Arte e poesia: il giorno IV si è caratterizzato per incontri veramente validi. Vai a vedere che ‘sto Mix ci sta seducendo? O forse è solo sindrome di Stoccolma, a forza di vernissage-concertage-incontrage-magnatage…
Comunque sono sempre più interessanti gli incontri di Palazzo Casali: ieri abbiamo visto il dibattito a tre sulla grande figura del collezionista e mercante d’arte triestino Leo Castelli, l’uomo che ha rivoluzionato il mondo dell’arte nell’ultimo mezzo secolo, dando un’impronta manageriale ed imprenditoriale al ruolo del gallerista ma non perdendo mai il fine ultimo del suo lavoro: far conoscere artisti sconosciuti al grande pubblico e, in un certo senso, educarli al bello. Riuscì a fare di New York un centro artistico dell’importanza di Parigi, scoprendo una moltitudine di personaggi tra cui Robert Rauschenberg e Jasper Johns.
L’incontro clou della giornata si è svolto a San Agostino, in cui ha monologato a lungo (una ‘chiacchiera’, come dice lui) il celebre scrittore e traduttore napoletano Erri De Luca. Il tema di fondo dell’intervento è stato il ruolo delle donne nella sua vita, ma si è trattato di uno spunto per parlare a tutto campo, ad esempio del ruolo che hanno nella sua formazione i racconti orali, dell’importanza dell’ascoltare…
Gustosi gli aneddoti riferiti alla sua infanzia napoletana, in quella che, pur essendo definita la città del sole, ospita vicoli così bui che il sole non vi arriva neanche a mezzogiorno, per cui non conta vedere ma sentire. I muri di pomice fanno udire tutto, dai rumori più flebili alle voci di strada, come quella della madre. La figura femminile torna protagonista nel rievocare la sua attività di traduzione della Bibbia dall’ebraico (edizioni Feltrinelli), in cui ha voluto dimostrare come la donna non sia una figura inferiore, ma piuttosto un personaggio evoluto e indipendente dall’uomo. Ad esempio, De Luca mette in luce come non sia scritto nei testi ebraici “partorirai con dolore”, ma “con sforzo”, che è ben diverso, perché non si addebitano colpe o maledizioni.
Per noi che ascoltavamo la sua voce, un incontro significativo ed emozionante, dominato dallo sguardo apparentemente severo dello scrittore ma profumato di una dolcezza quasi paterna. De Luca è un affabulatore, un cantastorie dei giorni nostri, le cui parole ti entrano nelle viscere facendo lavorare cuore e mente all’unisono. Mi auguro torni a Cortona anche in futuro. D
E poi c’è stata la Banda Improvvisa, esperimento riuscitissimo di riattualizzazione della tradizionale banda di paese (in questo caso quella di Loro Ciuffenna), con l’ausilio di altri musicisti e composizioni ad hoc. Premettiamo che Alex Irons ha un trasporto particolare per qualunque tipo di banda – anche perché in un paese come il nostro la banda è l’unico luogo di formazione musicale a basso costo che esista. La scuola ha progressivamente eliminato ogni spazio dedicato alla musica, e le fantomatiche ‘scuole comunali’ chiedono di comprare lo strumento prima di iniziare lo studio. Ma se si fatica ad arrivare a fine mese, chi li spende centinaia di euro per uno strumento che non si sa neanche se piacerà al ragazzo che inizia a suonare? A. Esilaranti le introduzioni del Direttore, sorta di fratello spostato di Shel Shapiro dei Rokes, e indimenticabile la versione reggae dell’Inno di Mameli.
Rinunciamo a giudizi sul film di Franchina dedicato al grande conterraneo Severini: l’ora era tarda (al Teatro da mezzanotte) e la giornata era stata impegnativa. In effetti Danny non ha apprezzato il documentario (fors’anche perché è di più di trent’anni fa), ma ammette che l’ora piccina non aiutava. Chissà a vederlo alle 8 di sera…
Oggi giornatina impegnativa: intanto la cuoca-ballerina (!) Martina Cortelazzo che si esibisce a Sant’Agostino alle 12 e alle 17. Non sappiamo di che diavolo si tratti, ma c’è la consulenza di Cristiano Malgioglio e ne siamo intrigati. Poi la Fornero, ore 18 sempre a Sant’Agostino, evento di cui sappiamo tutto ormai, contestazioni comprese. Al Teatro avremo alle 19 Anita Caprioli (yum!) che presenterà una versione originale dell’Antigone di Sofocle (yum!) e in tardissima serata (ore 24.00) un documentario sulle morti bianche. Infine alle 21.30 Emir Kusturica e il rock dei gitani.