“Pericolooooooo!!!” diceva il grande Piccinini. Parola d’ordine: spettacolarizzare. Perchè spettacolarizzando si fa audience, si fanno clic, si raccoglie pubblico. Pubblico effimero, di un attimo, appunto di un misero clic per un link che ti capita sotto gli occhi mentre vaghi su Facebook, ma un clic che fa numero e il business si fa soltanto con la forza dei numeri. Il giochino colpisce ormai da tempo anche il settore del meteo, roba che una volta era solo per grandi appassionati rintanati nelle loro abitazioni con complessi strumenti e ormai, come il cucinare, è diventata una moda.
Precisiamo con orgoglio che il nostro sito si fregia di avere a disposizione un professionista del settore, preparato, competente e responsabile: non è un caso che non abbia mai sbagliato una previsione da quando collabora con noi, rifuggendo lo show, i titoloni e le esasperazioni che leggi leggi e in fondo non trovi niente. Tutto questo perchè non ci interessa attrarre i clic, ma vogliamo che una volta letto l’articolo il lettore ne esca con una buona considerazione di noi, trovando poi nei fatti una reale riprova dell’affidabilità di quello che diciamo.
Quando però c’è da fare spettacolo perchè bisogna far tornare i conti (fortunatamente non è il nostro caso) le cose cambiano e più volte negli ultimi tempi nell’opinione pubblica si sono diffusi allarmi rivelatisi poi poca cosa. E’ successo d’estate con le ondate di caldo, è successo con la pioggia, succede adesso con la neve.
Il problema è che di fronte a questa spettacolarizzazione chinano il capo anche le istituzioni, soccombendo alla loro consapevolezza di poter arrivare solo fino ad un certo punto nel controllo delle calamità naturali: quello che manca è il coraggio di assumersi le proprie responsabilità. “Nevica? Allaga? Noi ve l’avevamo detto, avevamo lanciato l’allerta meteo”. Un po’ come quando si mette un limite di velocità assurdo in strade a rischio per pulirsi la coscienza invece di intervenire sulla strada stessa
Ecco che allerta dopo allerta tutto diventa un gigantesco “al lupo al lupo” che si autoalimenta e ingigantisce, mettendo in difficoltà enormi chi deve davvero lavorare in difesa della nostra incolumità.
Più si perde tempo dietro alle allerte quotidiane e meno ce n’è a disposizione per manutenzioni e pianificazioni, col risultato che magari non nevica, ma piove, ed ecco che per l’ennesima volta qualche torrente straripa perchè nessuno è passato a pulirlo (esempi fioccano in queste ore in Valdichiana)
Quanto può continuare a reggere questo sistema?