Per quanto possa essere preso a riferimento un sondaggio su un sito web il risultato che si è finora profilato su questo sito mi pare non lasci dubbi: l’idea del Parco Eolico sul Monte Ginezzo, secondo la grande maggioranza dei nostri lettori, può essere ripresa in considerazione.
Visto che, come è noto, sono fra i sostenitori di questo progetto, voglio sottolinearne alcuni elementi che ritengo positivi per Cortona e per tutta la collettività
Un parco eolico sarebbe secondo me utile non soltanto per contribuire in modo significativo a risparmiare energia elettrica riducendo la produzione dell’Anidride Carbonica prodotta dalla combustione del metano, del petrolio o del carbone o dall’incenerimento di biomasse o rifiuti urbani, ma anche in chiave turistica e culturale.
Lo dico anche per rispondere a chi teme l’effetto sul paesaggio cortonese e prospetta il rischio di successive espansioni del numero di pale, prospettiva che ritengo un tantino catastrofista, visto che esistono leggi, procedure e organismi deliberati a decidere su queste ipotesi, ed esiste anche la possibilità per i cittadini e per i Sindaci di esprimere il loro dissenso senza subire raddoppi o quadruplicazioni delle pale come una sorta di condanna inappellabile
Ma immaginate per un momento un progetto di riqualificazione dell’intera area di Ginezzo, da anni totalmente in degrado, che preveda la realizzazione di un vero e proprio parco che comprenda, oltre a trenta aerogeneratori da 2,5 megawatt in grado di produrre energia elettrica per coprire il fabbisogno di oltre 10.000 famiglie (nel comune di Cortona sono residenti poco più di 8.000 famiglie), un’oasi faunistica dove possano trovare spazio le più varie specie di uccelli, un sentiero botanico che ospiti tutte quelle varietà di piante da frutto e non che stanno ormai scomparendo, un rimboschimento controllato che faccia conoscere l’importanza delle piante nei processi di erosione del suolo ed infine un’area giochi e un ambiente didattico.
L’area giochi potrebbe nascere nella zona che ospita gli aerogeneratori (magari con un pilone dotato di un ascensore trasparente che potrebbe portare i curiosi in alto per ammirare un panorama unico che spazia dal Monte Cetona, all’Amiata, al Pratomagno, al Monte Cucco, fino al Terminillo) mentre nell’area didattica gli esperti potrebbero riunirsi per convegni o giornate di studio, ma anche per insegnare alle scolaresche di ogni ordine e grado oltre al funzionamento degli impianti eolici, l’importanza delllo sfruttamento delle energie rinnovabili ed alternative.
Insomma: a fianco delle pale potrebbe nascere una nuova fonte di presenze e interesse su Cortona, dando uno slancio in più all’economia locale e anche un’occasione di ripartenza su nuove basi per la nostra montagna. Siamo sicuri che tutto ciò è utopia?
Direi di no, visto che tutto questo era previsto nel progetto di massima presentato ai vari enti predisposti ad esprimersi in merito e visto anche che il destino di ogni idea è legato anche al controllo che le istituzioni e tutti i cittadini hanno diritto di porre prima, durante e dopo la realizzazione. E non è detto che tutto finisca sempre male, preda solo di speculazioni