Bellissimo. Il primo quarto di questo Europeo, Portogallo-Repubblica Ceca, ieri è stato così esaltante che digerire cinque etti di polenta con i funghi all’una del giorno e con una bottiglia di Montalcino da 14 gradi, mentre fuori ce ne sono 36, sarebbe stato più agevole.
Non si capisce come mai, a fine partita, la Rai esaltasse i lusitani come uno squadrone, degno di arrivare alla finale, alla pari di Spagna o Germania, quando praticamente sul campo era tutto un tiro al bersaglio al portiere Cech, da parte di Cristiano Ronaldo. Il gol del fenomeno è arrivato praticamente a dieci minuti dalla fine e un po’ di sconforto c’è stato perchè le due squadre avevano fatto di tutto per arrivare a giocarsela ai rigori. Pali, super parate di Cech (tra i pali, perchè fuori è uno degli estremi difensori più imbarazzanti del mondo) e nessun-tiro-uno da parte della Repubblica Ceca che adesso fa tanto chich chiamarla “Cechia” (per la verità i cronisti Rai hanno chiamarono “Polacchia” anche la Polonia. Boh).
Stasera c’è un interessante Germania-Grecia dove – come al solito – gli ellenici devono recitare la parte degli sconfitti in partenza. Hanno detto che non la vogliono caricare di contenuti politici ed economici – nemmeno dovessero scambiarsi i titoli di Stato in campo stasera – peccato che il capitano Karagounis, subito dopo il passaggio ai quarti, avesse subito tuonato “Ora la Merkel ci deve rispettare”.
In casa nostra, invece, continua la preparazione in vista di domenica sera contro l’Inghilterra a Kiev, dove gli azzurri si allenano duro. Balotelli no.
Voto 10 all’alzabandiera di Balotelli. Ne parlano tutti di Marione in questi giorni, è impossibile non farlo. Lui ci prova a mettersi al centro dell’attenzione ogni minuto, ma le televisioni continuano a dedicargli solo quattro servizi al giorno. Vedi gli azzurri fare le flessioni e lui se ne sta lì a pancia in giù a guardarli. La Nazionale fa stretching (“straccing” direbbe il buon Dossena) lui si mette la bandierina del corner fra le gambe, ride come uno scemo e l’alza e l’abbassa davanti ai compagni (Cassano davanti a Marione, pare abbia lasciato sdegnato la seduta di allenamento). La pagherà cara. Perchè come s’allontana, Balotelli si avvicina a Di Natale per fare al milanista lo scherzo della cavallina. “Scherzi da prete” ha commentato Prandelli ricordando la sua gioventù, davanti ai suoi che lavorano tantissimo per quella cazzata di quarto contro gli inglesi.
Voto 9 al completino di Cech. Giusto per fare casino e confondere le idee, ieri il Portogallo è sceso in campo con la maglia bianca mentre la “Cechia” (Dio come siamo sciccosi) ha giocato in tenuta rossa. Lui, Cech, aveva un completino viola abbagliante che avrebbe fatto invidia alle mise dell’ex portiere del Messico Campos. “E’ vestito da fustino di ammorbidente” ha detto qualcuno. Fra l’altro era provvisto anche di tappo nero in testa.
Voto 8 allo psicologo di Blatter. Ingilterra-Ucraina 1 a 0. La faccia dell’arbitro sulla linea di porta era di quelle da incorniciare: un bambino che ha fregato le caramelle al prete quando va a benedire le case a Pasqua e nasconde la mano imbarazzato. “Ma chi io?”. L’Ucraina eliminata ha tanto da recriminare perchè con il pareggio avrebbe mandato a casa la Francia e avrebbe giocato i quarti. Il guardalinee non convalida un gol che a definirlo fantasma ci vuole coraggio da vendere, perchè il pallone oltrepassa la linea di porta di oltre un metro. Le telecamere lo inquadrano e lui ha quel faccino da “scusate se ho sbagliato” che lo prenderesti immediatamente a calci in culo. C’è arrivato vicino Blokhin, ct dell’Ucraina che se potesse riaprirebbe i gulag solo per mettercelo dentro. Hanno però aperto la neuro per il presidente della Fifa Joseph Blatter, interpellato al proposito dell’utilizzo di un occhio tecnologico sulla linea di porta. “La tecnologia è una necessità” ha detto dopo la gara. Peccato che nel 2010 avesse detto: “La tecnologia ucciderebbe l’amore per il calcio”, mentre un anno fa “Tecnologia? Ne discuteremo”. Insomma, se avremo la telecamera sulla linea di porta, sapremo che sarà stata una scelta molto ponderata. Almeno di 36 mesi. Va’ a capire il costo della parcella dello psicologo.
Voto 7 alla tempestività di Ibrahimovic. Segna un gol alla Van Basten contro la Francia. Con la differenza che Van Basten avrebbe segnato una rete simile in una finale, non quando la partita non conta niente ma Ibra è fatto così: “scialla”. Nei momenti topici diventa un ologramma e se glielo fai notare s’incazza e basta: “Che micchia guaddi? Io spacare botilia e amazo familia”.
Voto 6 a Bruno Giordano. C’ha provato a fare lo psicologo con il caso umano dell’Europeo. “Balotelli? Va capito se accarezzarlo per fargli dare il meglio oppure stimolarlo”. Ah beh, in “allenamento” qualche indicazione Marione l’ha data. Intanto pare che la Durex lo voglia come testimonial. Non Balotelli. Giordano.
Voto 3 al nervosismo della Rai. Non ce la fanno più. E rispondono pure su twitter a chi li critica, in un teatrino completamente inutile. Zazzaroni aveva resistito ma poi ha sbroccato contro un articolo al vetriolo di Aldo Grasso su Repubblica sostenendo che quella del critico è solo bramosia di rientrare in Rai. Per dimenticare ci ha bevuto su e ha twittato una roba assurda alla Celentano: “Sky è rock, la Rai è pop. Viva Claudio Baglioni!”. Ha sclerato anche Antinelli che ha risposto ad un giornalista: “è squallido che ci si critichi tra colleghi”. Un uomo completamente caduto dalle nuvole, che vede la concorrenza come uno stagista al primo giorno di redazione, abituato all’agonismo della pallavolo, non a quello calcistico in ambiente Rai. In quattro o cinque però lo difendono su internet ed è già nato il movimento (giuro) “Giù le mani da Antinelli”.
Voto 1 allo schema del Portogallo. Palla lunga a Cristiano Ronaldo e poi se la sbrighi da sè. E’ un modulo talmente collaudato che quando la palla arriva in area e sono in due, Helder Postiga che sa di essere credibile come centravanti alla pari del portiere portoghese che si chiama Rui Patricio (pare una telenovela sudamericana), si scansa nel senso letterale del termine. Poi viene fuori la menata che il buon Helder crea spazi per Cristiano Ronaldo ma in realtà è una roba a cui credono solo i conduttori Rai.