FOTO DELLA PRIMA SERATA (di Andrea Migliorati)
Eravamo rimasti a non capire quale fosse il significato di fondo di questo festival, e la presentazione di ieri pomeriggio ci ha dato qualche risposta. Iniziata italicamente con qualche decina di minuti di ritardo, si è svolta nel cortile di Palazzo Casali e ha visto parlare, nell’ordine, il sindaco Vignini, l’ex governatore della Toscana Martini, l’erede Feltrinelli e il Direttore Generale (o qualcosa di simile) del gruppo editoriale. Tralasciando i convenevoli e le frasi di rito di Vignini [flumen aureum orationum, meraviglioso esempio della più nobile arte del cazzeggio verbale di lontana ascendenza democristiana, ossia del non dire nulla ma con gran classe, e soprattutto con quell’inflessione chianajola che a noi cortonesi ‘‘ntenerisce il core A*], è stato Claudio Martini a chiarire che l’eterogeneità degli eventi è nata ‘per opporsi alla settorializzazione tipica della cultura contemporanea, capace solo di allontanare il grande pubblico dalle arti e dalla cultura viva’.
Premio paraculaggine 2012 per questa insolita [e discutibile A] spiegazione, certo è che bisogna dare il merito al Comune di aver rimpiazzato, in quattro e quattr’otto, un appuntamento consolidato e ben oliato come quello del Festival del Sole, e alla Fondazione Feltrinelli di aver messo insieme tanti nomi in così poco tempo. Insomma nulla di male, certo secondo noi potevano risparmiarsi di trovare scuse, dicendo onestamente che avevano fatto del loro meglio per organizzare un Festival culturale senza una linea guida, evaporata per la carenza di tempo. L’idea di tenere la cultura viva alla gente è comunque encomiabile, e la libreria installata nei locali di Palazzo Casali fa la sua figura D.
Il festival parte comunque col piede giusto: la serata Chaplin (proiezione di Tempi Moderni con accompagamento dal vivo dell’Orchestra Regionale Toscana) è un evento interessante e raccoglie l’approvazione del pubblico. Che dire, Chaplin è un grandissimo, e riesce a trattare con ironia tematiche drammatiche come l’alienazione del lavoratore, la disoccupazione, la rivolta sociale e la fame, argomenti che in fin dei conti – anzi oggi più che prima – ritornano nella quotidianetà di questi anni 2000. Memorabile la battuta “un giorno avremo una casa tutta per noi anche a costo di lavorare”. Diverse gags saranno recuperate nell’intera storia del cinema comico, come quella della cocaina scambiata per innocuo sale.
* Questi articoli sono scritti a quattro mani, per cui sono da attribuirsi a entrambi i brothers. Quando un’affermazione è riconducibile a solo uno di noi due, il testo è corsivo e seguito dall’iniziale del ‘colpevole’.