Non si ferma la “battaglia” intrapresa da Montepulciano per salvare il suo Tribunale, condannato alla chiusura entro un anno dall’ormai ben noto decreto legislativo emanato il 10 agosto corso dal Governo Monti. Anzi, l’opposizione contro un atto che avrebbe gravi conseguenze per i 14 Comuni che formano il circondario, a cavallo tra Valdichiana Senese, Val d’Orcia e Amiata, acquista ulteriore forza e diventa un’autentica mobilitazione di territorio che, oltre agli Enti Locali, vede schierati Ordini professionali, singoli professionisti e semplici cittadini.
E’ quanto è emerso dall’affollata Assemblea organizzata agli ex-Macelli dal Comune e dall’Ordine degli Avvocati di Montepulciano.
Si è trattato del primo incontro pubblico all’indomani del decreto che ha formalizzato la temuta soppressione dell’ufficio di Giustizia; risale invece a pochi giorni fa la firma dell’atto da parte del Capo dello Stato mentre sul sito web del Ministero di Giustizia è stato possibile leggere il testo del provvedimento, ancora non pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, che ha dissipato gli ultimi, residui dubbi sulla tempistica; il Tribunale dovrebbe infatti chiudere entro un anno.
Il Sindaco Andrea Rossi e il Presidente dell’Ordine degli Avvocati Paolo Tiezzi hanno presentato le due iniziative già in corso a difesa dell’Istituzione, una proposta di legge di iniziativa popolare che, ridisegnando la geografia giudiziaria, “salverebbe” in nome dell’efficienza alcuni tribunali cosiddetti minori come quello del sud senese, e una proposta solo apparentemente provocatoria che, raccogliendo quasi 300.000 Euro tra Comuni e professionisti (Avvocati, Commercialisti e altri tecnici), solleverebbe il Ministero di Giustizia dalla spese di gestione della struttura.
Ma l’ampio dibattito, nel quale sono intervenuti anche il Sindaco di Radicofani Massimo Magrini, il vice-Sindaco di Sinalunga Riccardo Agnoletti, il Consigliere Comunale di Chiusi (delegata dal Sindaco) Pamela Fatighenti , il segretario provinciale del PD Niccolò Guicciardini, e poi avvocati, professionisti e rappresentanti delle associazioni di categoria, ha fatto emergere la chiara intenzione di rafforzare gli strumenti già in atto e di operare per un coinvolgimento sempre maggiore della politica.
Solo gli esponenti dei partiti possono infatti rappresentare con forza quella che è diventata una lotta per la difesa di un territorio e dei suoi abitanti.
E mentre il Sindaco Rossi ha quindi confermato l’impegno di tutte le Amministrazioni Comunali coinvolte a sostenere una campagna di opposizione, sono stati individuati anche i prossimi passi, indirizzati soprattutto verso la Regione Toscana, l’Ente territoriale che, tra elezioni politiche ormai in vista e dibattito sulla permanenza delle Province, rappresenta l’ancoraggio più forte.
All’Assemblea è giunto anche un messaggio dell’On. Susanna Cenni, già in precedenti occasioni vicina al problema e presente ad altre iniziative, che ha confermato il proprio impegno a seguire la questione.
Numerosi chiarimenti di carattere tecnico sono stati forniti alla platea dagli Avvocati Fabio Andreucci e Daniele Chiezzi, insieme alla collega Roberta Parbuono, ideatori ed estensori materiali della proposta di legge di iniziativa popolare che, approdando rapidamente in discussione nelle aule parlamentari della nuova legislatura, potrebbe bloccare il procedimento di chiusura. Spiegazioni sia sulla procedura adottata per giungere al decreto legislativo sia sull’iter che lo stesso sta seguendo sia, infine, sul funzionamento delle due proposte che sono risultate molto utili e hanno anche sgombrato il campo da malintesi più o meno macroscopici.
In generale, pur tra i distinguo di posizioni, non è aleggiato un clima di ottimismo – che sarebbe apparso inadeguato – ma piuttosto di fiducia nella potenziale efficacia delle azioni messe in atto che devono essere sempre di più espressione del territorio e di tutti i soggetti che lo rappresentano e vi operano.
“Porto la volontà di un’area – ha concluso il Sindaco Andrea Rossi – e rappresento l’impegno dei 14 Comuni di sostenere anche finanziariamente la proposta di “auto-tassazione”. L’azione ora proseguirà anche attraverso la politica grazie al consenso trasversale delle forze presenti sul territorio che ci consentirà di far sentire la nostra voce e di presentare i nostri progetti in Regione e al Parlamento”.