E’ una delle frasi mitiche di Augusto, il mio bisnonno casanova, che secondo la leggenda a una festa in maschera (siamo negli anni ’30) dopo aver avvicinato la più bella della sala pare abbia pronunciato queste parole “Mascherina, io ti conosco”.
La risposta fu uno schiaffone. La conosceva bene davvero, era la su’ moglie, la mia bisnonna. Evidentemente aveva scelto bene, lui. Lei, boh. Però si sono amati finchè morte non li ha separati.
E’ carnevale, il caffè fumante di questa mattina è accompagnato da temi carnevaleschi. Io sono nato nel paese del Carnevale, non posso esimermi dal pensarci, anche perché abito in centro e da qui a marzo la domenica dovrò mostrare il documento d’identità per entrare in casa tra coriandoli e stelle filanti. Si, sono banale ultimamente, ma non tanto da entrare nel merito della causa pirandelliana. Vi ricordate piuttosto le maschere? Quelle vere intendo? Io le ho messe in fila nella mia mente solo stamani.
Pulcinella è forse la più famosa tra le maschere di carnevale. Partenopeo, incazzoso, bugiardo, fissato con il cibo buono. Sono io praticamente.
Pantalone è invece veneto. Leghista direi, ricco e avaro e circondato di servi. Sicuramente ce l’ha anche duro. E’ Bossi prima dell’ictus.
Balanzone è quello che mi sta più simpatico. Bolognese, medico si fa per dire. Oggi sarebbe di sicuro un poppista, il medico che rifa le poppe alle xx-enni con la crisi dell’età.
Brighella è bergamasco, pota (leggi in bergamasco). E’ molto artistico e ha conosciuto Balanzone a Bologna, si era iscritto al Dams, ma non è mai riuscito a finirlo
Arlecchino è l’immagine cult del carnevale, l’ospite che senza di lui non si può cominciare a mangiare. Anche lui bergamasco che pensando a quanto sono “simpatici” gli abitanti di Bergamo mi chiedo come siano possibili tutte ‘ste maschere. Un po’ l’esempio dei “pied’u’puzz'” di oggi (in abruzzese, termine per definire quei simpatici ragazzi che popolano le città con i loro cani randagi).
Colombina (senese) fa rima con zxxxxlina. In chianino (la mia lingua madre) ci sarebbe un epiteto infallibile per definirla. In italiano potrebbe essere “gatta morta”. Tutte le altre maschere la corteggiano e lì mi spunta la riflessione: per forza, è l’unica donna del gruppo.
Stasera mi addormenterò con l’immagine di Rocco che dirige il set composto da un cast mascherato. Il titolo in rima: Colombina e gli altri: coriandoli da tutte le parti. Trash. Colonna sonora: Human Behaviour By Bjork