Caligola – che dal nome dell’imperatore folle non promette affatto bene – sta per arrivare e ad Arezzo la gente ha pensato bene di andare in ferie: schiere di negozi chiusi, serrande grigie abbassate, panchine al parco prenotate dal giorno prima e a chi come me frigge dal caldo in questi giorni le alternative per prendere un po’ di fresco sono poche. Rinchiudersi nei supermercati che sembrano diventati luoghi di posteggio per frescheggiare, la nuova Lignano d’Arezzo, e le librerie tra i cui scaffali mi nascondo abbastanza bene con i miei nuovi occhiali da Harry Potter. La miopia fa tanto intellettuale.
Con una media di 15 ore a settimana passate nelle maggiori librerie d’Arezzo ci ho fatto come si dice il “viottolo” facendo venire il sangue amaro ai commessi chiedendogli libri dai titoli improbabili che devono prenotarmi e probabilmente poi spolverarmi dopo averli recuperati in qualche vecchio magazzino inutilizzato da decenni.
Oggi per amore del puro rischio mi sono addentrata dondolando con il mio estathè al limone tra le mani e con sguardo curioso nelle zone che raramente spulcio nei miei raid, evitando come la peste bubbonica i reparti di pseudopiscologia e di cucina che mi fanno venire i complessi d’inferiorità dalla sola copertina, e mi sono trovata nella sezione così denominata “letteratura rosa”.
Qui l’occhio mi è cascato sui soliti titoli fintofemministi innegianti a vite alla Sex and the city – sembra che a noi donne serva solo un uomo e un tacco 12 per essere felici em em em – o a una serie di libri probabilemente scritti da Rosamunde Piltcher in chiave anonima che raccontano storie d’amore appassionanti tutte, ma dico tutte con Tiffany o N.Y di mezzo. Una schiera di libri con gli stessi titoli e la stessa copertina neanche Sophie Kinsella con i suoi I love Shopping è stata così ripetitiva. ( ora che ci penso ha scritto anche lei I love shoping a N.Y)
Mi dite perchè la letteratura rosa spinge a trasferirsi a N.Y? Il sindaco della grande mela sta per caso incentivando il turismo romantico con la pubblicità neanche troppo occulta?
Con tutto il rispetto per Truman Capote che ha delineato la storia d’amore perfetta proprio a N.Y è possibile che ci si possa innamorare soltanto oltreoceano? Che c’è il copyright dell’amore da Tiffany? Vuoi mettere l’atmosfera che abbiano noi qui tra la torre di Gargonza, Civitella in Val di Chiana, Cortona ecc…
Come mai invece dei soliti “Innamorarsi da Tiffany” e via dicendo non si cominciano a scrivere libri con titoli ” Passeggiando per Passignano” “Amore e mistero in Valdichiana” “L’amore al tempo dei fuochi a Cesa” “Batticuori alla sagra della pizza a Marciano” .
Orsù scrittori toscani orsù, che con la crisi Tiffany e N.Y sono fuori budget.