In un estate in cui la situazione siccità è stata gravissima, tale da far si che il governo abbia nominato commissario per l’ emergenza idrica il Presidente per la Regione Toscana Enrico Rossi, e che l’ assessore regionale all’ agricoltura Salvadori abbia chiesto al ministro delle politiche agricole Catania l’ intervento diretto per questo stato di calamità naturale che ha danneggiato così pesantemente l’ agricoltura, gli allevamenti di bestiame e di conseguenza i privati cittadini.
In questo scenario, veniamo a conoscenza di una autorizzazione per la realizzazione di un pozzo in favore della Power Crop S.p.A. in località Poggio Ciliegio a Castiglion Fiorentino.
Da tale richiesta risulta un utilizzo annuale di dichiarati mc. 360.000, pari a circa 750 lt./minuto, per 24 ore al giorno, per tutti i giorni dell’ anno; in aggiunta all’ approvvigionamento dall’ acquedotto.
Un approvvigionamento idrico di tale portata comporta una successiva diminuzione di attingimento quotidiano alle singole famiglie e per tutte le varie attività produttive circostanti.
Con tale autorizzazione, gli uffici preposti del servizio Acque e Demanio Idrico della Provincia di Arezzo hanno anticipato di fatto il giudizio sul rilascio delle concessioni per la Centrale a Biomasse, in quanto al momento del rilascio autorizzativo in questione, l’ iter burocratico delle concessioni per la centrale non era stato avviato.
ll terreno in oggetto veniva in passato utilizzato per lo spargimento dei liquami dell’ allevamento dei maiali, è leggittimo il
dubbio che lo scavo atto a realizzare il pozzo, potrebbe provocare inquinamento delle falde acquifere.
Senza voler insistere su elementi strettamente tecnici (i quali verranno valutati in altre sedi) ci viene naturale trarre delle considerazioni riguardo all’ opportunità di “insistere sempre e comunque” sulla realizzazione di un progetto sconsiderato e incongruente nella sua totalità, che nell’ aspetto occupazionale, ma sopratutto per le tante questioni già note che andranno a danneggiare il cittadino e conseguentemente la comunità castiglionese con i paesi limitrofi. Invitiamo la Provincia a meditare, un autorizzazione così importante necessita di un attento esame a tutte le problematiche e le numerose peculiarità che insistono nella zona, ricordiamo che avvenimenti come l’ ILVA di Taranto, insegnano.
Rimedi tardivi provocano solo altro disagio e acutizzano il danno ricevuto.
Italia Nostra Valdichiana
[.noresp.]