No, evito di parlare di Cassano, visto che già c’è chi (volgete l’occhio alla vostra destra…) ha adeguatamente dileggiato l’unico neurone rimastogli in testa. E non parlo neanche di Cecchi Paone, che ormai (soprav)vive di sole sparate sul tema gay, arte che snocciola con sagace periodicità. Voglio parlare del giornalismo, e di come esso si modifica.
Un tempo c’erano le notizie del giorno, o la notizia del giorno: un fatto, un evento, un problema, una questione che monopolizzava i telegiornali, faceva discutere, suggeriva editoriali e opinioni diverse e divergenti.
Adesso abbiamo la Minchiata del Giorno.
L’ultima di una lunghissima serie, iniziata probabilmente con l’avvento della Seconda Repubblica e proseguita fino ai nostri giorni con sempre maggiore frequenza, è stata appunto quella di Cassano ieri sui “froci” in nazionale.
Già è assurdo che un giornalista chieda a Cassano un commento su una frase di Cecchi Paone sui gay in nazionale, che sinceramente non ce ne po’ fregà dde meno. Basterebbe questo a capire come è ridotto il giornalismo oggi.
Ma il giornalismo d’oggi, evidentemente, ha bisogno della Minchiata del Giorno. Perchè si sa già che funzionerà, col minimo sforzo (professionale) e la massima resa in termini di audience. La Minchiata del giorno, infatti, alleggerisce il lavoro ai giornalisti e a tutti piace, perchè autorizza (in quanto Minchiata) qualsiasi cosa.
La Minchiata del Giorno, celermente portata a conoscenza del mondo tramite centinaia di anonimi siti-fotocopia di pseudo-informazione ben indicizzati su Google, spadroneggia su Twitter (non su Facebook, mondo ormai talmente incartato sul protestismo di ottavo ordine e sul voyeurismo da comari de paese da restare tagliato fuori dalle “top tendenze”) solleticando indignazioni spesso troppo forti e retoriche per essere vere, battute di spirito anche divertenti, gare a chi scrive il commento che, per humour o profondità, resterà nella nostra memoria per qualcosina più di 30 secondi.
Al commento su Twitter segue poi l’opinione, più argomentata, che riempie nuovamente i siti web, stavolta molto più di qualità e molto più realmente informativi.
Leggiamo queste opinioni d’autore e ci facciamo il nostro commento. Una buona occasione per dire ancora una volta la nostra.
Poi arrivano le televisioni, fra colpevoli ritardi e (vedi caso-Cassano) un fastidioso finto-imbarazzo semi-moralista, del tipo “ne parliamo, ma non ne vorremmo parlare“. Però ne parlano.
Alla fine della giornata spengiamo il pc, entriamo nel nostro lettuccio e nel buio siamo colti da una rivelazione. “Cavoli…io, i miei amichetti e l’Italia intera abbiamo passato una giornata a discutere di una Minchiata!!!“.
Già…