Alle biglietterie delle stazioni non sanno niente e nessun avviso avverte i viaggiatori. Eppure la Regione Toscana – con delibera n.750 passata il 10 agosto – a decorrere dal 1 ottobre, ha deciso di aumentare del 20% il costo degli abbonamenti del Trasporto pubblico locale e del 10% i biglietti di corsa singola. Anche la fascia dei redditi più bassi (fascia ISEE) sarà gravata da un aumento del 10%. Un ulteriore salasso per pendolari e famiglie: la maggior parte delle famiglie vive grazie a due stipendi superando anche di poco i 36.152 euro di reddito.
In una riunione tenutasi lo scorso lunedì 17 settembre – che ha fatto nascere il Coordinamento dei pendolari della Toscana – i comitati dei pendolari hanno fatto due conti: per un tragitto di 101 km, il costo dell’abbonamento passerà dagli attuali 88 a 105,50 euro e ha deciso di rifiutare un incremento del costo degli abbonamenti strutturato in modo da colpire, anziché favorire i pendolari, trasformandoli nella fascia di viaggiatori più colpita e più vulnerabile. In molte famiglie ci sono genitori e figli pendolari per motivi di lavoro e di studio. Con questi aumenti, il costo annuale di due abbonamenti sarebbe di quasi ai 2.600.
Infatti, i pendolari, non solo pagano in anticipo l’abbonamento e gli “adeguamenti tariffari” per un servizio spesso inadeguato, ma si scontrano quotidianamente con i disagi dovuti alle cancellazioni dei treni, agli innumerevoli ritardi, alle porte non funzionanti, agli impianti di climatizzazione e di riscaldamento mal funzionanti o non funzionanti e alle interruzioni del servizio per pochi cm di neve. Devono ora subire un aumento totalmente ingiustificato a fronte del livello del servizio offerto.
Il Coordinamento dei pendolari della Toscana chiede:
1) che gli aumenti degli abbonamenti non superino il 5%;
2) di inasprire le sanzioni per i disservizi dipendenti da Trenitalia, in modo che non sia più conveniente pagare le multe piuttosto che risolvere i continui disagi;
3) di partecipare, con suoi rappresentanti, alla stesura del contratto di servizio.
Il Coordinamento contesta, infine, la sospetta tempistica con cui la Giunta regionale ha deliberato gli aumenti proposti dall’assessore alla Mobilità, Luca Ceccobao, delibera approvata e divulgata ai media in pieno periodo di ferie, quando la maggior parte degli pendolari erano distratti dal solleone.
Per il Coordinamento dei pendolari della Toscana:
Avv. Guido Pasquetti – 347 1211970
Sandro Pintus – 333 3393386
[.noresp.]