Subito dopo gli Europei di calcio, prima delle Olimpiadi di Londra. Il 4 luglio 2012 i riflettori dello sport internazionale saranno ancora accesi su Cortona, la cittadina toscana, dove da 7 anni, viene assegnato il prestigioso Premio Internazionale Fair Play Mecenate, riconoscimento che nobilita la carriera di grandi campioni sportivi che si sono distinti non solo per le esaltanti prestazioni, ma anche per lealtà, simpatia e promozione di valori umani positivi.
La sedicesima edizione del premio, presieduta da Angelo Morelli, profuma di Londra. Lo ha infatti rivelato il presidente della Giuria, il generale Gianni Gola, a pochi giorni dalla conferenza stampa di presentazione del premio (il 28 giugno, presso la Sala Giunta del Coni), dove saranno ufficializzati i nomi dei premiati nelle diverse categorie.
“Saranno molti e di grande fama, – ha spiegato l’ex presidente della Fidal – e subito intendo sottolineare la grande sensibilità degli organizzatori nel voler accostare, nell’anno di Londra 2012, il premio fair play a quei valori eterni “a cinque cerchi. L’Olimpiade se interpretata nei suoi valori più alti, di fratellanza di rispetto è infatti essenzialmente fair play e non solo grande performance. L’atleta olimpico, nel giuramento e in tutto ciò che è legato alla rassegna olimpica, ne accetta quello spirito intrinseco, simbolo di fair play”.
L’edizione 2012 sarà in gran parte dedicata alle leggende olimpiche che hanno fatto la storia dello sport internazionale e che saranno suddivise in decenni che vanno dal 1960 ai giorni nostri. Tra questi c’è l’azzurra Fiona May, argento ad Atlanta ’96 e Sidney 2000. Accanto a loro anche le nuove categorie del Premio Internazionale Fair Play Mecenate, istituite dallo scorso anno. Si tratta dei riconoscimenti per la Lotta al razzismo, quello dedicato al Fair Play e salute;Sport, Fair Play e comunicazione; Sport e ambiente; Fair Play per la Pace, Narrare le Emozioni, oltre al premio “Un modello per i giovani” in collaborazione con il Centro Sportivo Italiano, votato ad Assisi da una Giuria rappresentativa di tutte le Regioni, composta da sportivi under 30. “E’ assai rilevante – chiosa Gola – il fatto che il più grande ente di promozione sportiva italiano, il Csi, così capillare nel territorio, che si batte per uno sport che effettivamente educhi i giovani alla vita, collabori con la Giuria del Premio”
È giusto così, perché quello di Fair Play è concetto che va ben oltre il rispetto delle regole in campo. Esso investe piuttosto l’intero stile di vita dello sportivo, un modo di essere basato su tante cose, come la correttezza, la trasparenza, la serietà, l’umanità che si dimostrano anche fuori dallo sport.