Ho seguito con estremo interesse il dibattito che su queste pagine si è espanso in tema di raccolta differenziata. Un tema importante specialmente per un comune come quello di Cortona dove la performance è deludente e non degna di una città che per altre cose in questi anni è sempre riuscita a fare notizia in modo positivo, fra dati reali e una spiccata capacità a vendere bene la sua immagine facendo emergere solo i suoi lati migliori. La “pecca” della differenziata pesa anche se si ripensa agli anni 80, quando Cortona era assolutamente partita per tempo, avviando scelte lungimiranti, su standard dell’Europa più avanzata e avanti anni luce rispetto al resto della nostra Provincia e di buona parte d’Italia. Via alla differenziata e perfino abolizione delle buste di plastica…. standard alti mantenuti per lungo tempo, e recentemente perduti non certo solo per responsabilità degli amministratori.
Sul dibattito entro volentieri anche io, prendendo atto che dopo lungo tempo se ne è tornato a parlare (e questo può essere un viatico positivo, dopo un’estate passata a discutere solo di eventi culturali e di presenze turistiche). E prendendo atto anche di quanto detto e deciso, compresa la promessa del Sindaco (il +8% come obbiettivo immediato)
Il primo riguarda le sanzioni per chi non pratica la raccolta differenziata. Non serve infatti solo l’educazione nelle scuole, ma come in tutti i campi del vivere umano c’è bisogno anche di una qualche autorità che con la sua presenza spinga a rispettare le regole. L’altro giorno parlavo con un tizio, sicuramente poco intelligente, che con un certo livore mi ha detto “Io la differenziata non la faccio, e ne vado orgoglioso“. Non è purtroppo un caso isolato: ancora in paese persistono soggetti che ragionano così e agiscono quasi credendo di fare un dispetto a chissà chi. Ovviamente non è il caso di creare una polizia ambientale con metodi stile-Stasi, ma una sana presenza di controllo, con sanzioni per chi esagera o lo fa con dolo o per pura e semplice stupidità, va fatta sentire.
Il secondo suggerimento riguarda la necessità di fare più informazione. Una cantilena che c’è in giro è infatti quella del “Ma tanto poi ributtano tutto insieme all’inceneritore” che giustifica tanti pigri o serve da motivo auto-assolutorio per tanti di quelli che non fanno la differenziata per dispetto. Sarebbe l’ora di avviare una forte campagna informativa sul percorso che seguono i nostri rifiuti differenziati, chiarendo i dubbi e risolvendo i problemi di disinformazione