In un contesto come questo in cui si sente parlare di finte lauree, di abominevoli spot omofobi, di dubbie lettere sulle modalità di rimborso dell’Imu e di tante altre avvilenti vicende, fa piacere sentire Bersani su La7 che parla finalmente in modo chiaro e conciso di banda larga, promettendo di darle priorità assoluta nel prossimo governo. Prima non l’avevo mai sentito parlare così esplicitamente di questo tema. Deve essere stata l’aria fresca portata dalle primarie. Non nascondo che sono rimasto sorpreso, piacevolmente sorpreso.
La banda larga è veramente un’emergenza nazionale, un gap nei confronti degli altri paesi che va al più presto colmato per recuperare posizioni nella produttività mondiale. Perché la banda larga oggi è il vero grande volano dell’economia e senza di essa tutto rallenta e diventa inefficiente. La connessione veloce con il mondo favorisce il dialogo e quindi lo scambio, lo sviluppo e soprattutto la realizzazione delle idee. Chi non riesce a comunicare velocemente ed efficientemente con il resto del mondo viene inevitabilmente tagliato fuori dai giochi. E in Italia ormai da diversi anni sta accadendo proprio questo.
In passato abbiamo avuto diverse occasioni per metterci al passo ma le abbiamo tutte sprecate. Il passaggio al digitale terrestre, per esempio, è stato a mio parere un enorme spreco di soldi e risorse dato che lo stesso risultato si poteva ottenere portando la banda larga in tutte le case. In un sol colpo avremmo ottenuto non solo il digitale terrestre ma anche tutta una serie di servizi legati alla connettività, servizi che avrebbero tra l’altro consentito di dare voce in modo più efficace ai cittadini poiché, essendo la banda larga bidirezionale (a differenza del digitale terrestre via etere), avrebbe consentito un coinvolgimento degli spettatori creando un dibattito permanente. Ma forse questo a qualcuno non piaceva. (Se volete approfondire, in questo articolo ancora ahimé drammaticamente attuale ne parlo diffusamente).
In verità prima ancora di Bersani anche Grillo ha affrontato il problema e nel suo programma parla espressamente di “Copertura dell’intero Paese con la banda larga” e predica la diffusione di internet a partire dalle scuole. Ma sinceramente non ho idea di come riuscirebbe ad implementare questi buoni anzi buonissimi propositi dato non l’ho mai sentito rispondere alle domande di approfondimento dei giornalisti e non l’ho mai visto partecipare ad un dibattito televisivo.
Visto che siamo a tre giorni dal voto, concludo con un appello. Andate a votare. Votate chi vi pare, ma andate a votare. Votate chi ritenete rappresenti il più possibile i vostri ideali. Lo so che questi partiti spesso calpestano in malo modo gli ideali che intendono rappresentare. E allora votate il partito che ritenete il meno peggiore con il proposito di miglioralo partecipando, ma votate. Se non andiamo a votare si fa, come si dice, il guadagno di Cazzella, che ha venduto il cavallo per comprarsi la sella…
Cari lettori, Il momento è veramente solenne. Abbiamo una responsabilità enorme. Si sta scrivendo la storia del nostro Paese. E la storia siamo noi.