapporto annuale. In Toscana ancora troppi rifiuti pro capite.
Qualità dell’aria e delle acque marine, sfruttamento del territorio, inquinamento acustico e rifiuti: l’Ispra ha pubblicato l’Annuario dei dati ambientali e il Rapporto Rifiuti che descrivono le condizioni ambientali del nostro Paese.
Tra le numerose informazioni contenute nei due report, si conferma il calo costante della produzione dei rifiuti in Italia anche a causa della crisi economica. Nel 2013, la produzione nazionale dei rifiuti urbani si attesta a circa 29,6 milioni di tonnellate, facendo registrare una riduzione di quasi 400 mila tonnellate rispetto al 2012 (-1,3%). Tale contrazione, che fa seguito ai cali già registrati nel 2011 e nel 2012, porta a una riduzione complessiva di circa 2,9 milioni di tonnellate rispetto al 2010 (-8,9%). Anche relativamente alla produzione pro capite si osserva, tra il 2012 e il 2013, una riduzione a livello nazionale di circa 18 kg per abitante, corrispondente a un calo percentuale del 3,6%. Nonostante questo, la Toscana rimane la seconda regione in Italia per quantità di rifiuti prodotti a persona, 596 kg, seconda solo all’Emilia Romagna (625 kg per abitante). I minori valori di produzione si rilevano invece per Basilicata (359 kg) e Molise (394 kg per abitante per anno). Nel 2013, la percentuale di raccolta differenziata è al 42,3% circa della produzione nazionale, facendo rilevare una crescita di oltre 2 punti rispetto al 2012 (40%). Ancora grande la differenza tra Nord (54,4%) e Sud (28,9%), con le regioni centrali a fare da spartiacque (36,3%). A livello regionale, Veneto e Trentino Alto Adige sono le più virtuose con una media di RD del 64%, mentre la Toscana si ferma al 42%. Maglia nera ancora una volta per la Calabria (14,7%) e Sicilia, ferma al 13,4%. L’analisi dei dati 2013 evidenzia che lo smaltimento in discarica è ancora una forma di gestione molto diffusa interessando il 37% dei rifiuti urbani prodotti. Tuttavia, il riciclaggio delle diverse frazioni provenienti dalla raccolta differenziata o dagli impianti di trattamento raggiunge, nel suo insieme il 38,7% della produzione. Il 14,6% del recupero di materia è costituito dalla sola frazione organica da RD (umido+verde) ed il 24,1% dalle restanti frazioni merceologiche. Il 18,2% dei rifiuti urbani prodotti è incenerito, mentre circa l’1,9% viene inviato ad impianti produttivi, quali i cementifici, per essere utilizzato come combustibile per produrre energia; lo 0,7% viene utilizzato, dopo il pretrattamento, per la ricopertura delle discariche, l’1,7%, costituito da rifiuti derivanti dagli impianti di TMB, viene inviato a ulteriori trattamenti quali la raffinazione per la produzione di CSS o la biostabilizzazione, e l’1,3% è destinato a forme di gestione in siti extranazionali (395 mila tonnellate). Per leggere il rapporto: http://www.isprambiente.gov.it/it.
Estra Energie vince la gara di Consip
Quattro lotti per un valore potenziale di oltre 285 milioni di mc: un dato relativo alla nuova aggiudicazione della gara indetta da Consip (società per azioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze) per la fornitura di gas naturale alle pubbliche amministrazioni regionali italiane dal prossimo gennaio 2015. Estra Energie si è aggiudicata i lotti relativi a Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. Un nuovo traguardo che porterà a oltre 315 milioni di mc di gas venduti alle pubbliche amministrazioni da Estra Energie attraverso Consip ma anche grazie ad altre gare vinte di recente tra cui 20 milioni di mc di gas arrivati da una convenzione siglata con la Società Energetica Lucana. Tra gli ultimi enti più rilevanti che hanno scelto Estra Energie come fornitore di gas metano attraverso Consip: Consiglio Superiore della magistratura, Istituto Superiore di Sanità, Corte dei Conti, Ministeri della Salute, degli Affari Esteri e dei Trasporti, Enea e Enav.
Cala degli Infreschi nel Cilento è la spiaggia più bella d’Italia
Marina di Camerota vince il contest “la più bella sei tu” lanciato sul web da Legambiente. Nella particolare lista di bellezze naturali altre 19 perle balneari. Dalla bella Punta Aderci di Vasto alla Spiaggia della Scalea in Calabria, sono state premiate anche le suggestive Dune di Sabaudia e la Baia del Silenzio a Sestri Levante in Liguria. È Cala degli Infreschi la spiaggia più bella d’Italia 2014. Il comune cilentano di Camerota si conferma, dunque, per il secondo anno consecutivo vincitore de “La più bella sei tu”, il contest di Legambiente lanciato sul web per eleggere la spiaggia più bella dell’estate. La spiaggia, raggiungibile via mare o facendo trekking attraverso i sentieri immersi nella macchia mediterranea, rappresenta una delle insenature di particolare fascino e straordinaria valenza naturalistica della costa tirrenica meridionale. Una naturale insenatura ad arco delimitata da scogliere rocciose con un mare limpidissimo e dalle diverse tonalità. Ma la spiaggia cilentana non è l’unica ad essere tanto amata dagli italiani: il sondaggio ha portato nella particolare lista di bellezze naturali altre 19 perle balneari. Dalla bella Punta Aderci di Vasto alla Spiaggia della Scalea in Calabria, sono state premiate anche le suggestive Dune di Sabaudia e la Baia del Silenzio a Sestri Levante in Liguria. Gli amanti della Sardegna possono trovare tre spiagge meravigliose in provincia di Nuoro: Cala Mariolu, Cala Luna e Bidderosa.
Anche Bosa in provincia di Oristano si distingue con la bellissima Compoltitu. In Sicilia, oltre alla lampedusana Spiaggia dei Conigli, vale la pena visitare Cala Faraglione a Levanzo e, sempre nel trapanese, le calette della Riserva dello Zingaro. Si distinguono poi le località di Cannelle all’Isola del Giglio e Colle Lungo al Parco della Maremma. In Toscana è particolarmente apprezzata anche la spiaggia di Sansone a Portoferraio (Li). Vegetazione fitta e aree di interesse paleontologico promette Porto Selvaggio nel Salento, dove viene premiata anche Marina di Pescoluse. Sempre in Puglia, ma nel foggiano, riceve molti apprezzamenti anche la Baia delle Zagare. Risalendo l’Adriatico, vale la pena fermarsi nelle Marche, e tra le spiagge di Ancona visitare Mezzavalle. In Campania, oltre alla vincitrice, entra nella lista delle preferite dal popolo della rete anche Palinuro con la spiaggia di Buondormire.
Legambiente ha selezionato le spiagge incrociando le preferenze del popolo web, che per oltre due mesi ha potuto votare la sua spiaggia sul sito e la pagina Facebook dell’associazione, con i dati de “Il mare più bello, la nuova Guida Blu 2014”. I risultati ottenuti sono stati confrontati con il parere di una giuria di esperti. La spiaggia più bella sarà premiata il 16 agosto a Rispescia (Gr), nel corso della 25esima edizione di Festambiente, il festival nazionale di ecologia, solidarietà e bellezza di Legambiente.
Raddoppiate le auto elettriche in Europa nel 2013: oggi sono quasi 50mila
E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto di Transport & Environment e rappresentano circa lo 0,4% di tutte le auto vendute e un quarto del dato a livello mondiale. L’Europa nel 2013 ha raddoppiato le vendite di veicoli elettrici rispetto al 2012. È quanto emerge dall’ultimo rapporto di Transport & Environment, secondo cui sulla base dei primi dati dell’Agenzia europea dell’ambiente sono stati quasi 50mila i mezzi elettrici acquistati l’anno scorso nell’Ue, circa lo 0,4% di tutte le auto vendute a livello europeo, ma che rappresenta quasi un quarto del dato a livello mondiale. I tre modelli al top sono tutti new entry sul mercato e sono Renault Zoe, Mitsubishi Outlander e Volvo V60 Plug-in, mentre quelli più in auge nel 2012 (Opel Ampera e Peugeot Citroen iOn /C-zero ) hanno registrato un crollo.
“I veicoli elettrici possono giocare un ruolo importante nel passaggio ad una mobilità più sostenibile – commenta Greg Archer dell’associazione T&E – e la crescita delle vendite è dovuta al bisogno dei costruttori di fare innovazione per rispondere alle regole Ue sulle emissioni di CO2”. Le auto, riferisce T&E, sono responsabili del 15% delle emissioni di CO2 europee. Le regole Ue richiedono ai costruttori di limitare il livello medio di CO2 a 130 grammi per chilometro entro il 2015 e a 95 grammi per il 2020. Secondo il rapporto, stabilire nuovi tetti per il 2025 e il 2030 assicurerà continui investimenti in tecnologie per veicoli a basse emissioni, a differenza dell’inclusione dei trasporti nel mercato europeo del carbonio (Ets), come proposto dai costruttori tedeschi. “Includere i trasporti nell’Ets metterebbe un freno all’innovazione dei veicoli” – afferma Archer.
Così si fa! Riciclare le bottiglie di plastica aiuta i cani randagi a mangiare. Accade in Turchia
Ad Istanbul c’è un distributore in cui per ogni bottiglia riciclata viene erogata una porzione di cibo per cani. Il costo del pranzo, destinato ai randagi che a Istanbul sono oltre 150 mila, è coperto dal ricavo per il riciclo della plastica.Quando riciclare bottiglie può dare da mangiare ai cani randagi. Una società turca ha inventato uno speciale distributore per aiutare i quattrozampe Sono oltre 150mila i cani e gatti randagi che vagano per le strade di Istanbul, in Turchia, un problema che ha un impatto pesante sulla popolazione locale e sembra essere di difficile soluzione senza un piano di sterilizzazione adeguato. Affamati e assetati, gli animali percorrono le strade cercando cibo con cui sopravvivere quotidianamente. Una società turca, la JSC Yucesan, operante nel settore dei trasporti, ha lanciato un progetto chiamato Pugedon che combina la raccolta e riciclo delle bottiglie di plastica con l’alimentazione degli animali randagi.
“Il distributore Pugedon – spiegano i responsabili – ha due fori di inserimento, uno per svuotare l’acqua residua nelle bottigliette di plastica e uno per buttare le stesse bottigliette. Quando la bottiglietta viene gettata nel foro, il distributore rilascia alcuni croccantini in un contenitore posizionato sul lato. In questo modo gli animali possono sia mangiare sia bere”.
Il progetto non ha solo una funzione sociale, ma è anche un possibile business per l’azienda: i responsabili della società sperano di vendere questi distributori in altri comuni. Il costo di questi distributori è di circa 4mila dollari e l’ordine minimo è di 10 unità. Una spesa non indifferente per un ente comunale, ma un investimento che può rappresentare un ottimo veicolo pubblicitario.
Dalle acque di vegetazione olearie molecole antiossidanti ai fini terapeutici
Le acque di risulta delle lavorazioni olearie (acque di vegetazione) che si generano dalla produzione dell’olio extra vergine di oliva costituiscono uno dei maggiori problemi ambientali dei Paesi a vocazione olivicola, in particolare di quelli che si affacciano sul bacino del Mediterraneo. La questione del loro smaltimento è ancora all’ordine del giorno in tutte le agende dei Ministri dell’Agricoltura, non solo italiani. Queste acque di vegetazione (AV) sono caratterizzate da un elevato carico inquinante e da una conseguente difficoltà di smaltimento anche in ragione dei grandi volumi prodotti. In Italia si calcola la produzione di AV in circa 4 milioni di ton/anno, di cui solo 2 milioni nella sola Regione Puglia. ENEA ha sviluppato un nuovo processo, brevettato a livello internazionale, che permette di trattare le Acque di Vegetazione in modo da ricavare tutti i prodotti di interesse commerciale, eliminando nel contempo il loro carico inquinante. Il brevetto si basa sull’impiego delle tecnologie separative mediante membrana, definite a livello internazionale BAT (Best Available Technologies). Il processo è stato messo a punto presso il Centro Ricerche della Casaccia da Massimo Pizzichini e Claudio Russo ed è la dimostrazione, ancora una volta, come i rifiuti possano diventare nuova risorsa economica.I polifenoli quindi fanno bene alla salute. Le proprietà biomediche dei polifenoli presenti nelle AV sono ampiamente note nella letteratura scientifica da almeno 7 anni, ma nessuno aveva trovato il modo di trattare i grandi volumi in gioco delle AV, che si generano nei frantoi, per consentire il recupero di tutte le sue componenti chimiche e ridurre contemporaneamente il carico inquinante, cioè il COD (Chemical Oxigen Demand). Tutti conoscono le proprietà salutistiche dell’olio extra vergine di oliva, soprattutto italiano, ma pochi sanno che le proprietà benefiche dell’olio derivano dai polifenoli che però nell’olio sono presenti solo in piccole quantità (2,5 %) del totale presente nelle olive. Nelle AV i polifenoli raggiungono il 49 %, quindi sono molto più ricche di principi attivi, cioè di polifenoli ad altissimo valore antiossidante, come il verbasco side, l’idrossitirosolo, l’oleuropeina ecc. Tali molecole hanno effetti cardioprotettivi, antinfiammatori, anticancro, stimolanti del sistema immunitario, sbiancanti della pelle per uso cosmetico, ecc. I polifenoli dell’ulivo hanno straordinarie proprietà antiossidanti, con effetti positivi sull’apparato cardiocircolatorio, in particolare di tipo Chd (Coronary heart disease), proprietà anticancro (seno, colon, prostata), di alcune molecole polifenoliche, come il tirosolo, l’idrossitirosolo, l’oleuropeina l’acido caffeico ecc. Questi composti si estraggono dalle olive, quindi sono considerati sostanze naturali, al pari delle vitamine. Quest’acqua, vista la sua composizione chimica iposalina, ma ricca in potassio e povera di sodio, potrebbe essere impiegata come base per bevande speciali, con caratteristiche ipotensive e nutraceutiche. Un altro settore importante è quello cosmetico, ma è necessario che le acque di vegetazione di provenienza siano certificate come biologiche, cioè ottenute da olive che non sono state trattate con anticrittogamici, pesticidi ecc. Il nuovo processo ENEA consente di frazionare le AV per recuperare sostanze di interesse alimentare, nutraceutico, cosmetico ed anche energetico (biogas), pur eliminando definitivamente l’impatto ambientale. Un nuovo futuro attende le industrie molitorie? La fattibilità tecnica del nuovo processo è reale, ampiamente collaudata e sperimentata da ENEA, anche in condizioni estreme di composizione delle acque di vegetazione. Il processo brevettato non ha problemi di scala industriale, è quindi in grado di trattare centinaia di t/giorno. Il processo è stato pensato per essere applicato da frantoi importanti o da consorzi oleari che si fanno carico di raccogliere e di processare le acque di vegetazione. Per ogni realtà produttiva, specialmente se di grandi dimensioni, bisogna definire bene alcuni parametri operativi che devono essere calibrati per tipologie di produzioni regionali ed anche per singolo frantoio oleario. Infatti, incidono sul processo, quindi sui bilanci economici alcune variabili agronomiche che influenzano il contenuto dei polifenoli delle Acque di Vegetazione, come:il tipo di cultivar, le condizioni pedoclimatiche di produzione, le procedure di raccolta delle olive, le tecniche di molitura, i trattamenti con fitofarmaci, la conservazione delle AV ecc. Anche il costo di trasporto deve essere posto in relazione con la conservazione della matrice. Infatti, le AV non possono essere conservate per più di qualche giorno, altrimenti si compromettono la chimica dei polifenoli ed il corretto funzionamento degli impianti di trattamento. Le industrie molitorie nazionali sanno bene che i controlli e la normativa nazionale vigente stanno diventando sempre più restrittivi, e lo saranno sempre di più nel futuro, in virtù dei maggiori vincoli ambientali imposti dalla UE, a livello europeo, vincoli ai quali l’Italia deve attenersi. Si ricorda che le stesse acque di lavaggio delle olive, non solo non possono essere mescolate alle AV, ma neanche possono essere scaricate al suolo, perché fuori dalla normativa prevista dal DM 152 del 1999. Il messaggio che viene da ENEA è molto semplice: o le industrie molitorie si mettono in regola con le normative ambientali, oppure saranno costrette a chiudere.
CONAI: aumento del Contributo Ambientale
CONAI informa che è stato deliberato dal 1° gennaio 2015 l’aumento del Contributo Ambientale sugli imballaggi – in plastica, che passerà dagli attuali 140,00 €/ton a 188,00 €/ton, – in vetro, che passerà dagli attuali 17,82 €/ton a 20,80 €/ton.L’aumento avrà effetto anche su alcune procedure forfettarie.
Fonte: www.confindustria.venezia.it
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