Il mito di Narciso, quello originale, è stato travisato. Il vero Narciso non sapeva di essere il migliore, era solo un egoista che non capiva perchè tutti si innamorassero di lui fin quando non si vide riflesso. Per questo posso dire di aver già confutato la tesi della Irene Bernardini secondo la quale io sarei un “narciso”, pericoloso per gli altri per giunta. Secondo la psicologa sarei così solo perchè rispondo ai seguenti sintomi:
* Senso grandioso di me. Bisogna avere fiducia in se stessi Bernardini
* Fantasie di potere o di amore ideale. Senza ambizioni dove si arriva?
* Credo di essere speciale e pertanto voglio condividere il mio tempo solo con persone speciali. Ebbe’? Che c’è di male? Dovrei frequentare due parameci?
* Mi sopravvaluto. No questo no, proprio no. Sono conscio dei miei limiti: non mangio cioccolato
* Sono convinto che gli altri debbano soddisfare le mie aspettative. Il porgi l’altra guancia è una parabola biblica soltanto
* Approfitto degli altri per raggiungere i miei scopi, però ne provo rimorso. Ho sempre pensato il contrario…
* Non mi accorgo dei sentimenti altrui. E allora perchè avrei rimorsi?
* Penso che gli altri siano invidiosi di me. Chi? I fidanzati delle mie groupies?
* Sarei un predatore, ovvero io ricevo tutto e non rendo nulla in cambio. Datemi più zebre allora
Per questo non sarei più Alessandro, ma Narciso, nome che per altro mi ha sempre fatto cagare il giusto. No, cara psicologa, io sono solo Alessandro me stesso e se ho qualche difetto, come tutti, è colpa degli altri. Colonna sonora: Alejandro By Lady Gaga