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2016… l’anno che verrà

Ma la televisione ha detto che il nuovo anno porterà una trasformazione e tutti quanti stiamo già aspettando … “, ricordate la canzone di Lucio Dalla ? Ebbene, la televisione ( in particolare quella renzianissima ) a dispetto dei gufi, ha cominciato il suo bombardamento di notizie per il prossimo anno, infondendo ottimismo a destra e a manca con previsioni in economia e finanza di sempre migliori risultati.

La realtà è ben diversa, perché Renzi come Berlusconi, pensa che bastano le parole, gli spot e le slides per rilanciare l’economia, senza specificare poi per fare cosa e in quale direzione. Lo si evince dal fatto che i portavoce di Renzi affermano che saranno approvate leggi anche con “maggioranze variabili”, che vuol dire pur di mantenere il potere ci si può alleare con chiunque da sinistra a destra, cosa peraltro già avvenuta con le nomine sulla Consulta con un accordo (un po’ sottobanco ! ) PD e M5S, prima ancora con Forza Italia con il famoso patto del Nazzareno e considerando che l’attuale parlamento è nato dalle elezioni politiche in cui il PD ottenne il premio di maggioranza con SEL, ma governa con il centrodestra di Alfano.

Una confusione tale che porta la metà dei cittadini a dire che non andranno a votare, qualcuno se ne può rallegrare ma questo è l’inizio della fine della democrazia ed allora cosa ci aspetterà per il 2016 ? La speranza è sempre quella che ci possa essere lavoro e benessere per tutti, che si pensi al nostro ambiente e che finiscano le guerre che insanguinano l’intero pianeta, ma la cruda realtà sarà un bel po’ diversa, perché la ripresa economica stenta, perché le aziende in crisi sono sempre tante, perché per i pensionati si fa sempre più dura, perché il ricambio generazionale nel mondo del lavoro con il 1° gennaio 2016 si allontanerà ulteriormente a causa dell’allungamento dell’ età pensionabile per donne e uomini a causa della legge Fornero.

Nel 2015 il nostro Paese ha avuto le condizioni migliori possibili per la ripresa economica, prezzo del petrolio ai minimi storici, prezzo del dollaro vicino alla parità e grandi quantità di denaro che la BCE ha messo nel mercato ( soprattutto alle banche, anzichè alle imprese e famiglie ), ho il timore invece che nel 2016 queste condizioni sarà più difficile che facile che si realizzino, ma una cosa è sicura che a giugno si voterà nelle più grandi città italiane, che servirà una manovra aggiuntiva sui conti pubblici perché la legge di stabilità è stata approvata in deficit e che ad ottobre ci sarà il referendum popolare sull’ Italicum e senza quorum.

Penso che qualcosa cambierà nel 2016, anzi ci potrebbero essere veri e propri stravolgimenti politici, vedremo … e intanto auguro a tutta la redazione e a tutti i lettori di Valdichiana oggi, un felice anno nuovo.

Doriano Simeoni

Doriano Simeoni

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Doriano Simeoni

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