“Il “per sempre” è composto da molti adesso”. Lo diceva Emily Dickinson, la stessa che scriveva anche che “i narcotici non possono calmare il dente che rode l’anima”, ed è anche la frase che dà il via al comunicato che ho ricevuto mentre bevevo il caffè fumante di oggi. Il mittente è “Fondi Sposi”.
Io mi occupo di agroalimentare, quindi sono sempre più convinto che si tratti di una congiura contro di me. Passi il “matrimonio bio”, passino le segnalazioni di cantine romantiche dove ammassare gli ospiti del “grande giorno”, passi pure la wedding planner belloccia che tutta la sera ti racconta di come ti organizzerebbe il matrimonio, a te che esordisci dicendo “se tutti fossero come me saresti senza lavoro”. No, la Fondi Sposi proprio no. Un po’ perchè Fondi, ridente località in provincia di Latina, mi fa venire in mente il mercato ortofrutticolo più grande (e anche malavitoso) d’Italia, un po’ perchè la si deve smettere di parlarmi di matrimonio. Ieri la curatrice di un sito di matrimoni ha cominciato a narrarmi del ritorno al matrimonio di campagna di cui già avevo parlato qui. Lo conoscete Lloyd Shapley? E’ un vecchino arzillo che da qualche giorno ha preso il Nobel per l’economia grazie a uno studio sulla stabilità dei matrimoni. Shapley ha studiato un algoritmo che permette la miglior scelta possibile per sposarsi (le “allocazioni stabili”). Ora ho capito tutto: avevo 4 a matematica. Una nota che mi consola: l’algoritmo è rimasto impraticato per decenni. Colonna sonora: In the wee small hours of the morning (titolo lungo come un matrimonio di oggi) By Franco Sinatra