Sembrerebbe facile commentare entusiasticamente una serata come quella di martedi 17 luglio alla Pinetina di Via Sandrelli a Camucia. Gli ingredienti del successo ci sono stati tutti: grande partecipazione popolare, conferenza ,e dibattito finale, interessante e qualificata, impianto tecnico efficiente, serata mite e tanti bambini intorno a giocare, mentre nonni e genitori ascoltavano interessati le non rosee previsioni sugli impatti sanitari e ambientali del proliferare di tanti poli energetici che utilizzano le biomasse.
La relazione sullo studio scientifico realizzato dai Medici di medicina generale della Valdichiana est è stata quanto mai comprensibile , sebbene a tratti molto scientifica; inevitabilmente scientifica, perché non sempre si possono banalizzare dei concetti tecnici.
In pratica sono state illustrate tutte le possibili conseguenze sulla salute umana e sull’ambiente derivanti dall’immissione in atmosfera di quantità “industriali” di sostanze, in grado di minare la qualità della vita, se non addirittura incompatibili con la stessa, ora e negli anni a venire; forse anche per le generazioni future, come ha chiosato il Presidente dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della provincia di Arezzo, Dr: Lorenzo Droandi. Sono infatti in corso degli studi internazionali sulla incidenza transgenerazionale delle sostanze inquinanti assunte dalle gestanti.
Conseguenze possibili, dal momento che nessuna centrale è ancora accesa, ma certe, nel momento in cui queste entreranno in funzione , perché rilevate in zone dove il fenomeno è ad uno stato di avanzato monitoraggio e sono ben noti gli effetti che certe sostanze inquinanti provocano sulla salute umana.
“Industriale” è aggettivo da utilizzare solo per la quantità e qualità degli inquinanti , non potendo essere utilizzato per identificare il piano incontrollato, e incontrollabile, di rincorsa degli incentivi generosamente erogati dal nostro Governo, nonostante sia sull’orlo di una crisi economica irreversibile.
Un bilancio energetico fallimentare tra energia prodotta ed energia impiegata, che va comunque ad aggravare una situazione ambientale già fortemente compromessa da anni di disinteresse generale e, soprattutto, istituzionale.
Il rispetto solo formale della normativa esistente, una mancanza di pianificazione e regolamentazione della materia; la sconsiderata sottomissione dei decisori all’influenza delle lobby agroenergetiche , al ricatto occupazionale (che promette ipotetici posti di lavoro a danno di quelli realmente esistenti) rischiano di provocare per il futuro danni incalcolabili. Cosa fare?
Informarsi, leggere bene i documenti, ascoltare e poi decidere. Una cosa che ai governanti locali, provinciali e regionali riesce sempre di meno. Salvo poi rilevare anche tra questi, tutti innegabilmente appartenenti ad uno stesso schieramento politico, dei diversi approcci al problema, in Toscana come in tutta la Nazione. E questo non sta a significare semplicisticamente “mal comune mezzo gaudio” ma solo ” mal comune”, punto!
Non a caso i vari decisori, a questo tipo di incontri ,e nonostante gli inviti, non sono mai presenti ,troppo abituati alle lodi e restii ad accettare critiche o consigli. E’ come se esistesse la volontà di una maggioranza che governa, rappresentata dagli eletti, contrapposta alle esigenze di tutela dell’intero elettorato, relegato al ruolo di ingrato e insaziabile rompiscatole.
Questa volta non sono state parole in libertà ma dati scientifici , rilevazioni, screening avallati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità , Istituto Superiore di Sanità, CNR e pubblicati sulle più autorevoli riviste scientifiche mondiali.
Se non si vuole dare credito alle sirene dei comitati , si valutino almeno i dati tecnici riportati dai Medici di base, indubbiamente conoscitori del territorio e delle problematiche sanitarie in esso presenti.
Ieri, comunque, abbiamo scoperto di avere nella classe medica un qualificato e disponibile consulente scientifico, laico e indipendente, in grado di rendere credibili i nostri dubbi sull’ormai abusato prefisso “bio” , che è ormai il bel fiocco con il quale si vorrebbe nobilitare qualsiasi porcata.
Comitato Tutela di Cortona
[.noresp.]