Gran bagarre l’altra mattina per le nomine del CDA di Nuove Acque, la società a maggioranza pubblica (56%, il 44% è privato, ii soci sono i Comuni) che gestisce il nostro servizio idrico. Nuove Acque si è distinta negli ultimi decenni per la gran mole di investimenti nell’espansione e nel miglioramento della rete e della qualità del servizio (eravamo indietro rispetto agli altri, ora siamo notevolmente risaliti), ma anche per un livello di tariffe fra i più alti d’Italia. Non a caso proprio Arezzo è stata il punto d’avvio della battaglia referendaria arrivata poi al trionfo del Giugno 2011.
Dopo una settimana dominata dalle faide politiche tutte aretine fra Renziani, sinistrorsi e la sfera politica connessa col PD provinciale (la battaglia Caroti vs Nannini per il nome del Presidente, figlia anche di questo periodo di primarie) i Sindaci hanno scelto Paolo Nannini.
A Nannini andavano affiancati con logiche territoriali e politiche altri 4 membri, da unire ai 4 che rappresentano il socio privato.
Arezzo non si è presentata all’assemblea delegando un altro Sindaco (quello di Castiglion Fiorentino) a segnalare come rappresentante per la propria area il Segretario Generale del proprio Comune. Una nomina provvisoria, su cui si tornerà a discutere più in là. In sostanza ad Arezzo, una volta sfumata l’ipotesi Caroti, gradita al Sindaco, hanno preso tempo.
I Comuni della Valdichiana senese, senza particolari problemi, hanno scelto il loro rappresentante in Paolo Cotorni
Cortona, capofila della Valdichiana aretina, ha segnalato invece Giancarlo Cateni, che già era nel precedente CDA e teoricamente sarebbe espressione di quelle forze politiche vicine al Comitato Acqua e alla battaglia per la ripubblicizzazione. Dico “teoricamente” perchè a leggere il commento del Comitato Acqua e le esternazioni del Segretario Provinciale di Rifondazione Fausto Tenti il placido Cateni non sembra particolarmente gradito dai “suoi”
Va detto che il nostro Vignini è riuscito a uscire quasi indenne da una vicenda spinosa: entrato nell’area di interesse dei media aretini, potenzialmente pericolosissima, col beneplacito generale di tutti i membri dell’assemblea ha confermato una persona di cui si fida e s’è pure potuto vantare di aver dato voce ai referendari all’interno di un CDA che è tutto meno che di rinnovamento e di rottura col passato. Poi ieri il Comitato gli ha sgamato il giochetto, ma ormai il Nostro la bella figura su scala aretina ce l’aveva fatta
Un documento finale sottoscritto dai Sindaci ha suggellato l’operazione. In fin dei conti è un documento in cui figurano alcuni buoni propositi e dà un volto più decente al voto dei Sindaci, che perlomeno hanno fatto lo sforzo di motivare il proprio voto con alcune “raccomandazioni” ai futuri membri del CDA.
Con gli occhi disillusi non resta quindi che prendere atto di quanto accaduto, provare ad accontentarsi e sperare che quanto scritto nel documento diventi realtà