Ieri 17 settembre il MoVimento 5 Stelle della Toscana ha consegnato alla regione, tramite i tre promotori Mirko Falleri, Andrea Morini e Maximiliano Castagni, alla presenza di molti consiglieri comunali eletti dal M5S nelle amministrazioni locali toscane e di un centinaio di attivisti, la propria proposta di legge regionale di iniziativa popolare denominata “Zero privilegi”.
Lo scopo perseguito è stato quello di cercare di modificare gli ordinamenti regionali con strumenti di democrazia diretta, permettendo quindi ai cittadini di esercitare la propria sovranità, come previsto dall’Art. 1 della Costituzione stessa.
L’iniziativa si prefigge di ridurre drasticamente gli emolumenti economici, i rimborsi spese ed alcuni privilegi di cui godono i consiglieri. Infatti, grazie al processo costituzionale di attribuzione di alcune materie legislative dal governo centrale a quello regionale, avvenuto nel 2001, i consigli regionali sono stati equiparati, come status retributivo, a quello del parlamento romano. Portare a 3.000 euro netti lo stipendio mensile dei consiglieri, eliminare tutta una serie di rimborsi forfettari privi di qualsiasi controllo, definire come totalmente a carico del consigliere e non della regione il TFR dei nostri rappresentanti sono il cuore della proposta.
Un percorso partito nell’aprile di quest’anno, coinvolgendo tutte le provincie toscane, che ha avuto una incredibile accoglienza, le firme sono andate ben oltre il limite richiesto, tra i cittadini della nostra regione, segno tangibile di una rinnovata coscienza critica ed impegno civile contro le degenerazioni della casta politica. L’obiettivo è stato raggiunto grazie al lavoro di una moltitudine di attivisti e simpatizzanti del M5S della Toscana che hanno contribuito al successo di questa proposta senza aiuti da parte di organizzazioni partitiche o sindacali e senza nessun tipo di contributo economico, autofinanziamento e puro spirito civico sono stati gli unici motori organizzativi.
Il MoVimento 5 stelle Toscana continuerà a lavorare affinché questa proposta segua l’iter previsto dalla legge in tempi congrui e ragionevoli. Ai sensi dello Statuto regionale, art.74 comma 3 il consiglio vota la proposta nel merito non oltre nove mesi dalla presentazione.
Questa sarà una prima vera cartina di tornasole per valutare se ancora la politica toscana saprà recepire le istanze popolari, e tornare ad essere al servizio dei cittadini, oppure se penserà soltanto a mantenere le proprie prebende.