“L’Italia è come il Titanic: le aziende chiudono, le famiglie faticano a pagare l’Imu e si tagliano i fondi per gli studenti disabili, ma il Parlamento trova tempo per imporre l’inno di Mameli per legge nelle scuole”, queste le prime esternazioni di un esponente di punta della Lega, Matteo Salvini, – continua – “…che venga suonato obbligatoriamente ogni giorno anche in tutte le sedi di Equitalia e dell’Agenzia delle entrate”.! Il capogruppo della Lega in Commissione bilancio alla Camera, Massimo Bitonci, ha rincarato la dose mettendoci un carico da undici: “Siamo arrivati all’educazione di Stato, come in Unione sovietica”.
Massimo Bitonci, capogruppo della Lega in Commissione bilancio alla Camera -. ” Nelle scuole italiane non si spende una parola per raccontare cos’è stato il plebiscito truffa del 1866 (voto palese, risultato bulgaro, 647.426 sì, 69 no) o per ricordare che la Serenissima Repubblica è stata la prima ad abolire la schiavitù e a permettere ad una donna, Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, di frequentare l’università e laurearsi “.
Alessandro Vedani ( Lega ) che, dopo aver ascoltato alcuni dei sui colleghi ha esordito così: “Credo che nemmeno Bokassa abbia avuto il coraggio di fare e di dire quello che ho sentito in quest’Aula”. Poi ha spiegato: “Bokassa, imperatore dell’impero centrafricano, che si credeva un po’ Napoleone ed era leggermente egocentrico, aveva un rispetto per l’opinione altrui talmente elevato che metteva i suoi detrattori, coloro che non la pensavano come lui, nel frigorifero e li mangiava poco a poco. Così faceva la sua dispensa personale”. – continua Vedani – ” …Con questa legge si risveglia lo spirito ‘balilla’, diciamola così. È Impressionante la standing ovation che c’è stata da parte di molti senatori nei confronti di discorsi estremamente patriottardi, discorsi che potevano ben essere imputati a un tale Benito”. E allora “perché non si propone a questi bambini, che crescono così belli e liberi, una divisa, con le braghette verdi, la maglietta bianca e il cappellino rosso?”, ha concluso.
208 voti favorevoli, 14 contrari e 2 astenuti, è stato approvato al Senato il ddl che istituisce, il 17 marzo – finalmente – ufficialmente la giornata nazionale dell’Unità d’Italia, della Costituzione, dell’inno nazionale e della bandiera, proprio come la Francia il 14 luglio – sin dal 1880 – e la Svizzera il 1° agosto – sin dal 1891 – l’inno di Mameli…Nazionale è materia di studio nelle scuole. I nostri figli, a differenza della mia generazione e di quella di tanti illustri calciatori ( del passato ) non muoveranno le labbra in – rigoroso – playback, fingendo di essere edotti mortificando, deturpando, rovinando irrimediabilmente il glorioso Inno risorgimentale di Goffredo Mameli e Michele Novaro, composto nel 1847, da subito vessillo dell’unità d’intenti dei valorosi Patrioti del costituendo Stato Italiano.
[…] Il Senato e la Camera dei Deputati hanno approvato; noi abbiamo sanzionato e promulghiamo quanto segue: Articolo unico: Il Re Vittorio Emanuele II assume per sé e suoi Successori il titolo di Re d’Italia. Ordiniamo che la presente, munita del Sigillo dello Stato, sia inserita nella raccolta degli atti del Governo, mandando a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato. Da Torino addì 17 marzo 1861″.
Sono le parole che si possono leggere nel documento della legge n. 4671 del Regno di Sardegna e valgono come proclamazione ufficiale del Regno d’Italia, che fa seguito alla seduta del 14 marzo 1861 della Camera dei Deputati, nella quale è stato votato il progetto di legge approvato dal Senato il 26 febbraio 1861. La legge n. 4671 fu promulgata il 17 marzo 1861 e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 68 del 18 marzo 1861.
W L’Italia !
Fabio Bray