Dopo l’ennesima uscita del sindacato Fai-Cisl sulla vicenda riconversione dell’ex zuccherificio castiglionese, crediamo che sia il caso di sottolineare alcuni aspetti, in modo da chiarire a tutti i cittadini i termini della questione. Riconoscendo alla Fai-Cisl, come a qualsiasi altro soggetto, il diritto di dire ciò che vuole, non possiamo però dimenticare che essa è una federazione sindacale e pertanto, è di per sé “corporativa”, dovendo tutelare gli interessi dei suoi iscritti. Quindi, quasi sempre, gli interessi di pochi, che spesso travalicano l’interesse dei molti che non lavorano in quel settore e/o non hanno le stesse idee o gli stessi desideri.
Se poi questi interessi dei pochi, vanno a discapito o a danno della restante collettività, è chiaro che diventi inaccettabile.
Nel caso specifico di Castiglion Fiorentino, gli interessi difesi dalla Fai-Cisl riguardano 35 cassintegrati, che meritano rispetto, certo, ma che non possono condizionare un’intera vallata. Inoltre, non possiamo non notare come nessuno di questi operai, proprio perché cassintegrati, si sia presentato per dare un suo aiuto ai terremotati dell’Emilia, come non si sono presentati quando la società ABOCA si è offerta di valutarne i curricoli, cercando di valutarli per un possibile posto di lavoro.
Rimanendo alla riconversione dell’ex zuccherificio di Castiglion Fiorentino, che sta tanto a cuore alla Fai-Cisl, a prescindere dai vari aspetti (ambientale, paesaggistico, sanitario, di impatto sui posti di lavoro esistenti ecc.), vogliamo ricordare che non si può imporre un progetto, solo per accontentare questi 35 cassintegrati, se poi vengono penalizzate altre 20-30 mila persone. Inoltre, vorremmo chiedere alla Fai-Cisl perché sia così sollecita nel voler vedere realizzata questa, e solo questa, centrale, quando sappiamo che la sua nascita provocherà tante perdite di posti di lavoro in altri settori: quest’ altri lavoratori (in numero molto superiore ai 35), non meritano un analogo rispetto ed un’analoga attenzione?
Ricordiamo che per curare gli interessi di tutta la cittadinanza – di un comune, di una provincia ecc. – ci sono le istituzioni democraticamente elette dai cittadini; la Fai-Cisl non è una istituzione, ma una associazione che dovrebbe occuparsi degli interessi dei lavoratori e non tutelare gli interessi di un’azienda.
Inoltre, a questo punto, vista l’insistenza e la petulanza della Fai Cisl, nel voler imporre il progetto della Sadam, verrebbe da chiedersi quale ne sia il motivo. Come mai non chiede a gran voce la presentazione di progetti alternativi capaci di portare in Valdichiana vero lavoro e sviluppo sostenibile? Qualcuno in malafede potrebbe malignare e chiedersi: ma ci saranno accordi del sindacato con l’azienda?
Anche perché, i dati sui sindacati maggiormente rappresentativi non riportano la Cisl al primo posto tra le sigle sindacali, nel difendere i diritti di tutti i lavoratori; ci sarà un motivo per cui altri sindacati, con più iscritti, non attuano invece un simile pressing in favore del progetto SADAM?
Comunque, crediamo che nel caso deprecabile venisse realizzata la centrale e poi venissero evidenziate pesanti criticità – già paventate da esperti – una eventuale class-action dovrebbe riguardare anche questo sindacato.
Per concludere – invasione di campo per invasione di campo – invitiamo gli iscritti alla Cisl, abitanti nella Valdichiana, che non condividono questo del sindacato e sono preoccupati per la realizzazione di una centrale a Castiglion Fiorentino, ad evidenziare a questo sindacato, quali iscritti, la atteggiamento propria chiara contrarietà, eventualmente adottando le azioni che più ritengono opportune.
Terminiamo con un plauso ai sindaci della zona, che preoccupati dalle pesanti ricadute di vario genere, del progetto di riconversione dell’ex zuccherificio, si stanno impegnando per salvaguardare le popolazioni dei loro comuni.
Castiglion Fiorentino, 14 Luglio 2012
Ufficio Stampa – Lista Civica Cittadini Uniti per il bene comune Paolo Filippi Sindaco
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