Dato che in queste pagine si è aperto un dibattito sulla politica culturale e turistica del Comune di Cortona voglio contribuire con alcune riflessioni. Non commento il Cortona Mix Festival, in quanto, come mi insegnava mio padre, le somme si tirano alla fine. Penso soltanto che il Cortona Mix è al suo numero zero e in tre mesi (dal 2 di marzo) Cortona è riuscita a mettere in piedi un festival internazionale che avrà grande risonanza nel mondo della cultura, che attirerà turismo, che potrà essere replicato e ampliato nei prossimi anni e che fin da ora ha portato oltre 130.000 €. di sponsorizzazioni da enti pubblici e privati che evidentemente credono in Cortona e in questa operazione.
Voglio invece parlare di sviluppo turistico.
Affermare, come qualcuno fa, che il movimento turistico a Cortona è frutto solo ed unicamente dell’impegno degli operatori del settore mi sembra un po’ riduttivo. Chi opera in questo campo ha sicuramente contribuito in maniera determinante al successo di Cortona: gentilezza, professionalità, spirito imprenditoriale e molti sacrifici hanno permesso di ottenere i grandi risultati di questi anni. Da solo tutto ciò, però, non può spiegare la crescita esponenziale in termini di presenze e fatturato del movimento turistico a Cortona. Io credo che molto del successo di oggi è dovuto alle scelte e alla programmazione effettuate dalle varie amministrazioni che si sono succedute dal dopoguerra ad oggi alla guida del comune. La prima grande scelta è stata la difesa del cono collinare dalla speculazione edilizia che ha permesso di avere una città ed un territorio intatti e che oggi sono il valore principale del bene Cortona.
Negli anni settanta-ottanta si sono fatte scelte culturali coraggiose. La più importante? Credere nella vocazione turistica di Cortona. A ciò è seguito il collegamento con istituzioni nazionali ed internazionali: la Normale di Pisa, l’Università della Georgia, la Fondazione Feltrinelli, la valorizzazione di istituti ed associazioni già presenti sul territorio, la convegnistica con il Centro Convegni S. Agostino e la promozione di eventi culturali non legati ad un turismo mordi e fuggi.
Gli anni novanta e duemila sono stati cruciali. Si sono investite grandi risorse economiche nella valorizzazione del patrimonio archeologico con il progetto del Parco Archeologico e il Maec. Oggi se i più importanti musei del mondo come l’Hermitage, il Louvre (nel 2014 il British) hanno legato il loro nome a Cortona non è un caso, ma il frutto di un’attenta politica culturale. Il Cortona DOC è un altro esempio di lungimiranza e buon lavoro.
Ritengo che la forza delle amministrazioni di sinistra è stata quella di far far partecipare come protagonisti le varie istituzioni e i privati che già operavano in Cortona: l’Accademia Etrusca per l’Archeologia, l’Accademia degli Arditi per il Teatro Signorelli e gli spettacoli, l’Istituto Vegni e i produttori di vino per il DOC Cortona, gli antiquari per Cortona Antiquaria, la Normale di Pisa e la Fondazione Feltrinelli per i grandi incontri internazionali etc., etc., insomma dar vita a quelle che oggi con una parola di gran voga si chiamano sinergie, aver operato in modo che tutti i soggetti interessati potessero lavorare ad un grande progetto.
Quali risultati abbiamo dopo tanti anni di questa politica culturale e turistica? Li elenco così anche chi non vuole è costretto a ricordarli: dal 2008 ad oggi le presenze sono cresciute del 32%, 136 agriturismi, 28 alberghi, 26 B&B, 176 tra bar e ristoranti, oltre 2000 addetti diretti ed un indotto incalcolabile.
Termino con una piccola nota polemica. Chiunque voglia attaccare l’amministrazione comunale di Cortona avrà sicuramente molti argomenti, ma il turismo e la cultura sono il terreno meno favorevole. Cortona è portata a livello toscano, nazionale e internazionale come esempio virtuoso di un modello di sviluppo turistico che lega imprenditorialità, cultura, capacità mediatica e rispetto del territorio. Forse molte delle preoccupazioni di chi attacca questo modello verrebbero meno se ci fosse una maggiore partecipazione alla vita culturale del proprio comune.
Pietro Zucchini
Consigliere PD Provincia di Arezzo