MONTREAL – Lewis Hamilton bastona tutti sul circuito dedicato a Gilles Villeneuve e si aggiudica il 18esimo trionfo in carriera, il primo questa stagione. Una vittoria meritata, niente altro da aggiungere. Hamilton, che disponeva di una monoposto eccellente (al contrario del tormentato compagno di team, Button) ha strizzato la concorrenza dal primo all’ultimo giro, senza lasciare niente, senza commettere errori.
FERRARI STRATEGIA PECORECCIA DA PAURA – Ma torniamo ad Hamilton, settimo vincitore diverso in altrettante gare quest’anno. Il britannico con il successo di oggi è tornato in testa al mondiale con 88 punti, due in più di Fernando Alonso. E apriamo il capitolo Ferrari. La Scuderia s’è esibita in un autogoal imbarazzante con la strategia, una roba troppo brutta per essere vera. Alonso è stato in palla per buona parte della gara, aveva quasi lo stesso passo di Hamilton ed era persino più veloce di Vettel sul finale, poi il colpo gobbo. Il muretto decide di mantenere Alonso in pista perché si riteneva possibile uccellare Hamilton. Anche il pianoforte di Peppino di Capri avrebbe capito che Hamilton nemmeno con la dinamite lo avresti infinocchiato oggi. Lo stesso Domenicali a fine gara ha ammesso candidamente: “Abbiamo provato a vincere, l’importante è che la macchina sia cresciuta.” Ma chi è stato a consigliare ad Alonso di rimanere in pista? Ci piacerebbe saperlo. E quando Vettel è stato giustamente richiamato al box (alla Red Bull avevano capito che imitare ancora la strategia Ferrari sarebbe stato da pazzi), il muretto Ferrari ha lasciato Alonso a cottura lenta in pista. Una roba da ulcera per i ferraristi che hanno assistito impotenti a questo stillicidio di clismi. Alonso è stato imperettato negli ultimi giri da Grosjean, Perez ma soprattutto da Vettel. Quest’ultimo sorpasso è quello che fa più male. Per 4 decimi lo spagnolo ha salvato la quinta piazza da Rosberg.
CACCIATE MASSA – La giornataccia del Cavallino viene completata dal decimo posto di Felipe Massa. Lo spagnolo, partito bene e grintoso, si deve essere eccitato troppo per il facile sorpasso su Rosberg in paurosa crisi subito dopo la partenza. Ed ecco che Felipe si trasforma nel solito “Paladino del Niente”, e avvitandosi su se stesso finisce in testacoda per campi. Imbarazzante. Io me ne frego del decimo posto. Consiglio alla Ferrari di correre con una monoposto sola, quella di Fernando e concentrarsi solo sullo spagnolo perché tanto se si aspetta l’apporto del brasiliano si fa notte… e poi ci sarebbe anche più spazio nel box.
Quindi, ricapitolando, oggi abbiamo assisitito alla sontuosa prestazione di un Hamilton scassatutto e a quella complessiva della Ferrari piuttosto scassamorale. Ma una riflessione va consumata per Michael Schumacher. Il tedesco ha incassato oggi l’ennesimo ritiro. Stavolta è stato sbeffeggiato e purgato dal suo DRS che è rimasto aperto. In mondovisione è andata in scena il tragicomico tentativo dei meccanici della Mercedes che con 80 mani cercavano di farlo richiudere. Pugni, cazzottoni, mazzate, macelleria d’alta tecnologia insomma, tutto inutile.
Il prossimo appuntamento è il GP d’Europa a Valencia, il 24 giugno