Anche se il “patron” Antonio Carloni (nella foto) si diverte a sbeffeggiarmi perchè non ho bazzicato a sufficienza le mostre (ed è vero…) credo opportuno sottolineare la qualità e il successo della seconda edizione del festival “Cortona on the move”, dedicato alla fotografia in viaggio. Sì, siamo media partner e quindi siamo indubbiamente parziali nei giudizi, ma è proprio perchè l’idea di questa rassegna ci è sempre piaciuta che abbiamo fatto (in tempi non sospetti) la scelta di essere media partner, non il contrario.
Cortona on the Move ci è piaciuto da sempre perchè sin dall’inizio è stato animato dall’entusiasmo e dalla passione, ed è stato faticosamente costruito con grande impegno, creatività, professionalità. Ci piace anche perchè insiste in una direzione che ci sembra giusta: quella di Cortona punto di riferimento di un certo tipo di turismo culturale vivace e aperto alla contemporaneità, una “linea” di cui parlava (tanto per fare un esempio) il mitico Giuseppe Favilli in un’intervista Rai del 1981, quando era Presidente dell’allora azienda di soggiorno e turismo, e che vale ancora la pena di percorrere
Il Festival è stato un piacevole leit-motiv dell’estate cortonese, indubbiamente quest’anno molto più vivace che in passato, un “sottofondo” che si è rivelato valida “spalla” dei diversi momenti della stagione.
La qualità delle esposizioni è stata indubbia, il successo di pubblico (10mila ingressi) pure, così come il respiro internazionale che ha permesso di portare l’evento su tutti i principali media mondiali. E pure non si può discutere sull’originalità della proposta e sulla validità della riscoperta di luoghi abbandonati da tempo il cui destino è tuttora incerto (vedi ex Ospedale).
Il tutto grazie all’impegno e all’entusiasmo di un gruppo di giovani provenienti dal nostro territorio, ma anche da tutta Italia, verso i quali non può che andare un ringraziamento e un sincero “Complimenti” da parte mia, di tutta la nostra redazione e (credo) di tutta la popolazione cortonese