Al termine di un dibattito durato oltre tre ore, il Consiglio comunale di Castiglion Fiorentino, riunitosi oggi per la seduta di insediamento, ha votato l’eleggibilità a sindaco di Luigi Bittoni che con il 22% delle preferenze aveva vinto le elezioni amministrative il 7 maggio scorso. È stata proprio questa, la questione della presunta ineleggibilità di Bittoni, a tenere banco questa mattina nella Sala consiliare del Comune, gremita all’inverosimile di gente, tanto che in molti sono tornati col pensiero a quella famosa e triste mattina del 24 settembre 2011, quando l’allora sindaco Cesarini dichiarò le dimissioni per i noti problemi economici comunali.
Per i consiglieri di minoranza, infatti, la carica di sindaco sarebbe incompatibile con la presidenza dell’Ente Serristori. Problema simile anche per Fabianelli, nominato vicesindaco, presidente di Castiglioni Innova.
A seguire del dibattito infarcito di tecnicismi, Bittoni ha nominato la composizione della nuova giunta. Il sindaco Bittoni avrà le deleghe a Bilancio, Urbanistica, Personale, Polizia municipale, Infrastrutture, Attività produttive e Sport. Il vicesindaco Fabianelli sarà assessore ai Lavori pubblici, alla Protezione civile, alla Sanità e alle politiche per il Risparmi energetico. Guido Albucci avrà le deleghe a Scuola, Istruzione, Beni culturali, Turismo e Relazioni esterne. A Rossano Gallorini spettano le deleghe ad Ambiente e territorio, al Decoro degli spazi urbani e alle Relazioni con le frazioni. Infine l’unica donna assessore, Sabrina Massini, che sarà la responsabile di Politiche sociali, di Pari opportunità e di Ricerca e sviluppo. Sono state poche quindi le novità rispetto alle indiscrezioni trapelate sulla stampa già da dieci giorni a questa parte. L’unico elemento in più, presentato come uno dei principi cardini delle linee programmatiche del nuovo governo castiglionese, è dato dalla creazione di una Commissione consiliare che avrà il compito di seguire attentamente le indagini sul dissesto del Comune e che verrà presieduta da un consigliere di opposizione.
Ma dicevamo della questione dell’ineleggibilità. Subito fin dall’inizio, fin dal minuto di silenzio chiesto dal sindaco per commemorare Melissa Bassi le vittime del terremoto in Emilia Romagna, in aula si è respirato un clima teso. Per tre ore ai presenti è sembrato di essere in un’aula di tribunale, invece che dentro un Comune. Lazzeroni (lista “Cittadini uniti per il bene comune”), avvocato di professione, ha spiegato i motivi per cui Bittoni non sarebbe stato eleggibile, con tanto di riferimenti a leggi e cavilli legali. Stando a una legge del Testo unico sugli enti locali, “il presidente di un Asp (Azienda per i servizi alla persona) non può essere eletto a sindaco” ha detto. “Ufficialmente Bittoni ha smesso il suo incarico di presidente dall’Ente Serristori con la fine del mandato Brandi, ma di fatto Bittoni ha continuato ad esercitare le sue funzioni fino almeno al 2 aprile 2012. Lo attesta un atto firmato in quella data, tre giorni dopo la presentazione della candidatura ufficiale. Avrebbe dovuto presentare dimissioni formali, perché durante l’ultimo anno la gente di Castiglioni ha continuato a credere che Bittoni fosse presidente dell’Ente”. Su questa scia anche Filippi, Agnelli e Tanganelli, il quale ha ricordato di aver consegnato un esposto sia in Prefettura sia al segretario comunale.
Domenico Nucci (“Senza partiti”) ha invece puntato il dito contro quei nove milioni di buco e ha chiesto con insistenza agli esponenti Pd dove fossero. “In 18 anni il Pd ha raso al suolo una città intera. E non è possibile che un fallito venga nominato curatore fallimentare!”.
Il sindaco ha replicato leggendo testualmente la consulenza legale rilasciata da uno studio aretino, in cui si sostiene – cercando di sintetizzare al massimo – che la decadenza di un incarico non necessita di dimissioni formali e che inoltre l’Ente Serristori non è un organismo dipendente dal Comune, ma è autonomo, a differenza di quanto affermato dalla Lazzeroni. Ha poi aggiunto che “nessuno di noi ha mai sottovalutato la questione, e che prima di candidarmi abbiamo analizzato bene la situazione. Non vogliamo travalicare le leggi. Castiglioni non ha bisogno di elucubrazioni. C’è bisogno di trasparenza, di equilibrio, di pulizia”. Mentre il neo sindaco non ha risposto né a Nucci, né tantomeno a Tanganelli che gli aveva chiesto direttamente se ancora fosse presidente dell’Ente. Poi ha preso la parola il segretario comunale dichiarando che stando agli atti in suo possesso sussistono le condizioni per l’eleggibilità e da qui si è passati alle votazioni. Favorevoli 12, contrari 5. Storia affine per Fabianelli, anche lui quindi ufficialmente vicesindaco di Castiglioni.
La prossima seduta consiliare sarà già piena di temi caldi perché il 4 giugno è prevista la Conferenza dei servizi in merito alla centrale a biomasse, ma la sensazione è che gli echi dell’ineleggibilità si tramandino ancora per un po’, visto che i consiglieri di minoranza hanno già paventato l’ipotesi di fare ricorso con Tanganelli che ha invitato “noi dell’opposizione a fare fronte comune per questa iniziativa”.