C’erano una volta, negli anni ’50, numerose cantine per far merenda, uno spuntino, un pranzo veloce, con salumi locali, formaggi di qualità e del buon vino. A Grottammare, caratteristico borgo delle Marche, ce ne erano veramente tante: una sorta di piccoli alimentari dove si poteva acquistare e consumare il cibo direttamente sul posto, in un ambiente familiare. Di recente, uno di questi piccoli locali, chiuso da vent’anni, è stato recuperato e riaperto. Un curato lavoro di restyling ha trasformato la vecchia cantina in un piccolo bistrò, dalla atmosfera un po’ francese, per una ristorazione originale. Si chiama “Salsamenteria San Giovanni” e si trova proprio nella piazzetta centrale di San Giovanni, da cui il nome. Uno spazio che vuole essere un punto di incontro, scambio e ritrovo, dove diventa piacevole trascorrere tutte le ore della giornata. Nella piazza, a fare da cornice, c’è un bellissimo palazzo nobiliare con un antico portale. La ristrutturazione è stata curata dall’interior designer Roberto Pazzi che ha prestato molta attenzione ai dettagli e al recupero degli elementi. Per la pavimentazione è stato utilizzato un pavimento in pietra del ‘700, così come sono sempre della stessa epoca le piastrelle di rivestimento delle vecchie maioliche napoletane. A dominare un grigio-verde acqua raffinato e un grande bancone. Di particolare effetto le pitture delle volte del locale sono state realizzate con antiche tecniche a calce. Tutto l’arredamento ligneo è stato realizzato su disegno da artigiani e restauratori locali. Qua e là i corpi illuminanti, ideazione del designer Ingo Maurer, aggiungono un tocco d’altri tempi. Pochi coperti (tavoli grigi e sedie in ferro battuto anche sulla piazzetta, illuminata dalle luci di candele “chiuse” tra gabbie di uccelli; un paio di tavoli sono collocati in una piccola grotta bianca con una fontanella antica), arredo sobrio, pochi piatti con grandi certezze. Menù stagionali, morbide focacce e dolci fatti in casa. Vini scelti con passione e notevole ricercatezza.
Claudio Zeni