Si lo so è un deja-vu, il solito che si ripropone all’alba dei primi costumi ogni anno. Dopo un week end di mare è difficile non fare riflessioni sul popolo della spiaggia. Lo avevo fatto lo scorso anno con questi “tipi da spiaggia”. Sono più schematico invecchiando. Quindi rapido e coinciso i miei “tipi da spiaggia”, quelli della Maremma (in ordine alfabetico).
* Allegra famiglia. Arrivano in spiaggia al completo: nonni, genitori, figlioli e a volte anche figlioli dei figlioli. Tre ombrelloni. Frigobar con la parmigiana pret-a-manger. Il bagno, i figlioli, lo fanno solo dopo 4 ore dalla digestione (cioè nella vasca a casa).
* Abbronzate spocciate. Ormai trovi solo over 50 di questa categoria, perchè il topless non va più di moda. Impossibile non voltarsi a guardarle e il commento più frequente è “ma perchè”.
* Bambini che calpestano. Sono di età compresa tra i 2 e 6 anni. Corrono a destra e a sinistra pensando che tutto il resto sia trasparente. Se trovi la sabbia sul telo, sono stati loro. Fanno anche i bisogni sul bagnasciuga e i genitori dicono “sono bambini”. Sì, ma la cacca non ha età.
* I bianchi. Non è un cognome, è in genere la coppia frigida che il sole lo vede una volta all’anno e la pelle è talmente chiara che se ti ci avvicini prendi anche tu il riflesso del sole che loro respingono. Inguardabili.
* Coppia di palestrati. Lui con lo slippino. Lei col tangone. Li riconosci perchè camminano sul bagnasciuga serpeggiando, perchè anche il muscolo vuol prendere la brezza di mare.
* Coppia perfettini. Lui arriva in spiaggia con il giornale sotto braccio e la polo lacoste. Lei con la borsa di paglia e la spalla segata. Li riconosci perchè la prima mezz’ora la passano a spalmarsi vicendevolmente la crema. Lei poi girerà il telo come fosse un girasole. Si sposeranno, avranno tre figli e lui la tradirà con la segretaria con gli occhiali.
* Gruppo papaboys. Arrivano in squadre da 5 a 20. La chitarra (modello clarissa) è il distintivo. All’interno si alternano maschi e femmine. Il loro scopo in spiaggia è quello di far aprire le acque cantando i Genrosso. Si apriranno altre cose.
* Over 50. Arrivano in spiaggia con il negozietto di articoli da mare: dall’ombrellone alla sdraio, passando per i lettini e lo yacht gonfiabile. Non lo sanno, ma tra poco pagheranno l’Imu anche per questo.
* I pescatori. Hanno due canne sul bagnasciuga. Il filo non si sa dove arriva e io mi sono sempre chiesto: avranno mai pescato niente? In realtà ho scoperto che sono i mimi da spiaggia.
* I racchettonisti. Li percepisci dal rumore inconfondibile della pallina che batte sul racchettone, oppure sempre per la pallina che ti arriva in fronte. Giocano rigorosamente su bagnasciuga fregandosene del resto del mondo che cammina tranquillo. Menefreghisti che si credono la reincarnazione di Agassi. Fanno parte della stessa categoria anche i ragazzi col pallone. Questi giocano più a largo, con l’acqua al ginocchio. Con la loro palla rompono altre palle.
* Quelli che il costume. Dallo slip con topolino (visto sabato scorso, giuro), alla mutandina stile capri, arrivando al calzone grunge con sotto la mutanda a vista dei praticanti di surf (a questi ricordo che siamo a Marina di Grosseto, non a Miami).
* Ragazzi proverecci. Sono in gruppi di tre o quattro. Se hai la fidanzata te la guarderanno di sicuro, anche se è cessa, e faranno commenti a sfondo sessuale. Alla fine dell’estate avranno raccattato una palata di sabbia a forza di girare intorno al telo come fosse un totem.
* I tatuati. Camminano in spiaggia come opere d’arte viventi. Ne ho visto passare uno che aveva tatuato Le nozze di Cana del Veronese su tutto il corpo e visto che non bastava il suo metà lo aveva fatto mettere su quello della fidanzata. Inguardabili.
* I tuffatori con la rincorsa. Partono da tre chilometri prima, come fossero a Cape Canaveral. Tu che prendi il sole tranquillo senti prima la spinta di vento come quando arriva la metro, poi li vedi sfrecciare e infine piombare in acqua avvolti da una coltre di acqua e schizzi. Citando Masini: “perchè lo fai?”
Era solo una piccola selezione. A breve il seguito. Lo scriverà Paolo Crepet. Colonna sonora: Somewhere beyond the sea By Bobby Darin