Il 25 maggio prossimo Enrico Berlinguer avrebbe compiuto 90 anni se, nel giugno del 1984 a Padova durante un comizio elettorale per le Europee, un ischemia cerebrale non lo avesse portato via. Una grave perdita per la politica e per l’Italia. Berlinguer era un fine ed onesto politico che aveva nel rigore e sobrietà personale i suoi punti di forza e l’autorevolezza unanimemente riconosciutagli, anche dagli avversari politici.
Seppur giovanissimo, ma cresciuto a latte e L’Unità, ho amato la personalità di quest’uomo che per me ha sempre rappresentato il modello di Politico dal quale ognuno dovrebbe prendere esempio. Proprio nelle sue parole e nel suo esempio stava la sua credibilità e la sua lungimiranza politica e sociale. Il Compromesso Storico tra forze di sinistra e del cattolicesimo democratico, la Questione Morale, sono di un’attualità disarmante. E poi i concetti di Equità e Consenso, diceva Berlinguer che ” quando si chiedono sacrifici a chi lavora ci vogliono grande consenso, grande credibilità politica e capacità di colpire esosi ed intollerabili privilegi”. Quanto sono attuali ed incompiute queste parole. Quanto è necessaria una rinnovata classe politica autorevole e rappresentativa.
Ho avuto la fortuna di vederlo personalmente in tre occasioni e sono per me ricordi indimenticabili: alla Festa Nazionale de L’Unità delle donne ad Arezzo nel 1978, a quella Nazionale di Bologna nel 1980 ed all’inaugurazione della Casa del Popolo di Renzino, se non ricordo male nel 1982. Soprattutto nella prima occasione ricordo un aneddoto molto simpatico, infatti al suo arrivo ad, come tradizione, fu invitato a fare un giro per gli stands della festa che si svolgeva al Prato e come capitava in queste occasioni tutte le persone presenti volevano salutarlo, stringergli la mano, i bambini venivano presi in braccio per il bacetto. Io feci tutto il giro del parco dietro a lui, senza però salutarlo, né stringendogli la mano, né baciandolo come il mio status di bambino permetteva. Ad un certo punto Berlinguer si girò proprio verso me, forse si era accorto di questa piccola ombra che non lo aveva abbandonato in tutto il tragitto, e mi disse : ” ma tu mi segui sempre, vieni più vicino”. Io rimasi fermo immobile, impietrito e con tutto l’imbarazzo che provavo feci di no con un cenno del capo. Avevo perso un’occasione irripetibile stare vicino a Berlinguer.
Questo fatto mi consentì, però, nel pomeriggio di poter assistere al suo comizio all’interno delle transenne di limitazione proprio sotto il palco dell’oratore, un bel privilegio.
Ecco pensando agli anni che avrebbe adesso ed al suo modo di fare e pensare la politica, osservando l’età media degli attuali politici nazionali, sono certo che darebbe un grande contributo per risollevare le sorti della nostra Italia.
Buon compleanno Enrico.
Maurizio Seri